Secondo l'European Rail Freight Association (ERFA), la proposta
di regolamento sull'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria nello
spazio ferroviario europeo unico presentata lo scorso 11 luglio
dalla Commissione Europea è apprezzabile quanto ad obiettivi
generali, ma necessita di significativi miglioramenti affinché
possa avere un impatto reale e tangibile sulla crescita dei volumi
di merci trasportati per via ferroviaria. Per l'associazione, che
rappresenta compagnie ferroviarie europee private ed indipendenti,
la proposta della Commissione, così com'è formulata,
apporterebbe solo benefici minori ai servizi di trasporto
ferroviario delle merci e non prima del 2030.
«Un regolamento che apporta benefici al mercato solo dal
2030 in poi - ha lamentato il presidente dell'ERFA, Dirk Stahl - non
è accettabile. Abbiamo bisogno di un approccio pragmatico che
miri a raggiungere obiettivi a breve e lungo termine. Crediamo che
ciò sia realizzabile».
Tra gli aspetti positivi della proposta, ad avviso di ERFA ci
sono l'inclusione della “pianificazione continua” della
gestione dell'infrastruttura ferroviaria, dei diritti di capacità
di trasporto multi-rete e di condizioni commerciali reciproche,
tutte misure che - ha rilevato l'associazione - contribuiranno alla
crescita del trasporto delle merci su rotaia in Europa. Tuttavia
l'ERFA ritiene che la proposta debba essere migliorata a partire
appunto dalla data di attuazione del regolamento: ricordando che
l'attuale proposta prevede che le disposizioni previste non entrino
in vigore prima del 2030, l'associazione ha evidenziato che, se è
comprensibile che alcuni aspetti del regolamento richiederanno tempo
sufficiente per essere sviluppati, altri potrebbero invece essere
attuati immediatamente dopo l'adozione del regolamento. Per l'ERFA,
quindi, le date di attuazione previste dal regolamento dovrebbero
essere scaglionate, con misure come i diritti di capacità, i
metodi di assegnazione della capacità e i diritti di
risarcimento per modifiche alla capacità che potrebbero
essere introdotte già a partire dal 2025.
Inoltre, secondo l'ERFA, dovrebbero essere soggette a
miglioramento anche le richieste dei diritti di capacità, in
quanto la proposta della Commissione UE prevede che i gestori
dell'infrastruttura abbiano il diritto di rifiutare richieste di
capacità se queste non rispettano la pianificazione della
fornitura della capacità. L'associazione ha evidenziato che
un sistema di questo tipo non garantirebbe la flessibilità
necessaria al trasporto ferroviario delle merci e che, invece,
dovrebbe essere previsto l'obbligo di offrire capacità il più
possibile allineata alla richiesta di capacità ricevuta e il
rifiuto delle richieste dovrebbe avvenire solamente in assenza di
capacità disponibile. Secondo l'ERFA, dovrebbero poi essere
introdotti strumenti per assicurare nel medio-lungo termine della
riserva di capacità per il traffico delle merci sui
principali corridoi.
L'ERFA ha denunciato anche che nel regolamento manca
l'individuazione di un organismo di vigilanza neutrale e non è
neppure previsto un qualsiasi ruolo degli utenti nei processi
decisionali.
«È essenziale - ha sottolineato il segretario
generale dell'ERFA, Conor Feighan - che il lavoro su questo dossier
inizi rapidamente. La proposta della Commissione fornisce una solida
base su cui lavorare. È chiaro però che sono necessari
miglioramenti significativi. Riteniamo che la posizione dell'ERFA
chiarisca i miglioramenti necessari in modo sufficientemente
dettagliato».