«La commissione ministeriale istituita per monitorare le
procedure di rilascio delle concessioni demaniali da parte
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
ha svolto un lavoro approfondito, portando avanti con efficacia
tutte le fasi previste dal suo mandato. La documentazione in corso
d'esame include anche gli atti di concessione recentemente adottati
dall'Autorità di Sistema Portuale, su cui ogni valutazione
finale sarà effettuata solo al termine delle attività
ispettive. Un impegno serio e trasparente, con l'obiettivo di
redigere una relazione conclusiva che verrà consegnata ai
nostri uffici entro la fine dell'anno». Lo ha detto il
deputato e vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Edoardo Rixi, in Commissione Trasporti alla Camera replicando
all'interrogazione dei deputati Valentina Ghio e Andrea Orlando.
Riferendosi all'inchiesta avviata dalla procura di Genova su
diversi filoni tra i quali quello riguardante l'adozione di alcune
pratiche da parte della Autorità di Sistema Portuale di
Genova che ha visto il coinvolgimento di numerosi indagati accusati
di corruzione e finanziamento illecito, tra i quali l'ex presidente
della Regione Liguria, Giovanni Toti, l'ex presidente dell'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio
Signorini, e per abuso d'ufficio l'allora commissario Paolo
Piacenza, oltre ad imprenditori portuali, nella loro interrogazione
i due deputati del Partito Democratico avevano ricordato che
Giovanni Toti aveva deciso di patteggiare la pena per corruzione
impropria e finanziamento e che anche Signorini aveva presentato
richiesta di patteggiamento della pena. Ghio e Orlando avevano
evidenziato che essendo il patteggiamento una vicenda di carattere
penale «non rende legittimi gli atti amministrativi legati
alle accuse, i quali potrebbero stare al vaglio della giustizia
amministrativa per lungo tempo, di fatto bloccando le attività
del porto di Genova». I due deputati avevano quindi rilevato
la necessità di «definire con urgenza quali atti e
procedure siano legittimi e quali, invece, viziati da illegittimità
per evitare una paralisi delle attività del porto che avrebbe
ripercussioni devastanti sull'economia e la tenuta dell'occupazione
della regione Liguria» e avevano chiesto «quali siano le
risultanze dell'attività ispettiva della commissione
ministeriale, in particolare in merito alla regolarità
dell'iter di approvazione delle pratiche di concessione connesse
all'impianto accusatorio dell'indagine della procura di Genova»
e «se siano previste tempistiche rapide di conclusione dei
lavori della commissione, in modo da non paralizzare l'attività
della portualità ligure».
Inoltre Ghio e Orlando avevano chiesto «se, nel frattempo,
il ministro interrogato non ritenga, per quanto di competenza, anche
alla luce dei poteri di indirizzo e vigilanza nei confronti delle
autorità portuali, che, a seguito delle numerose pagine
circostanziate nell'indagine della procura e a seguito del
patteggiamento di Toti e di Signorini, le pratiche connesse
all'indagine e, in particolare quella relativa a Calata Concenter e
al rinnovo trentennale della concessione del Terminal Rinfuse a
favore di Spinelli, non debbano essere annullate dall'AdSP in
autotutela, in modo da rendere la pianificazione e le attività
portuali rapidamente e completamente operative».