- Nel 2021 i volumi di trasporto intermodale movimentati dall'elvetica Hupac hanno raggiunto livelli record sia relativamente ai servizi sulle tratte transalpine operate dalla società che ai servizi sulle altre direttrici di traffico. Lo scorso anno, infatti, le spedizioni stradali movimentate sono ammontate al nuovo picco storico di 1,12 milioni (o 2,12 milioni di container teu), con un incremento del +10,7% sul 2020, di cui 601mila spedizioni sull'asse transalpino attraverso la Svizzera (+11,8%), 43mila sull'asse transalpino attraverso l'Austria e la Francia (+1,0%) e 479mila spedizioni sulle altre direttrici (+10,4%).
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- Hupac ha precisato che se tutti i segmenti di trasporto hanno contribuito allo sviluppo positivo del 2021, lo scorso anno il traffico transalpino è cresciuto del +11,8% grazie soprattutto al successo del corridoio di 4 metri via Gottardo, mentre nel traffico non transalpino i segmenti dell'Europa sud-orientale e sud-occidentale si sono sviluppati in modo molto dinamico. Inoltre l'azienda elvetica ha precisato che nel traffico marittimo containerizzato la ERS Railways, società del gruppo Hupac, ha recuperato le perdite dovute alla pandemia dell'anno precedente e ha registrato una crescita soddisfacente dei volumi nonostante la persistente volatilità.
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- Spiegando che il positivo sviluppo positivo del traffico è da ricondurre alla ripresa economica dell'anno scorso, ma anche al crescente interesse della logistica per soluzioni di trasporto su rotaia competitive e rispettose del clima, e sottolineando che Hupac, grazie ad un servizio affidabile, è in grado di soddisfare le aspettative dell'industria e trasferire ulteriori volumi sulla ferrovia, l'amministratore delegato del gruppo elvetico, Michail Stahlhut, ha chiarito che tuttavia «il prerequisito è una qualità stabile. Questo - ha osservato - richiede una migliore gestione dei cantieri di costruzione oggi e nei prossimi anni e decenni, specialmente sul corridoio Reno-Alpi. Interruzioni e inefficienze come quelle verificatesi nella seconda metà del 2021 - ha specificato - non devono ripetersi».
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- A tal proposito, il presidente di Hupac, Hans-Jörg Bertschi, ha rilevato che di importanza cruciale per i prossimi anni è la creazione di bypass internazionali come l'upgrade di un percorso alternativo sulla riva sinistra del Reno tra Karlsruhe e Basilea: «la capacità supplementare di cui abbiamo bisogno per una gestione affidabile del traffico sulle tratte di alimentazione delle gallerie di base svizzere - ha affermato Bertschi - può essere creata in tempi brevi e con un finanziamento relativamente ridotto. Il potenziamento dell'asse nord-sud sulla riva sinistra del Reno è un presupposto importante per il pieno utilizzo di Alptransit e per l'ulteriore trasferimento del traffico merci transalpino».
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- I dirigenti di Hupac hanno inoltre avvertito che un'altra sfida per il trasporto combinato è costituita dall'attuale esplosione dei costi energetici, con i costi per l'energia di trazione che in diversi paesi europei sono raddoppiati o addirittura triplicati, con il risultato di un aumento dei prezzi che non può essere compensato e che sta mettendo a dura prova la competitività del trasporto combinato. «I costi energetici del trasporto merci su rotaia - ha affermato Michail Stahlhut - dovrebbero essere valutati in termini macroeconomici. Possiamo realizzare la svolta verde solo con prezzi competitivi. Un contributo per i costi di trasmissione dell'elettricità, cioè la componente di prezzo per gli impianti di energia ferroviaria, le linee aeree, ecc., servirebbe a mitigare la situazione attuale e manderebbe un segnale importante al mercato».
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- In occasione della presentazione odierna dei risultati operativi conseguiti nel 2021 la società svizzera ha delineato anche i tratti essenziali della propria strategia per il periodo 2021-2026 che prevede un potenziamento dell'offerta sul mercato chiave del trasporto transalpino attraverso la Svizzera e il miglioramento della produttività in modo da compensare la riduzione delle sovvenzioni. Altre priorità di sviluppo per Hupac sono l'Italia meridionale, la Spagna, l'Europa orientale e sudorientale. Il programma per i prossimi cinque anni prevede investimenti per 300 milioni di franchi svizzeri per terminali, materiale rotabile e sistemi informatici. «Con una crescita annuale del 7% - ha detto Hans-Jörg Bertschi - puntiamo a un volume di 1,5 milioni di spedizioni stradali nel 2026».
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