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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 2/98 - FEBBRAIO 1998 |
Trasporto marittimo
Turchia sulla cresta dell'onda
Per molti anni, il lato armatoriale ed operativo del settore
marittimo turco è stato offuscato dai suoi vicini greci.
Tuttavia, si sta ora verificando una nuova ondata di iniziative
e - si potrebbe arrischiare - di ottimismo circa il futuro dell'armamento
in Turchia, come si può ricavare dalle interviste con tre
compagnie di navigazione che recentemente sono state effettuate
ad Istanbul dalla rivista Containerisation International.
Al momento attuale, esistono - in effetti - solo due linee di
navigazione containerizzate gestite da turchi. Entrambe hanno
sede ad Istanbul.
La Contaz Line è stata costituita nel mese di maggio del
1995 ed è gestita dalla Basco Shipping and Trade SA. La
compagnia in questione è attiva nei traffici tra il Nord
Europa ed il Mediterraneo orientale con viaggi circolari di 30
giorni, la cui frequenza è pari ad ogni 10 giorni, per
i quali si serve di tre navi gemelle dalla capacità di
590 TEU cadauna. Oltre ai propri principali porti di scalo diretto,
che sono Felixtowe, Rotterdam/Anversa, Salerno, Iraklion, Pireo,
Istanbul, Smirne e Salerno (2° scalo), la Contaz effettua
altresì servizi di collegamento feeder con Tunisi (via
Salerno tramite Medfeeder), Mariupol e Taganrog, rispettivamente
in Ucraina e nella Federazione Russa (via Istanbul tramite Aztur
Feeder).
I carichi misti dal Nord Europa a Grecia e Turchia rappresentano
la normalità; in questo contesto, gran parte del traffico
diretto a sud è costituito da prodotti chimici, merci industriali
pallettizzate e plastica, mentre piastrelle di ceramica, materiali
elettrici, prodotti di acciaio, generi alimentari e derrate fresche
sono i prodotti che prevalgono in direzione nord. Per quanto riguarda
Salerno, i carichi principali sono, in direzione sud, i prodotti
in acciaio e la latta, mentre vengono trasportati verso nord pomodori
e merci inscatolate. Al caricatore viene offerta un'ampia gamma
di attrezzature, tra cui contenitori per carichi secchi, contenitori
high-cubes, flatracks, open-tops e ventilati in cui vengono trasportati
i prodotti freschi.
Il Cap. Hakan Çevik, direttore linee della Contaz, afferma
che i volumi in direzione sud alla volta di Istanbul sono attualmente
in crescita e, al momento, rappresentano il 70% circa dei volumi
complessivi. In direzione nord, i traffici dalla Turchia (Istanbul
e Smirne) rappresentano il 60% circa dei carichi. Dato l'incremento
dei trasporti, la linea di navigazione sta facendo registrare
percentuali in aumento del 90% dal Nord Europa e dell'80% (ed
oltre) in direzione nord, cifre che - ritiene la compagnia di
navigazione - equivale ad una quota di mercato del 30% circa rispetto
alla direttrice Regno Unito/Nord Europa-Turchia.
Così come affermano anche altre linee di navigazione impegnate
nei traffici da e per il Mediterraneo orientale, Çevik
- che dichiara che il livello delle tariffe di trasporto merci
è sotto pressione - ritiene che esso sia diminuito in media
del 20% rispetto allo scorso anno e del 25% rispetto al 1995 e
cita quali esempi attuali tariffe di 1.100-1.350 marchi tedeschi/TEU
in direzione sud alla volta della Turchia e di 400-500 marchi/TEU
in direzione nord dalla Turchia. Il dirigente, tuttavia, confida
nel fatto che le tariffe adesso si stiano stabilizzando.
La compagnia, che recentemente ha introdotto scali al Pireo ed
a Iraklion, sta attualmente valutando l'ipotesi di immettere in
servizio tonnellaggio di maggiori dimensioni al fine di tenere
il ritmo con la domanda dei clienti. Un'iniziativa, questa, che
potrebbe altresì comportare, com'è ovvio, l'ulteriore
vantaggio di migliorare le economie di scala.
Riguardo alla Turchia stessa, Çevik è ottimista
circa la stabilizzazione dell'economia, che assicurerebbe di conseguenza
un clima commerciale maggiormente favorevole alle imprese residenti
nel Paese, sebbene egli abbia precisato che i porti del Paese
continuano ad essere un problema per le compagnie di navigazione.
Questi problemi si manifestano sotto forma di limitata capacità
portuale, carenza di infrastrutture, ritardi nelle operazioni
di sdoganamento ed una generale mancanza di regole chiaramente
definite. Un ulteriore problema è costituito dal fatto
che possono volerci fino a 4/5 giorni per movimentare i contenitori
vuoti da Istanbul a Smirne (movimento necessario a causa dello
sbilanciamento di Istanbul nelle importazioni e di Smirne nelle
esportazioni).
L'astro nascente del settore marittimo turco è la Turkon
Line. Costituita a gennaio del 1997, la compagnia è stata
allestita dai gruppi Kalkavan e Yardimci, successivamente all'insuccesso
nella gara per l'acquisto dell'allora vettore nazionale Turkish
Container Lines.
TABELLA 1
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TURKON LINE - PARAMETRI OPERATIVI A NOVEMBRE 1997
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Traffico | Navi
| Porti serviti |
USA/Mediterraneo orientale
| 2 da 1.147 TEU | New York, Norfolk, Charleston, Pireo, Istanbul, Gemlik, Smirne
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Circolare settentrionale InterMed
| 2 da 330 TEU | Istanbul, Gemlik, Smirne, Genova, Marsiglia, Barcellona, Pireo
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Circolare meridionale InterMed
| 2 da 330 TEU | Barcellona, Genova, Marsiglia, Valencia, Pireo, Alessandria, Beirut, Mersin
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Fonte: Turkon Line |
Entrambi gli azionisti sono ben affermati nell'ambito del settore
marittimo turco, dato che i loro nomi sono presenti da 100 anni.
La linea di navigazione ha iniziato le operazioni il 29 aprile
dello scorso anno con due navi al servizio dei traffici InterMed
e due mesi più tardi ha aggiunto altre due navi operative
dagli Stati Uniti alla volta di Grecia e Turchia. A sette mesi
dall'inaugurazione, lo schema operativo della linea di navigazione
risultava come appare nella Tabella 1, mentre esistevano programmi
relativi all'aggiunta di un'altra nave (da 728 TEU) al traffico
USA/Mediterraneo orientale nonché al miglioramento della
circolare settentrionale di InterMed mediante la sostituzione
di una nave da 330 TEU con un'altra da 600 TEU (tutto ciò
dovrebbe essere avvenuto nello scorso mese di dicembre). In relazione
al traffico transatlantico, è in programma una configurazione
su quattro navi per la fine di marzo di quest'anno ed è
stato anticipato che entro la fine dell'anno in tutti i traffici
della compagnia saranno operative 10 navi.
Tenendo presente la sua breve esistenza, la Turkon ha già
apparentemente conseguito credibilità in termini di percentuali
di carico e di quote di mercato. In relazione ai traffici InterMed,
sono stati conseguite percentuali di carico tra il 60 e l'85%,
tra l'altro in ulteriore crescita, mentre in soli cinque mesi
è stata ottenuta anche una buona posizione sul mercato.
Rispetto ai traffici USA/Mediterraneo orientale, le quote di mercato
sono attualmente del 27% in direzione ovest e del 15% in direzione
est. E' interessante notare come in questo breve periodo di tempo
la Turkon abbia ricevuto diverse proposte da altre linee di navigazione
in vista della creazione di accordi sulle quote di spazi e/o associazioni.
La compagnia di linea in questione riesce ad ottenere tempi di
viaggio molto competitivi in direzione ovest dalla Turchia agli
USA (11 giorni), il che rappresenta un orario concorrenziale persino
rispetto ai tempi offerti dal trasporto aereo, che arrivano -
in maniera sorprendente - fino a 9 giorni. Ciò rende l'opzione
marittima allettante per i caricatori just-in-time, quali ad esempio
le industrie tessili turche. Inoltre, i volumi vengono accresciuti
anche dai carichi che in passato venivano trasportati alla rinfusa,
ad esempio la carta statunitense.
Mentre i volumi e le quote di mercato sono notevoli, le tariffe
di trasporto merci, come si poteva prevedere, non lo sono. Il
livello tariffario relativo a questi traffici resta sotto pressione
ed è molto più basso di quello dell'inizio dello
scorso anno, sebbene esistano segnali di una stabilizzazione.
Nel contempo, per quanto riguarda l'InterMed, le tariffe dalla
Turchia alla volta delle altre destinazioni del Mediterraneo orientale
sono al momento attestate ad un livello di circa 200 dollari USA/TEU.
In termini di sviluppo futuro, Metin Kalkavan, direttore della
Turkon Line, ha identificato aree-obiettivo quali i traffici Europa/Grecia-Turchia,
il Mar Nero (servito attraverso un porto turco) ed in Turchia
stessa mediante l'aggiunta di ulteriori porti agli attuali itinerari.
Il dirigente si è affrettato a precisare che la Turkon
considera se stessa molto più di un operatore di nicchia,
senza peraltro alcuna intenzione di diventare un vettore globale.
Kalkavan paragona l'operatore turco in Turchia ad un "calciatore
che gioca le proprie partite sempre in casa".
Kalkavan, inoltre, ritiene che costituisca uno sviluppo logico
l'ulteriore promozione di servizi porta a porta, che è
in fase di programmazione mediante l'acquisizione di una propria
impresa di autotrasporto entro i primi mesi di quest'anno.
La qualità del servizio è una questione assai importante
secondo l'opinione di Kalkavan, da cui discende il fatto che l'età
media delle navi impiegate è pari a 18 mesi. Allo stesso
modo, tutti i contenitori utilizzati sono nuovi e disponibili
in un'ampia gamma di equipaggiamento. Inoltre, la linea di navigazione
dispone di proprie attrezzature portuali e tutta l'attività
è strutturata su sistemi informatici.
Nel settore degli armatori non operativi, la Pinat & Co è
uno dei soggetti più importanti e, secondo Ali Özerler,
direttore della compagnia, rappresenta - in effetti - il proprietario
della più grande flotta turca in termini di valore.
La Pinat ha acquistato la propria prima nave, una unità
adibita al trasporto di merci generali, nel 1990. Oggi la compagnia
ne possiede 11, tutte noleggiate a compagnie quali la Maersk e
la CGM, ed inoltre ne ha due in costruzione. La prime delle nuove
unità ha una capacità di 1.970 TEU ed una velocità
di servizio di 19 nodi e dovrebbe essere consegnata entro la fine
di gennaio o l'inizio di febbraio di quest'anno, mentre la seconda,
di capacità pari a 1.200 TEU e con velocità di servizio
di 20 nodi, è in consegna alla fine dell'anno.
La Pinat, in effetti, in ogni caso costruisce le sue navi da
sé. La compagnia affitta spazi presso i cantieri Celik
Tekne di Tuzla, che le fornisce solo lo scafo. Dopo di che, la
Pinat impiega una squadra di circa una ventina di sub-appaltatori
al fine di portare a termine la costruzione. Allo scopo di fornire
un esempio dei ritmi di lavoro raggiunti, vale la pena di citare
una nave da 970 TEU recentemente completata in appena 10 mesi.
Özerler ritiene che il futuro appartenga esclusivamente
alle navi cellulari ed attualmente mira all'acquisizione di due
unità di circa 1.500 TEU ciascuna al fine di completare
la flotta attuale. Nel corso del 1997, la compagnia ha speso 45
milioni di dollari USA in portacontenitori.
Il suddetto dirigente è ottimista circa il futuro e sottolinea
come gli risulti che le tariffe di noleggio siano rimaste più
o meno stabili lo scorso anno. Egli spera che il 1998 possa far
registrare qualche aumento.
Anche se non vi è dubbio che la Turchia abbia ancora un
po' di strada da fare prima di poter diventare un Paese armatoriale
operativo di serie A (per usare di nuovo un'analogia calcistica),
nemmeno vi sono dubbi circa il fatto che attualmente nel Paese
siano riscontrabili spirito di iniziativa, investimenti ed ottimismo.
(da: Containerisation International, gennaio 1998)
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