La SDC (Servizio Doganale Containers) di Marghera ha introdotto
l'intelligenza artificiale nella gestione delle pratiche doganali
con un applicativo, elaborato specificamente per la società
di spedizioni da una software house specializzata, che contribuisce
ad assicurare la sicurezza dei dati, la loro custodia e permette di
rintracciare in tempi brevissimi, anche a distanza di anni,
qualsiasi pratica. Illustrando le motivazioni che hanno indotto SDC,
che annualmente gestisce oltre 15mila pratiche doganali, ad
avvalersi delle tecnologie di intelligenza artificiale, il
presidente dell'azienda, Stefano Coccon, ha spiegato che, avendo
capito «che le applicazioni di intelligenza artificiale erano
davvero una realtà che era possibile impiegare anche in un
settore così specifico come il nostro, abbiamo deciso che
volevamo sperimentarle. Non è stato facile - ha precisato -
perché era necessario un lavoro in strettissima
collaborazione tra noi, che conosciamo la complessità di
queste pratiche, e chi doveva costruire l'applicazione in modo che
alla fine avessimo davvero un software innovativo, sicuro,
affidabile e soprattutto che ci facesse fare un salto avanti nella
nostra gestione documentale. Stiamo lavorando adesso per un upgrade
che permetterà al software di controllare anche la
correttezza, ad esempio, della compilazione dei campi dei tanti
documenti che compongono una pratica. Sembra una cosa secondaria, ma
gli errori formali sono soggetti comunque a sanzioni anche
importanti e ora alcune incongruenze non sono più considerate
come infrazioni amministrative ma come violazioni penali. È
necessario quindi fare in modo che questi errori, possibili nella
mole dei documenti generati in un anno, non accadano più».