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Uiltrasporti, la nomina del presidente dell'AdSP di Venezia-Chioggia non deve essere frutto di «ambiziosi avventuristici arrembaggi politici»
Il sindacato chiede di individuare un tecnico del settore, con ampia esperienza professionale e conoscenza del sistema portuale
2 settembre 2016
Uiltrasporti Veneto ha scritto una lettera aperta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione del Veneto e ai sindaci dei Comuni di Venezia, Chioggia, Mira e Cavallino Treporti in cui il sindacato, in vista della nomina del presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale di Venezia-Chioggia, manifesta la propria contrarietà ad una nomina frutto di «ambiziosi avventuristici arrembaggi politici» e il proprio favore invece ad una «soluzione che individui un tecnico del settore, con ampia esperienza professionale e conoscenza del sistema portuale veneziano e dell'Alto Adriatico oltre che di quello nazionale».
Nella lettera il segretario generale di Uiltrasporti Veneto, Daniele Zennaro, e Umberto Zerbini, componente del Comitato Portuale di Venezia, specificano che il dissenso ad una nomina conseguenza di «arrembaggi politici» «è talmente eloquente che non merita alcuna esplicitazione. Pur tuttavia - precisano - appare utile, stante l'andazzo che ancora persiste in certi ambienti, fare alcune riflessioni. Sono di questi giorni - chiariscono Zennaro e Zerbini - i nominativi di appartenenti all'apparato politico, e altri certamente ne seguiranno, che hanno costruito la loro professionalità proprio ed esclusivamente per l'appartenenza allo stesso, che si sono candidati, o che pensano di farlo, alla presidenza del porto di Venezia».
«A questi - proseguono Zennaro e Zerbini - chiediamo solo, se ed in quanto possibile, un momento di riflessione, un momento di lucida e leale valutazione delle proprie capacità ed esperienze professionali esperite, che per contro hanno ben presenti i cittadini da loro governati, per dire: mi scuso, sono stato arrogante, ho pensato di poter persistere nella vecchia logica... In alternativa, chiediamo loro di avere il coraggio e la dignità di uscire allo scoperto e di illustrare, prima, al mondo endogeno al sistema portuale e poi, o contestualmente, alla città le loro idee sul consolidamento e sullo sviluppo della portualità veneziana e quella della viciniore città di Chioggia».
Sottolineando che «la politica, anche con la nuova legge di riforma, la fa il governo centrale», Uiltrasporti Veneto evidenzia che «il porto di Venezia, allo stato, ha bisogno di un tecnico di specifiche maturate e dimostrate preparazione e capacità professionali nel mondo della portualità e dello shipping, e, nella specie, di quello veneziano e dell'Alto Adriatico, in grado di contemperare i progetti di sviluppo in atto con quelli di sviluppo che verranno intravvisti».
Inoltre, secondo l'organizzazione sindacale, il porto di Venezia ha bisogno «di un tecnico in grado di rapportarsi con il governo centrale per il superamento dei problemi che oggi gravitano sul porto» e «di un tecnico in grado di recuperare i rapporti, ferme restando l'autonomia e la progettualità di sviluppo dei porti di Venezia e di Chioggia, con il viciniore porto di Trieste e con il NAPA (North Adriatic Ports Associations)».
Per Uiltrasporti Veneto, infine, ultima e non meno importante qualità che deve caratterizzare il presidente della nuova Autorità di Sistema Portuale di Venezia-Chioggia è «un'indubbia onestà intellettuale» e non essere «moralmente discusso».
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