La commissione del ministero dei Trasporti incaricata dell'esame delle domande di ammissione ai contributi della legge 240 / 90 "Piano nazionale degli interporti" ha individuato (21 dicembre 1996) nove iniziative meritevoli di finanziamento, inserendole in una graduatoria che comprende, nell'ordine, i seguenti interporti:
Bari (20,7 miliardi di lire di finanziamento)
Catania (19,5 miliardi)
Bergamo Montello (27,9 miliardi)
Gioia Tauro (14,7 miliardi)
Val Pescara (16,5 miliardi)
Prato (48,3 miliardi)
Orte (28,0 miliardi)
Vado Ligure (21,1 miliardi)
Cervignano Friuli (21,4 miliardi)
Complessivamente 218,1 miliardi di lire. Dalla graduatoria sono rimasti fuori 14 progetti
L'interporto di Vado Ligure è l'unico finanziato in Liguria. E' gestito dalla società Vado Intermodal Operators (VIO), controllata al 73% dalle Ferrovie dello Stato (FS); i soci di minoranza sono la Contship Italia (10%), la Zust Ambrosetti (10%) e l'imprenditore di Savona Paolo Perotti (7%).
La società VIO occupa a Vado Ligure, presso Savona, un'area di quasi 42 ettari di cui 20, occupati dal container terminal, gestiti dalla Savona Vado Container Terminal del gruppo Contship Italia (Il terminal è stato dato in gestione con diritto di occupazione temporanea dal VIO al Savona Vado Container Terminal. La concessione scade tra pochi giorni). L'interporto dispone di un magazzino generale di 57.000 metri quadrati e di strade, ferrovie e parcheggi per 159.000 metri quadrati.
Il container teminal è collegato alla rete ferroviaria nazionale dal 16 settembre scorso. Da quella data infatti è diventato operativo il raccordo ferroviario tra la stazione di Vado Zona Industriale e il porto. Il raccordo comprende 1800 metri di binario unico non elettrificato e una galleria, sotto Capo Vado, lunga 940 metri.
Il raccordo, costato alla FS 15 miliardi di lire, raggiunge in porto un parco ferroviario che si sviluppa per 5500 metri costituito da un fascio principale di binari sulle Calate Nord e di un secondo fascio sul terrapieno Sud. Il parco, collegato sia al terminal frutta che al container terminal, è costato all'Autorità Portuale 2,7 miliardi di lire.
Inoltre entro il prossimo gennaio nel VIO sarà agibile il magazzino generale (ex capannone Fiat).
Se tutte le autorizzazioni di rito da parte della Camera di Commercio di Savona e del ministero dell'Industria avranno il loro normale corso, entro gennaio il VIO potrà trasformare il capannone industriale di 55.000 metri quadrati che anni fa' serviva alla Fiat per costruzione di parti di auto, in un magazzino generale merci che potrà accogliere containers e carichi di merce di ogni tipo. Il costo di trasformazione è di circa 7 miliardi di lire. |
|