- In occasione dell'odierna apertura a Londra della settantaquattresima riunione del Marine Environment Protection Committee (MEPC) dell'International Maritime Organization (IMO), che si concluderà venerdì, l'organizzazione non governativa Clean Arctic Alliance ha invitato gli Stati membri dell'IMO a ridurre l'impatto sull'ambiente artico delle emissioni di black carbon prodotte dal trasporto marittimo. L'organizzazione ha sottolineato che quando il black carbon viene emesso dalle navi che bruciano combustibile pesante nelle acque dell'Artico o nelle vicinanze le particelle cadono sul ghiaccio o sulla neve riducendone l'albedo, cioè il potere riflettente, facendo assorbire più calore e accelerando così la fusione dei ghiacci e il riscaldamento della regione artica. Inoltre la Clean Arctic Alliance ha ricordato che le emissioni di black carbon sono dannose per la salute umana.
-
- «Riducendo le emissioni di black carbon prodotte dalle navi - ha evidenziato Sian Prior, lead advisor della Clean Arctic Alliance - gli Stati membri dell'IMO potrebbero avviare un percorso rapido ed efficace per contrastare l'attuale crisi climatica e ridurre al minimo ulteriori impatti sull'Artico. Stiamo chiedendo agli Stati membri dell'IMO di sostenere l'abbandono dell'uso di oli combustibili pesanti nelle acque artiche, che sono la principale fonte di black carbon dello shipping. Con i carburanti più puliti già disponibili e l'innovazione e l'ambizione che spingono l'industria marittima a ridurre le emissioni, gli Stati membri dell'IMO devono muoversi rapidamente verso soluzioni a emissioni zero».
-
- «Nel 2015 - ha aggiunto Prior - tutti e otto gli Stati artici si sono impegnati ad assumere un ruolo guida nei riguardi del black carbon e ora sembra che tutti, tranne il Canada, stiano sostenendo l'abbandono dell'uso dell'olio combustibile pesante nell'Artico. Come dimostrano i recenti commenti del presidente russo Putin e del presidente finlandese Niinistö, esiste la volontà politica di un Artico libero dell'Heavy Fuel Oil. Ora è giunto il momento per gli Stati membri dell'IMO di trasformare questa volontà in azione, muovendosi con urgenza per ridurre le emissioni di anidride carbonica e sostenendo il divieto di utilizzo e trasporto di HFO nell'Artico che attualmente è in fase di definizione».
|