SEA Europe, l'associazione che rappresenta il settore europeo
della cantieristica navale, teme che le progettate nuove norme
dell'UE in materia di aiuti di Stato per il trasporto terrestre e
multimodale, nella parte relativa al trasporto per vie navigabili
interne, non premieranno l'innovazione e la sostenibilità e
rischieranno di avvantaggiare i cantieri navali extraeuropei.
Partecipando con un proprio contributo alla consultazione pubblica
sulla revisione di queste norme che si concluderà venerdì
prossimo, specificando l'apprezzamento per l'iniziativa della
Commissione Europea di sostenere il settore del trasporto per vie
navigabili interne, SEA Europe ha tuttavia esortato l'introduzione
nelle nuove norme di requisiti più ambiziosi affinché
sia data priorità alla sostenibilità, alla
digitalizzazione e alle soluzioni ad elevato contenuto tecnologico.
Il settore del trasporto sulle vie d'acqua interne europee, che
trasporta annualmente 150 miliardi di tonnellate-km di merci, è
caratterizzato da una flotta datata ed è un settore con
limitate capacità finanziarie che è costituito
prevalentemente da piccole e medie imprese e da aziende a conduzione
familiare. L'intento della Commissione Europea è di
facilitare l'accesso di queste imprese alle sovvenzioni statali al
fine di modernizzare la flotta.
Se l'obiettivo della revisione delle norme è condiviso da
SEA Europe, l'associazione ha però rilevato che l'attuale
bozza di revisione non pone le condizioni per il ricorso a
tecnologie verdi all'avanguardia per l'acquisto di nuove
imbarcazioni e, secondo l'associazione, tale mancanza è
un'occasione persa per promuovere l'innovazione e la transizione
della flotta verso la digitalizzazione e la decarbonizzazione.
Inoltre, SEA Europe ha lamentato che le norme proposte non
richiedono che le imbarcazioni siano costruite o ammodernate nei
cantieri navali europei e ciò - ha evidenziato l'associazione
- comporta il rischio che dai fondi dei Paesi dell'UE traggano
beneficio imprese cantieristiche extraeuropee che sovente a loro
volta beneficiano di sovvenzioni nazionali, ad ulteriore danno dei
cantieri navali europei.
Infine, per SEA Europe, la bozza di revisione delle norme è
ambigua relativamente all'ammissibilità agli aiuti e sarebbe
quindi necessario stabilire criteri di ammissibilità più
chiari affinché i cantieri navali europei e i fornitori di
attrezzature marittime possano accedere agli aiuti per la
costruzione e l'ammodernamento delle imbarcazioni per il trasporto
sulle vie d'acqua interne.