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L'associazione ambientalista tedesca NABU non ritiene sufficiente l'impegno verso l'ambiente dell'industria crocieristica
Oeliger: «le performance ambientali delle compagnie crocieristiche sono pessime, così come la loro attitudine alla trasparenza»
6 settembre 2017
L'associazione ambientalista tedesca NABU (Nature And Biodiversity Conservation Union) denuncia che l'inquinamento atmosferico prodotto dalle navi da crociera è tuttora elevato nonostante le compagnie armatoriali del settore abbiano sottolineato il minore impatto ambientale delle nuove navi inserite nelle loro flotte.
Presentando l'ultimo rapporto Kreuzfahrtranking 2017 elaborato dall'associazione per misurare l'impatto ambientale dell'industria crocieristica, la NABU ha rilevato che tutti gli operatori del settore continuano ad utilizzare olio combustibile pesante per alimentare i motori delle loro navi.
Delle 63 navi che figurano nella graduatoria stilata dall'associazione sulla base di quello che è ritenuto il loro impatto sull'ambiente, al primo posto sono state classificate cinque navi di compagnie tedesche che avrebbero il minor impatto ambientale tra quelle prese in esame. Si tratta di quattro navi della TUI Cruises (Mein Schiff 3, 4, 5 e 6) e di una nave della Hapag-Lloyd Cruises (Europa 2). La NABU ha specificato che queste navi sono in testa alla graduatoria perché le due compagnie le hanno dotate di catalizzatori per la riduzione dell'ossido di azoto, installazione - ha evidenziato l'associazione - che costituisce un piccolo ma importante passo verso l'impiego di navi più pulite.
Al sesto posto a pari merito compaiono tre navi di un'altra compagnia armatoriale tedesca, la AIDA Cruises (AIDAprima, AIDAperla e AIDAsol). Al nono posto ci sono altre tre navi della Hapag-Lloyd Cruises (Bremen, Hanseatic e Europa). Tutte le altre 52 navi sono state classificate in dodicesima posizione e fanno parte delle flotte, oltre che delle stesse TUI e AIDA, delle compagnie Celebrity Cruises, Costa Crociere, Cunard, Holland America, MSC Crociere, Norwegian Cruise Line, P&O Cruises, Ponant, Royal Caribbean Cruises, Viking Ocean Cruises e Silversea Cruises.
«Nonostante le ripetute rassicurazioni che le navi sono più pulite e più verdi - ha denunciato l'amministratore delegato della NABU, Leif Miller - la considerazione del settore nei riguardi dell'ambiente continua ad essere insufficiente. La carenza di iniziative da parte di Costa, MSC e Royal Caribbean per migliorare l'impatto ambientale delle loro attività crea un danno ai loro clienti, ai residenti delle aree portuali e al clima globale. Siamo anche delusi dalle iniziative di greenwashing della AIDA Cruises. Non hanno rispettato la loro promessa di investire in filtri per il particolato per la loro intera flotta».
La NABU ha lamentato inoltre che nessuna di queste compagnie crocieristiche abbia risposto ad un questionario presentato dall'associazione e che l'associazione crocieristica CLIA abbia replicato solo con commenti vaghi e generali affermando che questo tema è preso in seria considerazione.
«Le performance ambientali delle compagnie crocieristiche - ha accusato il responsabile della NABU per il settore dei trasporti, Dietmar Oeliger - sono pessime, così come la loro attitudine alla trasparenza. Lo scorso anno - ha affermato Oeliger - il settore ha dichiarato che 23 navi sarebbero state dotate di filtri antiparticolato. La verità è che attualmente neppure un singolo filtro sta funzionando».
La NABU ha concluso la presentazione del proprio rapporto chiedendo un divieto generalizzato ad utilizzare oli combustibili pesanti per le navi e l'adozione di norme che impongano l'installazione di filtri antiparticolato su tutte le navi.
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