Ulteriori investimenti in intermodalità potrebbero
aumentare in modo significativo la competitività
dell'industria italiana, con picchi del 70% in Lombardia e dell'87%
in Emilia Romagna. È una delle risultanze della sesta
edizione della survey realizzata dal gruppo Contship Italia in
collaborazione con SRM che ha l'obiettivo di portare elementi di
analisi di rilievo per accrescere la competitività della
logistica italiana. L'indagine, presentata oggi a Milano, ha
interessato 400 aziende manifatturiere che esportano e/o importano
via mare con i container localizzate in Lombardia, Emilia-Romagna e
Veneto, tre regioni rappresentano circa il 41% del Pil e il 51% del
commercio estero italiano e un'importante fetta del loro commercio
avviene via mare (il 28% per la Lombardia, il 33% per il Veneto e il
37% per l'Emilia Romagna).
Se il 55% degli intervistati sostiene la necessità di
ulteriori investimenti in intermodalità, il 64% delle imprese
intervistate, inoltre, ritiene la digitalizzazione “molto”
o “moltissimo” importante per la propria supply chain
(61% nella scorsa edizione dell'indagine) e tale percentuale arriva
a coprire tutto il campione (99,8%) se si aggiungono le imprese che
ritengono sia mediamente importante.
Tra le questioni affrontate, la survey ha preso in esame l'uso
da parte delle aziende manifatturiere italiane della clausola Ex
Works in base alla quale l'obbligo del venditore della merce è
limitato ad effettuarne la consegna mettendola a disposizione
dell'acquirente presso la propria sede o in siti concordati.
L'indagine sottolinea che il ricorso all'uso della clausola Franco
Fabbrica continua ad essere elevatissimo e nel 2023 il 75% delle
imprese ha optato per l'Ex Works rispetto al 55% del 2022 e al 64%
medio del periodo 2019-2023. Ciò - osserva la survey -
significa meno lavoro e meno potenzialità di sviluppo per gli
operatori logistici italiani. L'indagine rileva che la cultura
radicata dell'Ex Works nelle imprese è confermata dal fatto
che il 61% non intende valutare modalità contrattuali
alternative nelle vendite all'estero e il 23% lo farebbe se ci fosse
un risparmio chiaro nelle spese di spedizione.
Se il maggior ricorso alla clausola Franco Fabbrica significa
meno lavoro e opportunità per gli operatori logistici,
tuttavia le imprese preferiscono sempre più affidare in
outsourcing la logistica: l'indagine spiega che nel 2023 il numero
di imprese che ha preferito far gestire la logistica in outsourcing
nelle operazioni di export è aumentato, passando dal 77% al
95%, e così anche per le operazioni di import, con il 94%
delle imprese che dà in outsourcing la logistica rispetto al
82% del 2022.