«Lo strumento dell'autoproduzione risulta già
disciplinato dalle norme tutt'ora vigenti». Lo ha sottolineato
in una nota la Filt-Cgil a seguito delle due sentenze del Consiglio
di Stato sul tema dell'autoproduzione delle operazioni portuali di
rizzaggio e derizzaggio, spiegando che «le norme in vigore
tutelano i lavoratori portuali e marittimi dal punto di vista della
sicurezza e del dumping sociale e salariale evitando al contempo di
diffondere forme di concorrenza sleale tra le imprese».
«A tale proposito - ha rilevato la Federazione dei
Trasporti della Cgil - ci risulta alquanto strumentale la lettura
che ne ha dato l'impresa di navigazione interessata, così
come appaiano piuttosto remissive alcune prime reazioni formulate da
parte di qualche presidente di Autorità di Sistema Portuale».
«Tutti gli enti interessati - conclude la nota del
sindacato - applichino con autorevolezza, rigore e competenza gli
ampi poteri che possiedono in materia in virtù della legge.
Da parte nostra contrasteremo fortemente tutti i tentativi di
liberalizzazione selvaggia del lavoro portuale e marittimo e
vigileremo sul rispetto delle norme».