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LEGISLAZIONE
Assarmatori, la scorsa settimana passi avanti a Bruxelles in difesa dei traffici marittimi e portuali
Tra i temi affrontati, l'indicatore CII e l'impatto dell'EU ETS su porti e Autostrade del Mare
Bruxelles
11 dicembre 2023
«Abbiamo visto un sistema-Paese, quello italiano, in prima
fila a Bruxelles nella difesa dei traffici marittimi e portuali
nazionali ed europei: il CII (il Carbon Intensity Index, ndr)
è stato rimosso dalla nuova direttiva sul Port State Control
grazie all'intervento della delegazione italiana, e anche il
Parlamento europeo ha lanciato un grido di allarme sui rischi
distorsivi dell'ETS per gli scali continentali di transhipment. La
Commissione Europea ne prenda atto, trasformando le parole in fatti
concreti». Lo ha detto il segretario generale di Assarmatori,
Alberto Rossi, al termine di una nuova missione dell'associazione
armatoriale italiana a Bruxelles iniziata all'indomani del Consiglio
UE dei Ministri Trasporti di lunedì scorso e conclusasi
giovedì con una risoluzione sui porti europei approvata dalla
Commissione Trasporti (TRAN) del Parlamento europeo.
«Innanzitutto - ha spiegato Rossi - il Consiglio UE
Trasporti, a cui ha partecipato il ministro Salvini, ha adottato
importanti modifiche alle proposte di direttive del pacchetto
europeo Maritime Safety. Tra queste l'esclusione, su richiesta
italiana, del distorsivo indice CII (Carbon Intensity Indicator)
dell'IMO dai nuovi criteri proposti dalla Commissione Europea per le
future ispezioni Port State Control». In particolare,
relativamente alla proposta di emendamento della direttiva n. 16 del
2009 sulle attività di Port State Control, i ministri dei
Trasporti dell'UE hanno evidenziato che l'indicatore CII «dipende
non solo dalle condizioni tecniche della nave, ma anche da parametri
operativi (come la velocità della nave), nonché da
circostanze esterne (modelli commerciali, condizioni meteorologiche,
tempo trascorso in porto ecc.), il che significa che non è
necessariamente un indicatore di cattiva prestazione o di non
conformità e non dovrebbe pertanto essere considerato nel
calcolo del profilo di rischio della nave».
«Si tratta - ha osservato il segretario generale di
Assarmatori - di un segnale politico fondamentale, ottenuto grazie
alla nostra amministrazione e rappresentanza permanente a Bruxelles,
che conferma quanto Assarmatori sostiene da tempo, ossia
l'inadeguatezza di tale indicatore e l'urgenza di procedere ad una
sua rapida modifica entro il 2026. Anche la Commissione TRAN, su
iniziativa del relatore ombra onorevole Marco Campomenosi, ha
approvato importanti emendamenti alla proposta di inclusione
dell'attuale CII nella direttiva Port State Control».
La risoluzione approvata dalla Commissione TRAN prevede che, non
appena l'International Maritime Organization, avrà adottato
un Carbon Intensity Indicator a livello globale, la Commissione
adotti un atto delegato al fine di modificare gli allegati I e II
della direttiva includendo il CII adottato dall'IMO tra i parametri
ambientali utilizzati per la determinazione del profilo di rischio
di una nave.
Giovedì la Commissione TRAN ha anche adottato una
risoluzione per una strategia europea per i porti che, a seguito
degli emendamenti degli europarlamentari italiani, ribadisce
l'allarme sul rischio di delocalizzazione dei traffici di
transhipment come conseguenza dell'applicazione dell'ETS, il sistema
per lo scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra
nell'UE, e le implicazioni per la sicurezza degli
approvvigionamenti. Assarmatori ha reso noto che, in occasione del
voto sulla risoluzione, ha promosso un incontro con gli
europarlamentari italiani per discutere soluzioni concrete alle
sfide più pressanti per il comparto marittimo-portuale
italiano: anzitutto, l'urgenza di garantire la competitività
degli scali di transhipment nell'ambito dell'ETS, ma anche i
traffici di corto raggio, promuovendo un incentivo Marebonus europeo
per il trasferimento modale delle merci e al contempo un utilizzo
virtuoso dei proventi ETS. Secondo l'associazione, l'Europa dovrebbe
infatti provvedere al sostegno complessivo dei servizi delle
Autostrade del Mare, aumentandone la dotazione ad oggi insufficiente
messa a disposizione da alcuni Stati membri, in primis l'Italia che
ha storicamente creduto nel progetto.
«All'incontro, a cui hanno partecipato la vicepresidente
del Parlamento europeo Pina Picierno, gli onorevoli Denis Nesci,
Marco Campomenosi, Achille Variati e i consiglieri politici di
numerosi altri deputati - ha specificato Rossi - abbiamo discusso
soluzioni per la salvaguardia del sistema marittimo-portuale alla
luce delle suddette sfide. Durante l'incontro i deputati hanno
avanzato soluzioni concrete, e dalla vicepresidente è emersa
anche la proposta di una eisoluzione del Parlamento europeo alla
quale guardiamo con interesse».
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