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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 6/98 - GIUGNO 1998 |
Trasporto fluviale
L'ascesa del trasporto fluviale
Ad aprile è stata immessa in servizio lungo il Reno la
più grande chiatta portacontainers mai costruita, la Jowi
da 398 TEU. Lo scorso anno, il 36% dei contenitori presso la ECT
Delta Terminals sul Maasvlakte di Rotterdam - ovvero 200.000 unità
- è stato trasportato da e per l'hinterland per mezzo di
chiatte. Ciò ha costituito un aumento del 20% rispetto
al 1996; il resto del trasporto è avvenuto via strada (48%)
e via rotaia (16%).
Complessivamente, il 37% dei contenitori movimentati internamente
nel 1997 attraverso i terminals ECT Delta e Home ha viaggiato
su chiatta. Nel 1996, la quota era stata del 29%. La diversificazione
modale avvenuta negli altri terminals contenitori di Rotterdam
e dei Paesi Bassi ha mostrato uno sviluppo dalle medesime caratteristiche:
un forte incremento della quota della navigazione interna.
L'Associazione Olandese Armatori del Reno e della Navigazione
Interna stima che adesso vengano trasportati su chiatte 1,5 milioni
di TEU all'anno, la metà dei quali circa fanno su e giù
sul Reno; l'altra metà ha Anversa quale punto di origine
e destinazione. Altri 100-150.000 TEU vengono trasportati all'interno
dei Paesi Bassi. Ogni anno il numero dei contenitori movimentati
su chiatta cresce di più del 10%.
Con la crescita del trasporto su chiatta containerizzato, la
struttura del traffico in questione è cambiata. Originariamente
gli armatori e gli operatori di chiatte agivano più o meno
come un tutt'uno. Al giorno d'oggi queste due funzioni sono in
gran parte distinte. L'operatore affitta la nave, organizza le
partenze ed è responsabile della logistica. Secondo Ton
Roos, direttore generale della CBRB, più o meno una decina
di grossi operatori controlla il 90% circa del traffico. Questi
grossi operatori sono di proprietà di grandi società,
per lo più di origine tedesca.
Le forze nuove nel traffico containerizzato su chiatta sono rappresentate
dai terminals terrestri e dalle imprese di autotrasporto. E' probabile,
ad esempio, che la ECT possa mirare ad agire quale
operatore di chiatte una volta inaugurato il proprio terminal
terrestre di Duisburg. Roos afferma che questi operatori logistici
hanno fatto il proprio ingresso nel settore del trasporto fluviale
con idee nuove e hanno reso il traffico più dinamico di
quanto non sia mai stato prima.
La svolta della CCS
Uno dei maggiori operatori containerizzati di chiatte è
la Combined Container Service Gmbh & Co. KG, quella che ha
immesso in servizio la Jowi. La società in questione
appartiene alla RS Partnership AG di Duisburg (60%), alla Lehnkering
AG di Duisburg (20%) ed alla Erich Kieserling di Brema (20%).
Lo scorso anno la CCS ha trasportato 232.000 TEU lungo il Reno,
la Schelda ed il Danubio. L'ultimo servizio inaugurato prevede
anche il trasporto di containers via rotaia (il "Nachtsprung")
da Ludwigshafen e Regensburg. Presso entrambi i porti citati,
la CCS dispone di terminal containers propri, così come
avviene a Coblenza e Francoforte. La CCS è poi azionista
di terminals contenitori a Emmerich ed a Valenciennes, in Francia.
Attualmente, la CCS offre quattro partenze alla settimana da
Rotterdam ed Anversa alla volta dell'Alto Reno (Strasburgo e Basilea),
tre partenze sia da Rotterdam che da Basilea alla volta del Medio
Reno (Bonn - Karlsruhe) e cinque da Rotterdam e tre da Anversa
alla volta dei porti del Basso Reno.
La storia della CCS illustra l'ascesa del trasporto containerizzato
su chiatte. Il direttore Jos W. Denis spiega che la sua società
aveva cominciato l'attività nel 1976 con una sola nave
dalla capacità di appena 24 TEU. In seguito, vennero le
navi da 54 TEU, poi quelle da 72 TEU; in seguito al rialzo della
timoniera, le ultime navi erano state portate sino alla capacità
di 108 TEU. Circa 10 anni fa, la nave da 208 TEU (lunga 110 metri
e larga 11.40 metri) è diventata il tipo di battello renano
visto più frequentemente.
Da allora, non molto è cambiato, perché - come
spiega Denis - le autorità tedesche hanno limitato la lunghezza
delle navi ad un massimo di 110 metri. Allo stesso tempo i ponti
del Reno non consentono il passaggio a più di 4 TEU sovrapposti.
La possibilità di aumentare la larghezza non è stata
presa in considerazione, poiché essa comporterebbe la diminuzione
della velocità. La soluzione è stata, quindi, lo
sviluppo di servizi di chiatte a spinta.
Alcuni anni fa, dopo lunghe trattative tra l'operatore e le autorità
tedesche, la CTG ha introdotto in servizio la Myriam, una
nave di lunghezza pari a 125 metri e con capacità di 232
TEU. La CTG ha destinato questa nave al servizio per Germersheim
sul Medio Reno, ma ci sono volute lunghe discussioni con le autorità
tedesche prima di ottenere il permesso di effettuare viaggi su
tale tratta. In seguito è arrivata la Neuburg, gestita
dalla CCS, anch'essa lunga 125 metri e con capacità di
272 metri.
L'iniziativa di costruire una nave di capacità pari a
398 TEU è dovuta all'armatore della nave Henk Wanders.
Wanders era convinto della bontà di quest'idea e ha tentato
di convincere Denis della sua fattibilità. Wanders voleva
assicurarsi la disponibilità di un contratto di noleggio
prima di affidare l'ordinazione di costruire la nave. Denis ha
confessato di avere avuto qualche dubbio circa il fatto che la
nave potesse lavorare a pieno carico, ma di avere poi deciso di
osare e di correre il rischio, sulla base della crescita da lui
sperimentata nel trasporto containerizzato su chiatte fino a quel
momento.
Le tariffe di nolo marittimo sono divenute talmente a buon mercato,
forse a causa della pressione concorrenziale dovuta alle economie
di scala, che volumi sempre maggiori di merci a basso valore -
quali la torba e la carta usata - vengono manipolati e trasportati
in containers. Queste derrate, che non possono sostenere costi
di trasporto elevati, sono quasi automaticamente spedite via chiatta.
Questo è un altro elemento di rapida crescita nel trasporto
containerizzato su chiatta quale modalità rispetto alle
altre.
La Jowi è stata costruita dai cantieri navali olandesi
Breko. La nave mono-scafo ha una capacità di 5.600 tonnellate
ed è in grado di trasportare 398 TEU su quattro strati
e 470 TEU su cinque strati. I containers vengono caricati su sei
file affiancate. Questa larghezza comporta conseguenze per la
scelta dei terminals che possono essere scalati dalla Jowi,
nonché per le procedure di carico, dal momento che non
tutte le gru dei terminals-chiatte sono in grado di raggiungere
la larghezza di sei unità, spiega Denis. La nuova nave
sarà impiegata in un servizio triangolare che collega Rotterdam,
Anversa ed i porti renani tedeschi di Bonn, Coblenza, Ludwigshaven
e Worth (di fronte a Karlsruhe). Poiché le gru di Bonn
e Coblenza non riescono ad allontanarsi molto dalle banchine,
i contenitori da e per questi porti vengono caricati nelle file
esterne, mentre i contenitori da e per Ludwigshaven e Worth vengono
piazzati nelle file interne della nave.
Ci si aspetta che la forte crescita del trasporto containerizzato
su chiatta continui. Secondo Ton Roos della CBRB, il problema
delle limitazioni per le navi sull'Alto Reno sono stati ora risolti.
Perciò, la maggior parte del Reno può essere servita
da grandi navi.
In conseguenza di ciò, gli operatori terminalistici degli
scali marittimi stanno prendendo più sul serio gli operatori
di chiatte. Secondo Roos, oggi gli operatori marittimi sono piò
propensi a stipulare accordi.
Ad esempio, al fine di incrementare la movimentazione delle chiatte
containerizzate, la ECT si sta preparando ad istituire un centro
di coordinamento delle chiatte. Roos afferma che presso il terminal
contenitori sul programmato Second Maasvlakte il trasporto fluviale
dovrebbe essere considerato "la prima modalità"
di trasporto interno.
(da: Cargo Systems, maggio 1998)
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