Fare sistema per mantenere e accrescere la competitività
dei porti del Tirreno settentrionale. È la proposta lanciata
oggi nel corso del convegno “Sotto il segno del porto”
tenutosi a La Spezia presso l'auditorium del porto “Giorgio S.
Bucchioni”. Per “fare sistema”, evidentemente, non
è stata sufficiente la riforma della normativa portuale
attuata nel 2016 principalmente con lo scopo di individuare dei
“sistemi portuali” da porre sotto il governo di Autorità
di Sistema Portuale.
Tuttavia in ambito portuale il campanilismo sembra difficile da
estirpare più che in altri settori, come pare confermare
l'intervento al convegno del presidente dell'Autorità di
Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale: «da sempre - ha
affermato Mario Sommariva - i porti non collaborano, si combattono e
perdono il vero confronto, che è quello con i porti del Nord
Europa». Per uscire da questo ambito, ormai incancrenito, la
proposta di Sommariva va oltre i confini della giurisdizione
portuale gestita dall'ente che presiede, che ricomprende gli scali
della Spezia e di Marina di Carrara: «oggi, in una situazione
di allerta», ha spiegato riferendosi alle tensioni
geopolitiche in corso, «La Spezia, forte dell'esperienza di
successo di reale coordinamento e integrazione con Carrara, lancia
un'offerta di collaborazione concreta in prima battuta a Genova e
Savona, per presentarsi sul mercato come un sistema coordinato che
abbia nella logistica, nelle ferrovie e nell'offerta di servizi
anche supplettivi alle difficoltà altrui, la sua chiave
vincente».
Una proposta che non si sa come potrà essere accolta
dall'interlocutore chiamato esplicitamente in causa: l'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che governa i porti
di Genova e Savona, oggi sembra guardare più che mai ai “casi
suoi” e in passato, quando erano due le Autorità
Portuali che gestivano i due porti, a Genova di alleanza e di “fare
squadra” si parlava solo con riferimento ai porti di Marsiglia
e di Barcellona, con propositi che andavano poco più in là
di qualche stretta di mano.
Ma da La Spezia sembrano chiedere di più. Secondo
Federica Montaresi, segretario generale dell'AdSP del Mar Ligure
orientale, una risposta di sistema oggi «non è più
uno slogan, bensì una necessità cogente per spendere
razionalmente le risorse e per porre le grandi opere e in primis i
porti al servizio della domanda che nasce dal sistema economico del
Paese uscendo anche da schemi mentali e culturali ormai obsoleti.
Nel caso della Liguria coordinando e non contrapponendo lo sforzo di
La Spezia e Carrara con quello di Genova e Savona che nei prossimi
anni si troveranno ad affrontare l'impatto operativo proprio dei
cantieri per la realizzazione delle grandi opere».
La riforma del 2016, sostenuta da diversi proprio affermando il
bisogno di concentrare gli investimenti in quei porti dove ce n'è
effettivamente bisogno, non si può dire certo che abbia avuto
successo se questo era uno degli obiettivi primari, anche se è
lecito sospettare che i sostenitori di questa necessità
avessero altro in mente (ma cosa? Noi non lo abbiamo ancora capito).
Se a far cadere campanili, che stanno in piedi da secoli in
Italia (ma pure all'estero, incluso il Nord Europa), non è
stato sufficiente un atto normativo, forse serve maggiore impegno. E
così ci prova anche il presidente dell'associazione degli
agenti marittimi Assagenti: «è il momento - ha
concordato Paolo Pessina nel suo intervento - di superare le
contrapposizioni e lanciare una grande operazione di marketing
territoriale specie presso l'industria, italiana e no, l'immagine
reale di un sistema portuale dell'arco tirrenico (oggi movimenta
poco meno del 60% dei container del sistema Paese) in grado di
rispondere anche con una logistica coordinata ed efficiente alla
domanda di servizi».
Chiuso l'incontro, ascoltate le intenzioni, non sembra
secondario osservare che la proposta di “fare sistema”
lanciata da La Spezia non sia stata estesa a Piombino e Livorno.
Forse lo sarà in “seconda battuta”, o forse i
porti toscani, anche nelle giornate più terse, sono troppo
distanti per scorgerli dall'alto del campanile.
B.B.
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