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Confetra sollecita il coinvolgimento del governo per affrontare le conseguenze della crisi di Hanjin Shipping
Fedespedi e Spediporto hanno presentato una proposta che è stata accolta da Hanjin Italy nel corso di un tavolo tecnico a Genova con SECH, VTE e Assagenti
8 settembre 2016
Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, ha sollecitato il coinvolgimento del governo per affrontare le conseguenze della vicenda dell'insolvenza della società di armamento sudcoreana Hanjin Shipping, settima compagnia al mondo del trasporto contenitori.
La Confederazione ha sottolineato che questa crisi sta creando allarme e preoccupazione nel mondo logistico italiano, con il blocco per inadempienza contrattuale di migliaia di container posizionati sulle banchine dei porti italiani e con il danno per tutti gli operatori della catena logistica fino agli importatori ed esportatori che sta assumendo dimensioni significative nonostante la formale collaborazione della Hanjin Italy, l'agenzia marittima del gruppo Gastaldi che rappresenta in Italia la compagnia sudcoreana.
Il presidente di Confetra, Nereo Marcucci, si è rivolto ai ministri Gentiloni, Delrio e Calenda chiedendo loro di volersi adoperare nei confronti della rappresentanza diplomatica coreana affinché venga fornito un quadro aggiornato attendibile sul reale stato finanziario ed operativo di Hanjin, valutando tutte le soluzioni possibili per attenuare i danni ed i disagi che la situazione sta creando.
Intanto per far fronte alle pesantissime conseguenze legate alla crisi finanziaria di Hanjin Shipping, che hanno colpito anche gli spedizionieri italiani, si è tenuto a Genova un tavolo tecnico su iniziativa di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi, al quale hanno partecipato rappresentanti della federazione nazionale Fedespedi, delle società terminaliste SECH e VTE di Genova, dell'associazione degli agenti marittimi genovesi Assagenti e la dirigenza di Hanjin Italy.
Nel corso dell'incontro si è discusso della legittimità dei depositi cauzionali richiesti per il ritiro dei contenitori, invero di importo decisamente elevato rispetto alle cifre richieste in diversi importanti porti esteri, della gestione delle spedizioni tanto in import che export, delle modalità di pagamento delle competenze armatoriali ed agenziali e della gestione dei trasporti in joint.
Al termine della riunione è stata individuata una proposta formulata da Fedespedi e Spediporto, accolta positivamente dai terminalisti presenti e dalla stessa compagnia, la quale prevede che gli spedizionieri attraverso una apposita polizza, valevole a livello nazionale stipulata da Fedespedi, garantiranno sia i terminal che la compagnia della pronta riconsegna dei vuoti una volta concluse le operazioni di importazione.
Spediporto ha sottolineato che è la prima volta che si adotta una soluzione di questo genere che, preservando la facoltà degli associati di aderirvi o meno, consentirà uno sblocco complessivo della situazione a livello Nazionale dove sono già presenti oltre mille contenitori. «La volontà - ha spiegato il direttore generale dell'associazione, Giampaolo Botta - è quella di evitare migliaia di claims tra compagnia e spedizionieri, impresa non semplice visto che ad oggi sono migliaia in Italia i contenitori degli spedizionieri internazionali bloccati e che stanno accumulando forti ritardi nelle consegne. Ci sono - ha specificato Botta - penali per ritardata consegna, merce deperibile su contenitori in viaggio o già sbarcati, costi per centinaia di migliaia di euro che maturano ogni giorno. Inoltre vi sono migliaia di contenitori fermi in mare di cui non si ha informazioni su quelli che potranno essere i tempi della consegna. In un momento dell’anno dove cominciano a viaggiare le merci per il prossimo Natale».
Botta ha evidenziato che, «pur in un momento difficilissimo, il personale e la direzione di Hanjin hanno mostrato grande disponibilità e professionalità; la ridottissima possibilità di disporre e decidere (le linee di indirizzo sono dettate dalla capogruppo Hanjin International) - ha sottolineato il direttore generale di Spediporto - non ha fatto venire meno una forte collaborazione dei dipendenti a cui va la nostra solidarietà».
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