Nel contesto del protocollo d'intesa del 2019, nei giorni scorsi
il presidente dell'Autorità Portuale del Mar Adriatico
Meridionale, Ugo Patroni Griffi, ed Errico Stravato, amministratore
delegato di Sogesid, la società di ingegneria in house del
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, hanno
sottoscritto una nuova convenzione per il supporto
tecnico-specialistico nel recupero e la rifunzionalizzazione del
Bacino Alti Fondali del porto di Manfredonia che prevede la
costruzione di un pontile di approccio lungo circa due chilometri,
con un fondale minimo del bacino portuale di circa -10/11 metri.
Il porto di Manfredonia è attrezzato con cinque banchine
e un'accostata per navi lungo il pontile di approccio. Le banchine
A1, A2, A3 ed A4 sono destinate esclusivamente alle operazioni di
carico e scarico di merci varie, comprese le liquide non pericolose.
La banchina A5 è riservata alle navi che movimentano merci
pericolose, sia liquide che gassose. Attualmente, l'accostata per
navi lungo il pontile di approccio non è operativa a causa
del suo degrado. Il pontile, oltre ad avere una viabilità a
doppio senso di marcia, ospita nastri trasportatori e condotte per
la movimentazione delle merci.
L'investimento ammonta a circa 120 milioni di euro, con Sogesid
responsabile della direzione lavori e coordinatore sicurezza in fase
esecutiva. La durata della convenzione è di tre anni o
comunque fino al collaudo delle opere.
«Stiamo avviando - ha spiegato Patroni Griffi - la fase
esecutiva di un progetto imponente che ci consentirà di
ridisegnare e dare nuova vita allo scalo sipontino. Attraverso la
convenzione affidiamo alla società in house del Ministero
delle Infrastrutture, la direzione lavori di un appalto estremamente
complesso. Le strutture del Bacino Alti Fondali, infatti, sono
interessate da una condizione critica che è sostanzialmente
riconducibile al degrado per corrosione delle armature e ai
conseguenti effetti sul calcestruzzo. I lavori sono finalizzati non
solo a conservare l'opera, tramite interventi corticali, di
riparazione e di ripristino delle originarie condizioni di
protezione delle armature e delle sostituzioni delle stesse, ma
anche la contestuale rifunzionalizzazione che sarà ottenuta
attuando, in particolare sul pontile di approccio e con modalità
diverse anche sulle banchine, provvedimenti che riguardano il
consolidamento strutturale degli elementi e il miglioramento del
loro comportamento sotto l'azione sismica».