Gli spedizionieri, gli agenti marittimi e i doganalisti della
Spezia mettono le mani avanti, avvertendo che con l'istituzione
delle Zone Logistiche Semplificate non deve essere compromesso il
corridoio doganale tra il porto spezzino e il suo retroporto di
Santo Stefano Magra. Il riferimento è agli effetti
dell'approvazione di ieri della Regione Liguria del Piano di
Sviluppo Strategico relativo alla Zona Logistica Semplificata “Porto
e Retroporto della Spezia” che, come ha ricordato l'assessore
regionale Piana, comporterà la presentazione ai ministeri
competenti delle «superfici complessive dell'area che
comprenderà 339,24 ettari liguri e 148,06 ettari di
retroporto emiliano»
(
del
20
giugno 2024).
Sul retroporto di Santo Stefano Magra - hanno evidenziato le tre
associazioni in una nota - «gruppi imprenditoriali spezzini
hanno investito quasi 50 milioni nell'ultimo quinquennio dando vita
a una realtà basata su un coordinamento funzionale, per molti
aspetti irripetibile, che ormai da anni è oggetto di
comprensibile attenzione da parte di altri scali marittimi e di
altre realtà logistiche ancora alla ricerca di formule
vincenti. E sul retroporto si basa un mega progetto di Zona
Logistica Speciale oggi maturo e pronto a produrre ricchezza e
occupazione. Sarebbe sufficiente questa considerazione per
esprimere, e la community portuale della Spezia lo fa con forza e
decisione, un “no” all'inseguimento di altri schemi che
si basano su corridoi che sposterebbero merce e container, ma anche
occupazione e produttività efficiente, in interporti e aree
logistiche lontane. E quindi…giù le mani da retroporto
di Santo Stefano Magra».
«Leggiamo - prosegue la nota - di nuovi accordi con
interporti lontani, accordi che dovrebbero rilanciare, non si sa
bene come, l'industria spezzina mentre nella sostanza mirano a
svuotare il porto di funzioni e operatività. Siamo i soli a
continuare a proporre con forza il vero interporto naturale del
porto della Spezia, quello di Santo Stefano. È venuto invece
il momento di attuare quelle azioni risolutive, attese da anni, atte
a valorizzare a pieno il ruolo di Santo Stefano Magra come polmone
naturale del porto, ma anche come vera e propria cittadella della
logistica e luogo dove molti operatori spezzini hanno messo il
centro della propria attività».
«Sulla funzione del retroporto, sulla sinergia con il
porto e sul progetto della ZLS - hanno concluso le tre associazioni
- saremo attenti e propositivi ma anche inflessibili con chi rischia
di creare danni irreparabili all'economia del nostro porto e del
nostro territorio».