- A seguito della riedizione dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata per la costruzione del Porto Canale di Cagliari che è stata approvata dal Consiglio dei ministri ( del 23 luglio 2020), Cgil, Cisl e Uil assieme a Filt, Fit e Uilt hanno sollecitato l'urgente superamento del vincolo paesaggistico al fine di sbloccare opere ferme per complessivi 110 milioni di euro e di rilanciare il container terminal del porto. L'appello dei sindacati è rivolto, come già in precedenza, a tutti i Ministeri coinvolti, presenti nei vari incontri che si sono susseguiti nel corso dei due anni della vertenza del Porto Canale, e alla Regione Sardegna, e rinnovata è anche la richiesta di portare a compimento l'iter per la Zona Economica Speciale.
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- Esprimendo fiducia che con il provvedimento governativo si dia definitivamente una svolta al rilancio di tutta un'area portuale sulla quale insiste anche il container terminal, i sindacati hanno evidenziato che non è più possibile perdere ulteriore tempo anche perché i termini della procedura di licenziamento per i lavoratori in precedenza impiegati al terminal sono prossimi alla scadenza con il mese di agosto e non consentono di affrontare con tutta serenità la vertenza. L'obiettivo dei sindacati è infatti congelare i licenziamenti, prorogare la CIGS per ulteriori sei mesi e salvaguardare i livelli occupazionali in attesa che, con l'avviso internazionale dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna per individuare operatori interessati a gestire il container terminal cagliaritano, possa manifestarsi un player che rilanci il terminal cosi da non disperdere la grande professionalità dei lavoratori mantenendoli all'interno del porto.
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