PSA Italy ha reso noto di aver movimentato nel 2022 un volume di traffico containerizzato nei propri terminal portuali di Genova e Venezia in crescita del +2,8% rispetto all'anno precedente avendo totalizzato 2.063.021 teu contro 2.006.517 nel 2021. In particolare, il container terminal genovese di PSA Genova Pra' ha movimentato 1.526.707 teu, con un rialzo del +2,8% rispetto a 1.484.591 teu nel 2021. L'altro terminal genovese di PSA Sech, invece, ha registrato una flessione dei contenitori imbarcati e sbarcati che nel 2022 sono stati pari a 231.587 teu, con una diminuzione del -23,6% rispetto al totale record di 303.213 teu dell'anno precedente. Lo scorso anno, infine, il container terminal veneziano Vecon di PSA Venice ha movimentato 304.727 teu, con una accentuata progressione del +39,3% rispetto a 218.713 teu nel 2021.
L'amministratore delegato di PSA Italy, Roberto Ferrari, ha evidenziato che si tratta di «dati positivi e confortanti, in linea con l'anno precedente, soprattutto se letti alla luce della flessione della domanda e dell'andamento dei noli container che ha caratterizzato la seconda metà del 2022. Abbiamo così raggiunto - ha spiegato Ferrari - il nostro obiettivo di mettere a sistema i terminal genovesi, che hanno sottolineato la leadership a livello nazionale del porto di Genova. Grande soddisfazione anche per l'andamento di Vecon, strategico per l'area produttiva del nord-est italiano. La flessione dei volumi, che ha interessato in particolare il terminal di Sech - ha precisato il CEO di PSA Italy - è principalmente figlia di alcune scelte strategiche dei global carrier dovute appunto all'andamento dei noli nella seconda metà dell'anno, che ha portato in molti casi ad una razionalizzazione dei servizi per contenere i costi e adeguarsi alle nuove condizioni di mercato. I terminal si devono adeguare a questi continui picchi e flessioni, che rendono difficile la gestione delle risorse e generano extra costi».
Riferendosi alle prospettive future, Ferrari ha rilevato che «le indicazioni per il 2023 che arrivano dall'economia globale non sono certamente confortanti, ma - ha specificato - il nostro modello di business è solido e siamo pronti a far fronte anche a periodi di maggior turbolenza, come del resto è stato anche negli ultimi due anni, con pandemia e conflitto russo-ucraino che hanno impattato in modo dirompente su tutti i settori e quindi anche sull'andamento del trasporto containerizzato e dei rispettivi terminal».