- Oltre alle risorse, a partire da quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) approvato ieri dalla Commissione europea, per il settore della logistica serve introdurre interventi volti a impedirne la degradazione e ad eliminare lo sfruttamento. Lo ha evidenziato Uiltrasporti sottolineando come la pandemia abbia fatto emergere quanto sia strategico un sistema dei trasporti efficiente ed una logistica integrata per il rilancio e la competitività del Paese.
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- «Il PNRR - ha osservato il segretario generale dell'organizzazione sindacale, Claudio Tarlazzi - affronta positivamente il tema delle grandi infrastrutture e dei collegamenti di ultimo miglio con i principali nodi di interconnessione del Paese sia nazionali che europei. Serve però, per valorizzare al meglio questi investimenti e rigenerare il Paese, qualificare meglio il tessuto produttivo attraverso politiche industriali che indirizzino verso un maggior dimensionamento le aziende. La dimensione attuale, specialmente nella logistica, al netto delle multinazionali, è di circa nove dipendenti. Siamo dunque in presenza di aziende con scarse capacità di penetrazione nei mercati internazionali ma soprattutto aziende poco inclini alla innovazione di prodotto, di processo, di valorizzazione del lavoro e di investimenti in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Lo scarso dimensionamento delle aziende - ha rilevato Tarlazzi - alimenta pertanto un sistema di appalti e sub appalti per i quali servono maggiori controlli da parte degli organi competenti al fine di eliminare abusi ed elusioni che stanno determinando un “far west” dell'intero settore, perpetuando uno sfruttamento del lavoro che genera impoverimento del sistema complessivo».
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- «Serve, alla pari di quanto si sta facendo nel sistema pubblico - ha rilevato ancora Tarlazzi - introdurre norme di sostegno ai contratti anche nel sistema privato che prevedano la parità di trattamento economico e l'applicazione dello stesso contratto per tutta la filiera, eliminando il vantaggio economico per coloro che appaltano non per logiche organizzative, ma solo per ridurre i costi di gestione. Il contratto collettivo nazionale di lavoro dei trasporti e logistica così come quello dell'igiene ambientale e delle attività ferroviarie già prevede l'obbligatorietà della sua applicazione per tutta la filiera ma la carenza di controlli rende facilmente eludibile questa norma. Va creata, quindi, una condizione per rafforzarla e altrettanto occorre prevedere una responsabilità in solido per le aziende leader che non possono sottrarsi dalla responsabilità per ciò che accade nell'affidamento dei loro appalti. Ad esempio Amazon, con un algoritmo di proprietà - ha denunciato il segretario generale di Uiltrasporti - impone ritmi e carichi di lavoro ai dipendenti delle aziende appaltatrici inducendoli anche a infrangere il codice della strada pur di rispettare i tempi di consegna».
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- «Senza questi interventi - ha concluso Tarlazzi - il sistema degli appalti rimarrà un servizio fortemente dequalificato, caratterizzato da sfruttamento del lavoro, indebolimento delle condizioni sociali ed economiche dei lavoratori, un sistema poco trasparente in termini di legalità, spesso appannaggio della criminalità organizzata».
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