- L'associazione degli armatori europei ECSA e Transport & Environment, l'associazione non governativa che promuove la riduzione delle emissioni del settore dei trasporti, hanno invitato il Parlamento europeo e gli Stati dell'UE a introdurre modifiche alla proposta di regolamento FuelEu Maritime, che ha lo scopo di favorire l'uso di combustibili alternativi sostenibili nel trasporto marittimo e nei porti europei, al fine di allinearla alla legge europea sul clima e agli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Secondo l'European Community Shipowners' Associatione e T&E, infatti, l'attuale proposta di regolamento della Commissione Europea «non è all'altezza delle ambizioni e non tiene conto delle responsabilità delle altre parti interessate, come i fornitori di combustibili». Per ECSA e T&E, «se adottata nella sua forma attuale, la proposta potrebbe nuocere più che giovare alle ambizioni climatiche del trasporto marittimo».
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- L'elemento di maggior debolezza della proposta, più volte rimarcato dalle associazioni armatoriali internazionali, è proprio quello della mancata responsabilizzazione dei fornitori di carburanti. Rilevando che «la responsabilità dei fornitori di carburante è essenziale per raggiungere questi ambiziosi obiettivi normativi», ECSA e T&E hanno quindi chiesto «l'introduzione di severi requisiti per gli Stati membri nell'ambito della FuelEU Maritime al fine di garantire che i fornitori di combustibili nei porti europei forniscano alle navi fuel conformi e in quantità sufficienti per soddisfare gli obiettivi delle norme».
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- Inoltre ECSA e T&E hanno evidenziato la necessità che i ricavi generati dalla FuelEU Maritime e dall'EU ETS, il sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE, vengano utilizzati per facilitare la transizione energetica del settore marittimo e per contribuire a colmare il differenziale tra i combustibili convenzionali e le alternative sostenibili e scalabili, anche - hanno specificato le due organizzazioni - attraverso i contratti per differenza sul prezzo del carbonio. Infine le due associazioni hanno chiesto l'introduzione di un elevato moltiplicatore per l'uso di fuel navali sostenibili e scalabili al fine di renderli competitivi in termini di costi rispetto agli altri combustibili.
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