- Uiltrasporti critica l'operato, o meglio quella che il sindacato denuncia essere la mancata iniziativa del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del nuovo governo italiano, che si è insediato lo scorso 1° giugno. «Finora - ha accusato il segretario generale dell'organizzazione sindacale, Claudio Tarlazzi - non è stato ancora possibile comprendere quale sia la politica dei trasporti che il ministro Toninelli intende perseguire, quali le idee e quali i progetti da realizzare. Dall'insediamento del nuovo governo, ancora non siamo stati convocati, nonostante le sollecitazioni, le tante emergenze infrastrutturali e il forte fabbisogno del Paese di trasporti sicuri, affidabili e a basso impatto ambientale per le merci e per i passeggeri».
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- «Questa mancanza di dialogo e di partecipazione - ha sottolineato Tarlazzi - sta profilando inquietudine nel mondo dei trasporti, in termini di prospettive future, di salario e di condizioni di lavoro, foriera di una stagione non di costruzione, ma purtroppo di vertenze e di lotte. Troppe e molte sono le questioni nel settore dei trasporti appese ad un filo, e ancora troppa è la precarietà che coinvolge la dignità dei lavoratori fuori dall'ambito specifico del decreto dignità».
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- «Occorre - ha proseguito il segretario generale di Uiltrasporti - uscire dal mero ambito delle dichiarazioni e delle posizioni preconcette, non utili all'interesse generale. Nazionalizzare o privatizzare la gestione delle infrastrutture di trasporto dovrebbe essere parte di una strategia più complessiva di sviluppo del Paese. In tutti i casi, qualsiasi scelta non potrà fare a meno di un serio sistema di controlli, in cui la parte pubblica sia corresponsabile, estendendolo anche alle procedure di appalto e all'erogazione dei servizi, aggiudicati spesso con parametri che abbassano i costi, a detrimento di qualità, affidabilità, sicurezza e protezione sociale».
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- «Infine - ha concluso Tarlazzi - nel capitolo delle varie e eventuali il verificarsi di tragiche e drammatiche emergenze, che richiedono concreta immediatezza decisionale, come quella del disastro del Ponte Morandi, ancora il Ministro Toninelli indugia e non affronta rapidamente le questioni inerenti il porto, le attività industriali ad esso legate, il mantenimento dei suoi volumi produttivi e la continuità lavorativa, che stanno subendo in modo diretto gli effetti negativi del disastro. Urgono una decretazione di urgenza e la costituzione di una unità di crisi».
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