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Assarmatori e Federagenti, «strumentali e dannose» le posizioni di coloro che considerano obsoleto il regolamento UE di esenzione per i consorzi marittimi containerizzati
«Il mercato - hanno sottolineato - ha infatti dimostrato il contrario»
21 dicembre 2018
Anche dall'Italia, oltre al parere in linea di principio negativo all'estensione della validità oltre il 25 aprile 2020 della validità del Regolamento europeo di esenzione per categoria per i consorzi di compagnie di navigazione che operano servizi marittimi containerizzati espresso dalla federazione nazionale degli spedizionieri e dalla confederazione nazionale delle imprese di logistica ( del 20 dicembre 2018), sono giunte voci favorevoli al prolungamento della durata di applicazione del Regolamento n. 906 del 28 settembre 2009 dopo quelle espresse da organizzazioni internazionali tra cui le principali rappresentanze mondiali del settore armatoriale, ovvero World Shipping Council, European Community Shipowners' Associations, International Chamber of Shipping e Asian Shipowners' Association ( del 21 dicembre 2018)
A manifestare dall'Italia la loro opinione favorevole sono state l'associazione armatoriale Assarmatori e Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi, che ieri, termine ultimo per l'invio di pareri sull'estensione del regolamento nell'ambito della consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, hanno comunicato a Bruxelles il loro favore rispetto ad una decisione favorevole all'estensione temporale per altri cinque anni del regime di deroga che esenta le grandi alleanze armatoriali nel settore container dalla valutazione, secondo le regole del trattato europeo in materia antitrust, degli accordi di collaborazione tra le imprese.
Assarmatori e Federagenti hanno spiegato che il loro parere, che - hanno specificato - è «in contrapposizione con altri soggetti rappresentativi della filiera del trasporto e della logistica italiana, va ricercato in almeno tre motivazioni precise». Secondo le due organizzazioni, «la costituzione di grandi alleanze armatoriali nel settore container non ha provocato alcun rialzo dei noli in un mercato che continua invece a essere caratterizzato da rate di nolo bassissime. Anzi - hanno rilevato Assarmatori e Federagenti - l'analisi che si sollecita ai decisori europei è la valutazione dei benefici che l'esenzione, protrattasi per oltre 20 anni, ha portato all'intero comparto».
Inoltre, «l'esistenza di alleanze tra i grandi e piccoli liners ha mantenuto capillare il servizio anche in porti secondari, ha scongiurato il pericolo di cancellazione o azzeramento dovuti dalle crisi periodiche delle economie mondiali, ha consentito alle imprese più piccole di sopravvivere potendo offrire servizi attraverso slot agreement presso armatori concorrenti. In breve - hanno sottolineato Assarmatori e Federagenti - molti sono i benefici offerti alla clientela, in primis alla merce e ai caricatori, solo grazie alle intese fra gruppi armatoriali, sfociate in forme di coordinamento delle partenze e di gestione congiunta degli slot».
«Infine - per Assarmatori e Federagenti - le alleanze armatoriali nulla hanno a che fare e non incidono sul processo di razionalizzazione e di compattamento dell'offerta di servizi che si sta verificando nel mercato logistico e del trasporto terrestre, mercati ben distinti che seguono altre dinamiche».
Assarmatori e Federagenti hanno concluso precisando che sulla base di queste considerazioni hanno ritenuto e ritengono «strumentali e dannose le posizioni di coloro che considerano obsoleto l'attuale regolamento di esenzione per i Consorzi (CE) n. 906/2009, noto come “Consortia Block Exemption Regulation”. Il mercato - hanno evidenziato - ha infatti dimostrato il contrario».
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