- L'associazione dei terminalisti portuali spagnoli ANESCO è allarmata perché i dati sul traffico movimentato dai porti nazionali mostrano una tendenza al ribasso. L'Asociación Nacional de Empresas Estibadoras y Centros Portuarios de Empleo ha spiegato che se nel 2019 il traffico containerizzato ha segnato un incremento del +1,5% sull'anno precedente rispetto ad una più accentuata crescita del +7,9% registrata nel 2018, negli ultimi mesi è stato rilevato un deciso rallentamento. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, infatti, il traffico containerizzato ha mostrato una flessione del -3,1% in termini di contenitori da 20 piedi movimentati ( del 12 febbraio 2020).
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- Gli associati dell'ANESCO, riunitisi oggi a Madrid, hanno evidenziato che se l'abbassamento delle aspettative di crescita dell'economia nazionale si traduce in un peggioramento delle previsioni dei volumi di traffico in importazione e in esportazione, i terminalisti temono che i porti spagnoli accuseranno anche una riduzione dei volumi di traffico di transhipment, con un calo dei contenitori che nei porti vengono trasbordati da una nave ad un'altra, a causa della forte concorrenza tra le rotte marittime internazionali.
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- Oltre a ciò - hanno specificato i terminalisti - bisogna tenere conto dei rilevanti investimenti che vengono effettuati nelle infrastrutture portuali di nazioni vicine come il Portogallo, l'Italia o il Marocco, nonché del fatto - ha sottolineato l'ANESCO - che i costi operativi medi sono più elevati nei terminal spagnoli.
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- L'associazione ha quindi rimarcato la necessità di migliorare la competitività dei porti spagnoli e, in tal senso, ha richiesto una riduzione delle tasse portuali, un adeguato e partecipativo processo decisionale in tema di investimenti pubblici e il miglioramento dell'intermodalità, ma anche di non continuare ad aumentare la pressione finanziaria sulle imprese e di migliorare il quadro dei rapporti di lavoro.
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