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La UIRR è insoddisfatta dell'esito dell'aggiornamento della direttiva Eurobollo
Anziché, ridurla - ha denunciato - aumenterà la frammentazione del quadro normativo europeo dei trasporti
21 febbraio 2022
Il via libera definitivo di giovedì scorso del Parlamento europeo al compromesso sulla direttiva Eurobollo concordato nel trilogo costituisce un aggiornamento della normativa che apporterà pochi progressi dal punto di vista del settore del trasporto intermodale delle merci. Lo ha denunciato la UIRR, l'associazione europea del trasporto intermodale, evidenziando che inoltre l'aggiornamento della norma anziché ridurla, aumenterà la frammentazione del quadro normativo europeo dei trasporti.
La risoluzione legislativa, che in mancanza di emendamenti è stata approvata senza votazione secondo la procedura ordinaria per la seconda lettura, non impone ai Paesi UE di far pagare i veicoli che utilizzano le loro strade; tuttavia, se dovessero scegliere di farlo, dovranno seguire le nuove regole comunitarie. In particolare, l'obiettivo delle nuove regole è di spostare la tariffazione stradale da un modello basato sul tempo ad un sistema basato sulla distanza o sui chilometri effettivi, per meglio riflettere i principi di “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”. Gli eurodeputati hanno approvato pertanto l'eliminazione graduale delle cosiddette “vignette”, la tariffazione stradale basata sul tempo, da parte degli Stati membri per i veicoli pesanti (camion, autocarri e autobus) in tutta la rete centrale di trasporto trans-europea TEN-T, entro otto anni dall'entrata in vigore della direttiva, e l'inizio dell'applicazione di pedaggi (tariffazione basata sulla distanza). Tuttavia, i Paesi UE potranno ancora mantenere i bolli per parti specifiche di tale rete, ma solo in casi debitamente giustificati in cui la nuova modalità di tariffazione sarebbe sproporzionata rispetto alle entrate previste con il sistema precedente. Le nuove regole entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale” dell'Unione Europea e i Paesi UE disporranno di due anni di tempo per recepire l'aggiornamento della direttiva.
Per la UIRR, la differenziazione basata sulla CO2 dei pedaggi stradali applicabili consoliderà l'eccessiva quota di mercato del trasporto stradale a lunga percorrenza, mentre - ha denunciato la UIRR - non è stata varata una corrispondente riforma per l'accesso tracce ferroviarie. Secondo l'associazione europea del trasporto intermodale, l'aggiornamento della direttiva Eurobollo rappresenta un'occasione persa per creare un quadro normativo equo e neutrale dal punto di vista tecnologico che consenta al mercato di selezionare le tecnologie o le soluzioni vincenti. Mantenere i costi infrastrutturali del trasporto su strada irragionevolmente bassi attraverso misure regolamentari - ha sottolineato la UIRR - significa che è stata rimandata al futuro la possibilità di migliorare l'efficienza energetica e di lavoro delle diverse modalità di trasporto.
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