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Ridurre le emissioni delle navi catturando a bordo la CO2 e depositandola nei sedimenti del fondo marino
Il progetto è portato avanti dal danese Maritime Development Center assieme ad armatori, costruttori navali e alla Vale
29 novembre 2019
Si moltiplicano gli studi e i progetti che hanno l'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti delle navi, per consentire al trasporto marittimo di tagliare di almeno il 50% le proprie emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050 rispetto al livello 2008 come stabilito in seno all'International Maritime Organization ( del 13 aprile 2018).
Un nuovo progetto, denominato decarbonICE, si basa sulla cattura a bordo delle navi della CO2 prodotta dai motori e il successivo stoccaggio del carbonio in siti appropriati, con l'obiettivo di rendere l'uso di combustibili convenzionali privo di carbonio. Il progetto è portato avanti dal danese Maritime Development Center in collaborazione con un gruppo formato da società armatoriali, tra cui la giapponese Nippon Yusen Kaisha (NYK), la russa Sovcomflot, la norvegese Knutsen OAS e la Ardmore Shipping, che ha sede nelle Bermuda, da costruttori navali, tra cui la sudcoreana Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering Co. (DSME), e dalla società mineraria brasiliana Vale.
Il progetto prevede la cattura delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra presenti nei fumi di scarico della nave tramite un processo criogenico con la loro trasformazione in ghiaccio secco. Quindi, con collaudate tecnologie impiegate dall'industria offshore, il ghiaccio secco viene successivamente depositato nei sedimenti del fondo marino dove la CO2 verrà stoccata in modo sicuro e permanente come CO2 liquida e CO2 idrata.
Il progetto decarbonICE, che è stato avviato il 1° ottobre 2019 e sarà concluso nel 2020, viene sviluppato con lo scopo sia di adottarlo sulle navi di nuova costruzione sia per implementarlo su navi già in servizio. L'obiettivo dell'iniziativa è di stilare uno studio di fattibilità e di avviare la procedura di approvazione della tecnologia presso l'IMO.
«Pur sostenendo l'obiettivo finale di disponibilità di combustibili a carbonio zero o a carbonio neutrali - ha spiegato il presidente del progetto decarbonICE, Henrik O. Madsen, ex presidente e amministratore delegato di DNVGL - riteniamo che sia necessaria una soluzione ponte senza carbonio, che può utilizzare le risorse esistenti in termini di navi, sistemi di propulsione e combustibili. Il progetto decarbonICE ha lo scopo di offrire esattamente questo, e con una prevista energy penaly bassa, ben al di sotto del 10%».
Illustrando i motivi della partecipazione del gruppo navalmeccanico sudcoreano al progetto, il direttore tecnico di DSME, Odin Kwon, ha rilevato che «l'industria marittima sembra trascurare che la cattura del carbonio a bordo con il suo successivo stoccaggio in siti appropriati può anche essere considerata una soluzione senza emissioni di carbonio. Alla DSME - ha reso noto - stiamo seguendo diversi gruppi di ricerca coreani che studiano il comportamento della CO2 iniettata nei sedimenti dei fondali marini. Il successo del progetto decarbonICE dipenderà anche da come ridurre al minimo la potenza richiesta per il processo di raffreddamento criogenico».
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