- La genovese San Giorgio del Porto (SGdP), unica azienda italiana accreditata all'albo europeo dei demolitori navali, ha reso noto il completamento delle attività di demolizione e di riciclaggio delle navi Sentinel, Theodoros e Mar Grande iniziate a fine maggio. «Si tratta - ha spiegato Alberto Pongiglione, shipyard director di San Giorgio del Porto - del primo progetto portato a termine in Italia in conformità al regolamento europeo in materia di “ship recycling”, dopo l'importante lavoro della Costa Concordia, concluso nel 2017, che aveva anticipato la normativa comunitaria in tema di demolizione controllata. La peculiarità di questo progetto inoltre risiede nella demolizione simultanea delle tre navi, resa possibile grazie al know-how acquisito nel corso degli anni, che ha consentito di abbattere in modo significativo sia le tempistiche che gli eventuali impatti ambientali».
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- L'azienda ha specificato che ci sono voluti 148 giorni (27mila ore di lavoro), di cui 110 in bacino, per eseguire tutte le attività propedeutiche, di strip out, di bonifica e infine di taglio e demolizione della Mar Grande, nave di 1.850 tonnellate di stazza lorda lunga 95,7 metri, della Sentinel, unità lunga 72,1 metri e di 1.470 tsl, e della Theodoros, lunga 63,0 metri e della stazza lorda di 470 tonnellate. Le ultime due navi da anni versavano in stato di abbandono nello scalo portuale del capoluogo ligure a causa delle numerose difficoltà tecnico-amministrative e burocratiche che ne impedivano la demolizione. «È grazie a complessi approfondimenti giuridici e buone sinergie tra tutte le amministrazioni coinvolte - ha precisato il capitano di vascello Alberto Battaglini della Capitaneria di Porto di Genova - che si è riusciti a portare in bacino le due “navi-rifiuto” abbandonate da anni nel porto di Genova. Un iter amministrativo eccezionalmente complesso che, nell'ultima fase, è stato agevolato dalla possibilità di demolire le unità proprio a Genova nei cantieri San Giorgio del Porto, unici in Italia ad essere iscritti nello specifico elenco europeo dei demolitori navali. Determinante in questa fase è stato il ruolo della Capitaneria di porto di Genova che, in applicazione del regolamento unionale, ha curato per la prima volta a livello nazionale l'approvazione dei piani di riciclaggio delle navi entrate in bacino e, successivamente, ha organizzato le attività di controllo sulla tracciabilità dei “nuovi rifiuti” prodotti dall'attività di demolizione».
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