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Le Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte hanno siglato un accordo per l'attuazione delle iniziative strategiche del sistema logistico del nord-ovest
Maroni: «bisogna investire nelle infrastrutture e nella logistica»
11 aprile 2016
Venerdì e sabato a Novara, presso l'Università degli Studi del Piemonte orientale, si sono svolti gli Stati generali della logistica del Nord-Ovest che si sono conclusi con la sottoscrizione di un “Protocollo d'intesa per l'attuazione delle iniziative strategiche del sistema logistico del nord-ovest” al quale hanno apposto la loro firma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, i presidenti delle Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte, Giovanni Toti, Roberto Maroni e Sergio Chiamparino, e l'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), Maurizio Gentile.
Sintesi del Protocollo sulla logistica del Nord-Ovest
Numerosi gli obiettivi contenuti nel protocollo:
adozione di misure per garantire sia un'adeguata governance degli investimenti previsti nei tre Corridoi sia un contesto regolatorio favorevole all'ottimizzazione dell'utilizzo delle infrastrutture esistenti;
completamento delle nuove grandi infrastrutture ferroviarie lungo i Corridoi TEN-T;
anticipazione degli interventi per l'adeguamento agli standard operativi necessari per l'efficiente sviluppo dell'intermodalità fra i porti ed i mercati;
sviluppo di sistemi ICT finalizzati alla velocizzazione del flusso delle merci, all'integrazione fra i vari attori della catena di trasporto e logistica.
Per ottenerli le tre Regioni hanno individuato alcune “azioni cardine”:
sollecita nomina del nuovo presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, necessaria per rafforzare la governance dei porti;
assegnazione da parte del Cipe dei fondi inseriti nella Legge di Stabilità 2016 per il quarto lotto costruttivo del Terzo Valico dei Giovi e verifica della possibilità di incrementare l'utilizzo delle linee esistenti attraverso la realizzazione degli interventi di potenziamento dei terminali di Voltri Prà e Rivalta Scrivia;
conferma nella programmazione nazionale della strategicità del collegamento ferroviario Torino-Lione e, nelle more del completamento del tunnel di base, verificare della funzionalità delle attuali connessioni tra i nodi del sistema e della possibilità di incrementare l'utilizzo delle linee esistenti mediante la risoluzione dei “colli di bottiglia” presenti sulle linee che collegano la piattaforma di Orbassano con i porti liguri e con il Corridoio Reno-Alpi:
utilizzo di una quota degli interventi statali di incentivazione mirata del trasporto ferroviario merci, previsti nella Legge di Stabilità 2016, sulle tratte che presentano gap di competitività come la linea storica Torino-Lione, in modo da mantenere e possibilmente incrementare la quota modale ferroviaria in vista del sostanzioso rilancio possibile solo con l'entrata in funzione del tunnel di base;
miglioramento della circolazione ferroviaria dei treni merci tra i porti e i terminal ferroviari lombardi e piemontesi;
realizzazione secondo un orizzonte temporale compatibile con le esigenze del sistema logistico del Nord-Ovest di opere come l'adeguamento in termini di sagoma a standard europeo della linea ferroviaria Torino-Asti-Alessandria, l'adeguamento del nodo di Torino per la gestione del traffico merci, lo sviluppo delle scalo di Orbassano;
per una migliore coesistenza dei diversi tipi di traffico passeggeri e merci, interventi di adeguamento della rete in direzione dei grandi nodi urbani, a partire dall'inserimento in orario di treni veloci Genova-Milano, Genova-Torino e Genova-Roma per il traffico passeggeri e da interventi di potenziamento delle tratte Tortona-Voghera e Pavia-Milano Rogoredo.
«Questa iniziativa - ha sottolineato Maroni nel corso dell'incontro - è una grande novità, perché non è mai successo che tre Regioni così importanti, le tre Regioni del nord-ovest, si mettessero insieme per fare un'azione comune, una cabina di regia sulla logistica, sulle infrastrutture e sui trasporti. Lavoriamo insieme, mettiamo insieme progetti, idee e risorse per chiedere al governo di partecipare a questo grande, nuovo progetto: fare del nord-0vest l'area centrale in Europa per la logistica, con un ruolo fondamentale per Genova e per la Liguria, sbocco al mare anche per Lombardia e Piemonte, perché si possa intercettare le merci in transito e le si possa mettere su ferro, in modo da conciliare lo sviluppo con l'ambiente».
Maroni ha spiegato che l'adesione all'iniziativa dell'ente regionale da lui presieduto è motivata dal fatto che «in Lombardia c'è un'altissima concentrazione di attività logistiche, soprattutto nell'area del milanese, che non è riscontrabile altrove in Italia. Il comparto interessato - ha precisato - vale 10 miliardi di euro, pari a oltre il 25% del fatturato della logistica nazionale e genera il 30% del traffico nazionale. Sono oltre 18.000 le imprese coinvolte, che danno lavoro a circa 90.000 addetti. Parliamo di numeri, quindi, assolutamente rilevanti. Quattrocento milioni di tonnellate di merci trasportate annualmente in Lombardia, pari al 27% di quelle nazionali».
«Bisogna investire nelle infrastrutture e nella logistica - ha proseguito il presidente della Regione Lombardia - ma noi come presidenti di Regioni da soli non possiamo farlo. Per questo ci siamo uniti, su questo e su altri temi, come il turismo, dove abbiamo preso iniziative comuni, perché abbiamo un'area omogenea e problemi comuni da risolvere. Non è facile, per mille motivi, per i governatori delle Regioni, andare oltre i propri confini. Noi ce l'abbiamo fatta e vogliamo però che non ci si fermi qui».
Il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha rilevato che il protocollo stabilisce «una collaborazione tra istituzioni che deve diventare la chiave di volta per rendere forte e credibile fin da subito un progetto fondamentale per favorire lo sviluppo economico dei nostri territori e dell'Italia intera e - ha specificato - sulla quale intendiamo investire e dare continuità, magari estendendola ad altri campi e progetti condivisi». Chiamparino ha osservato che «il fattore tempo è fondamentale per vincere la scommessa di far diventare il nord-ovest una piattaforma logistica competitiva con quelle dell'Europa settentrionale. E per non vedere aumentare, ma anzi far diminuire, l'attuale distacco con il Nord Europa - ha proseguito - in attesa che diventino operativi i grandi corridoi ferroviari come la nuova Torino-Lione e il Terzo Valico bisogna far funzionare al meglio i collegamenti esistenti, individuando con esattezza i porti liguri che possono meglio intercettare i flussi delle merci e gli interporti piemontesi e lombardi che hanno le maggiori capacità di movimentarle».
Il presidente della Regione Liguria ha rimarcato l'essenziale ruolo della portualità ligure: «sulla logistica - ha evidenziato Toti - siamo il fronte del porto in Italia. Da decenni quest'area ha una responsabilità in più, è la locomotiva di Italia. Oggi intendiamo rafforzare la nostra collaborazione in termini pragmatici. Perché il mondo non aspetta: a Genova ieri è entrata in porto la prima nave proveniente dell'Iran dopo la fine dell'embargo, non possiamo aspettare che diventino operativi il Terzo Valico o la Torino-Lione. Bisogna partire subito con ciò che si può fare insieme, prevedendo tappe intermedie».
Sottolineando che «il nord-ovest è un esempio per il Paese», il ministro Delrio ha annunciato che proporrà l'iniziativa della Liguria, della Lombardia e del Piemonte «anche all'area del nord-est e alle cinque aree logistiche del Mezzogiorno. L'inefficienza - ha osservato Delrio - costa all'Italia tra i 40 e i 50 miliardi di euro. Fare sistema significa invece costituire l'elemento chiave per un vero sviluppo e oggi da qui viene un segnale molto forte per tutto il Paese. L'Italia può essere il pontile dell'Europa. Piemonte, Lombardia e Liguria dimostrano nei fatti che alleanze tra istituzioni e imprese sono possibili».
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