- Ieri il governo croato, su proposta del ministro dell'Economia Darko Horvat, ha accolto la richiesta della società di cantieristica navale 3. Maj Shipyard del gruppo Uljanik di ottenere il sostegno pubblico necessario al riavvio dell'attività dello stabilimento navalmeccanico di Fiume. In particolare, il Consiglio dei ministri ha deliberato la disponibilità del governo a partecipare al processo di rilascio di garanzie statali per consentire lo sblocco dei conti correnti dell'azienda, per riattivare la produzione e per completare i lavori di costruzione di navi che erano stati sospesi.
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- Ricordando che 3. Maj ha completato il processo di ristrutturazione alla fine del 2017 conformemente alle norme sulla ristrutturazione delle imprese in difficoltà, il primo ministro Andrej Plenkovic ha spiegato che, «a differenza di Uljanik, 3. Maj non è una società indebitata e se non ci fossero i prestiti nei confronti della Uljanik, potrebbe operare normalmente perché sia gli attuali acquirenti che quelli potenziali hanno espresso interesse e disponibilità al completamento delle navi e c'è interesse anche a costruirne di nuove».
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- La delibera governativa incarica inoltre il Ministero dell'Economia a condurre, in collaborazione con la società di cantieristica navale Jadranbrod, un'analisi approfondita delle misure proposte da 3. Maj e, sulla base di questo esame, entro il prossimo 29 agosto il Ministero proporrà al governo l'adozione di misure e azioni conformi alla legislazione croata e ai regolamenti dell'Unione Europea.
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- «In particolare, con questa delibera - ha sottolineato il ministro dell'Economia - inviamo un chiaro messaggio ai lavoratori circa la volontà di assicurare la continuazione della produzione del cantiere 3. Maj». «Con questa iniziativa - ha proseguito Horvat - intendiamo principalmente ridurre gli oneri a carico del bilancio dello Stato, promuovere la prosecuzione della produzione, consentire all'amministrazione di iniziare il processo di ricerca di un partner strategico di qualità, creando così tutte le condizioni necessarie affinché in futuro il cantiere di Rijeka possa operare su principi puramente di mercato, senza il coinvolgimento dello Stato».
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- La decisione del governo di sostenere il cantiere navale 3. Maj ha indotto il tribunale commerciale di Fiume a posticipare al prossimo 26 settembre l'udienza per l'avvio della procedura di fallimento della società che si sarebbe dovuta svolgere ieri.
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