Ieri sera il segretario generale delle Nazioni Unite, António
Guterres, ha condannato fermamente gli attacchi russi alle strutture
portuali di Odessa e di altri scali ucraini del Mar Nero, attacchi
che sono stati sferrati dopo che Mosca ha annunciato il proprio
ritiro dalla Black Sea Grain Initiative, l'accordo siglato un anno
fa a Istanbul da Russia, Ucraina e Turchia, sotto l'egida dell'Onu,
per consentire il trasporto marittimo in sicurezza di prodotti
agricoli esportati attraverso i porti ucraini nel quadro del
conflitto Russia-Ucraina. A seguito dal ritiro dall'accordo, la
Russia ha minacciato le navi e le nazioni di cui battono la bandiera
che continueranno a scalare i porti ucraini considerandoli coinvolti nel conflitto
(
del 17
e 19
luglio 2023).
Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale
dell'Onu, in una dichiarazione alla stampa ha denunciato che gli
attacchi contraddicono gli impegni assunti dalla Federazione Russa
ai sensi del memorandum d'intesa con le Nazioni Unite, in cui - ha
ricordato - si afferma che «la Federazione Russa faciliterà
l'esportazione senza ostacoli di cibo, olio di girasole e
fertilizzanti dai porti del Mar Nero sotto il controllo ucraino».
«Il segretario generale - ha aggiunto Dujarric - ricorda
inoltre che la distruzione di infrastrutture civili può
costituire una violazione del diritto umanitario internazionale».
Il portavoce ha evidenziato che questi attacchi hanno un impatto
che va ben oltre l'Ucraina: «stiamo già assistendo - ha
spiegato - all'effetto negativo sui prezzi globali del grano e del
mais, che danneggia tutti, ma soprattutto le persone vulnerabili nel
sud del mondo». «Da parte sua - ha proseguito Dujarric -
il segretario generale non cederà ai suoi sforzi per
garantire che i prodotti alimentari e i fertilizzanti ucraini e
russi siano disponibili sui mercati internazionali come parte del
suo continuo impegno per combattere la fame nel mondo e garantire la
stabilità dei prezzi dei prodotti alimentari per i
consumatori di tutto il mondo».
Intanto l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia, Vasyl Bodnar, in
dichiarazioni raccolte da “Radio Svoboda”, ha affermato
la possibilità di continuare a mantenere un “corridoio
del grano” nel Mar Nero anche dopo che la Russia si è
ritirata dall'accordo, anche se nessuno può garantire che la
Russia non attaccherà le navi mercantili. Bodnar ha rilevato
che, in realtà, le navi in partenza dal sistema portuale di
Odessa possono passare attraverso le acque territoriali di Romania,
Bulgaria e Turchia e che queste unità navali vengano
ispezionate o meno dipende da cosa decideranno le parti della Black
Sea Grain Initiative poiché né l'Ucraina, né la
Turchia, né le Nazioni Unite si sono ritirate da questa
iniziativa, che - ha sottolineato l'ambasciatore - per l'Ucraina
continua ad essere valida.
Rilevando che l'unico problema è la minaccia fisica
rivolta dalla Russia alle navi in transito nel Mar Nero, Bodnar ha
osservato che una delle opzioni per uscire dalla situazione potrebbe
essere quella di lavorare con gli assicuratori navali, anche se in
questo caso sorgono questioni di responsabilità per i rischi
per la sicurezza. Ricordando che il valore dell'assicurazione sulla
nave è tradizionalmente rilevante per le compagnie di
navigazione, l'ambasciatore ha rilevato che, quando è stato
firmato l'accordo sul grano, di conseguenza questo valore è
diminuito, consentendo il riavvio delle esportazioni di cereali.
Secondo Bodnar, questo scenario può essere riprodotto anche
oggi se c'è la volontà politica e sulla base di alcune
misure di sicurezza che l'Ucraina può garantire, oltre che
magari uno dei partner dell'accordo. In ogni caso - ha evidenziato -
bisogna assumersi la responsabilità di abbattere missili o
altre armi che i russi potrebbero usare per attaccare porti o navi.
Intanto il rappresentante permanente dell'Ucraina presso le
Nazioni Unite, Serhiy Kyslytsia, in occasione di una riunione del
Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha denunciato che la Russia finge
di subire perdite dall'iniziativa per il grano del Mar Nero, sebbene
in realtà abbia raddoppiato le sue esportazioni di grano.
Accusa che sembra confermata dal volume di cereali passato
recentemente nei porti russi, che costituisce una quota rilevante di
queste merci esportate dalla Russia e che nel secondo trimestre di
quest'anno è cresciuto del +129,9%
(
del 12
luglio 2023).
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