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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 5/99 - MAGGIO 1999 |
Studi e ricerche
I contenitori vuoti: problemi e soluzioni
La movimentazione di contenitori vuoti è sempre stata un'attività
costosa per i vettori marittimi ed i recenti, notevoli incrementi
dello squilibrio nell'ambito delle attrezzature containerizzate
nei traffici transpacifici ed Europa/Asia hanno posto in evidenza
il problema. Nell'analisi che segue, Maurice V. Jarman (1) quantifica
i problemi esistenti e suggerisce una nuova soluzione.
Tempo fa, è stato detto da un importante consulente del
settore containerizzato che "il tallone d'Achille del settore
è il contenitore vuoto".
Una dettagliata analisi delle movimentazioni containerizzate
a partire dal 1989, riportata con precisione sui Containerisation
International Yearbooks degli anni successivi, conferma quest'affermazione
e mostra un continuo peggioramento degli effetti comportati dal
dover tenere in deposito ed imbarcare questi massicci e crescenti
volumi di contenitori vuoti.
Si stima che il costo attuale di movimentazione dei contenitori
vuoti in tutto il mondo adesso superi i 25 miliardi di dollari
USA l'anno e possa superare i 50 miliardi di dollari entro il
2010 se persiste l'attuale tendenza. Inoltre, il costo di realizzazione
di ulteriori depositi interni e di infrastrutture di ormeggio
allo scopo di accogliere tali containers vuoti potrebbe comportare
la spesa di miliardi di dollari. Tale situazione, inoltre, cagionerebbe
lo sfruttamento di prezioso territorio nelle adiacenze delle aree
portuali.
Grosse somme di denaro sono state spese al fine di far fronte
ai costi di movimentazione e di deposito delle unità vuote;
tali costi finiscono semplicemente per essere trasferiti agli
attuali clienti che non dispongono di mezzi alternativi di trasporto.
L'aumento dei costi di trasporto merci è inoltre particolarmente
serio per quei Paesi meno industrializzati in cui il numero dei
vuoti esportati è maggiore del numero dei contenitori pieni
esportati.
Il settore da tempo alza le spalle, commentando: "Cosa altro
potremmo fare, se la logistica ci chiede di movimentare e tenere
in deposito questi contenitori vuoti?". I governi di tutto
il mondo non si sono per nulla agitati in ordine a questo problema,
essendo stati avvertiti dai propri consulenti e dal settore medesimo
che nulla può essere fatto al riguardo; ma le cose stanno
davvero così? Naturalmente, ci si può fare qualcosa,
ma prima vediamo di esaminare lo stato attuale della situazione.
La Tabella 1 mostra le tendenze delle movimentazioni mondiali
di contenitori dal 1990. Il numero totale di contenitori caricati
e scaricati è stato preso direttamente dal Containerisation
International Yearbook. Il numero registrato a proposito dei containers
vuoti, tuttavia, diventa sempre più impreciso man mano
che passano gli anni, dato che gli Stati Uniti e la Cina comunicano
i dati relativi solamente alla metà dei contenitori vuoti
spediti e sbarcati.
L'esame dei dati forniti al Containerisation International Yearbook
mostra come nell'ambito dei contenitori caricati e scaricati non
venga fatta distinzione alcuna in ordine ai contenitori carichi
e vuoti da parte di molti porti statunitensi e cinesi, i soli
due Paesi che seguono tale prassi. Questi vuoti non registrati,
tuttavia, assommano ad un ottavo dei vuoti movimentati e depositati
a livello mondiale.
TABELLA 1
|
MOVIMENTAZIONI MONDIALI CONTAINERIZZATE
(IN MILIONI DI TEU)
|
Anno
|
Pieni
|
Vuoti
|
Totale
| Percentuale
di vuoti rispetto
al totale
|
1990 | 66
| 17 | 83
| 20,5 |
1992 | 80
| 20 | 100
| 20,0 |
1994 | 100
| 24 | 124
| 19,4 |
1996 | 119
| 28 | 147
| 19,0 |
1998 | 134
| 33 | 167
| 19,8 |
2000 * | 152
| 38 | 190
| 20,0 |
2002 * | 162
| 41 | 203
| 20,0 |
2004 * | 171
| 44 | 215
| 20,0 |
2006 * | 180
| 46 | 226
| 20,0 |
2008 * | 190
| 48 | 238
| 20,0 |
2010 * | 200
| 50 | 250
| 20,0 |
Note: * = stime.
|
Fonte: dati del Containerisation International Yearbook
|
Di modo che, al fine di completare il quadro delle movimentazioni
dei contenitori vuoti, l'autore della ricerca ha cercato di stimare
i valori inerenti a queste cifre mancanti mediante una esauriente
analisi delle registrazioni effettuate dal 1990; tali valori sono
stati inseriti nella Tabella 1.
Nella suddetta tabella ed in quelle seguenti l'autore è
partito dal presupposto di una previsione di incrementi annui
del 5% in relazione ai contenitori carichi dopo l'anno 2000, ovviamente
presumendo che la crescita riprenda dopo l'attuale callo. Tuttavia,
il calo in questione ha provocato un serio aumento delle movimentazioni
e del deposito di contenitori vuoti, specialmente nei traffici
da e per l'Asia, di modo che - qualsiasi cosa accada alla crescita
dopo il 2000 - il numero delle movimentazioni di vuoti continuerà
a mostrare un aumento inaccettabile.
TABELLA 2
|
MOVIMENTAZIONI CONTAINERIZZATE NAZIONALI (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
Paese |
1990
| 1992
| 1994
| 1996
| %
Vuoti/Totale
|
| Totale
| Vuoti |
Totale | Vuoti
| Totale |
Vuoti | Totale
| Vuoti |
|
U.S.A. | 15.240
| 3.270 | 18.125
| 3.449 | 18.968
| 3.743 | 20.558
| 4.280 | 20,79
|
Cina | 6.245
| 1.205 | 11.212
| 2.082 | 14.188
| 2.457 | 17.927
| 3.500 | 19,52
|
Giappone | 8.129
| 1.373 | 9.322
| 1.538 | 9.981
| 1.914 | 12.381
| 1.890 | 15,27
|
Singapore | 5.223
| 688 | 9.046
| 1.281 | 10.800
| 1.228 | 12.944
| 1.546 | 11,94
|
Taiwan | 5.553
| 1.005 | 7.473
| 1.189 | 8.341
| 1.216 | 8.078
| 1.420 | 17,58
|
Italia | 1.793
| 515 | 2.914
| 796 | 2.873
| 698 | 3.768
| 1.000 | 26,54
|
Germania | 3.485
| 636 | 4.986
| 610 | 4.955
| 708 | 4.657
| 716 | 15,37
|
Regno Unito |
3.051 | 655
| 3.434 | 515
| 4.277 | 571
| 5.090 | 588
| 11,55 |
Paesi Bassi |
3.757 | 566
| 4.290 | 579
| 3.385 | 640
| 5.081 | 689
| 13,56 |
Emirati Arabi Uniti
| 1.563 | 387
| 2.914 | 796
| 2.380 | 540
| 3.807 | 293
| 7,70 |
Fonte: dati del Containerisation International Yearbook
|
Le differenze tra le previsioni ed i volumi reali non comportano
conseguenze di rilievo circa la serietà del problema, né
sono in grado di fornire una soluzione per il medesimo.
La Tabella 2 - le cui cifre relative ai contenitori vuoti sono
state stimate allo stesso modo - elenca quei paesi che guidano
la classifica internazionale delle movimentazioni di vuoti. Vi
sono pochi cambiamenti quanto alle posizioni, fatta eccezione
per la Cina, che ha raggiunto il secondo posto e prima che passi
molto tempo potrebbe superare gli Stati Uniti.
TABELLA 3
|
ZONE CON LA PIU' ALTA PERCENTUALE
DI CONTENITORI VUOTI MOVIMENTATI (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
Zona |
1992
| 1994
| 1996
|
| Totale
| Vuoti |
% V/T | Totale
| Vuoti |
% V/T | Totale
| Vuoti |
% V/T |
Caraibi | 2.341
| 968 | 41,34
| 2.576 | 1.035
| 40,17 | 2.391
| 917 | 38,35
|
Centro America |
1.070 | 370
| 34,58 | 943
| 286 | 30,33
| 1.202 | 364
| 30,28 |
Medio Oriente |
5.361 | 1.631
| 30,42 | 4.235
| 1.110 | 26,20
| 6.346 | 1.882
| 29,66 |
Sudamericana |
2.510 | 528
| 21,03 | 3.102
| 657 | 21,18
| 3.114 | 921
| 29,58 |
Fonte: dati del Containerisation International Yearbook
|
La Tabella 3 elenca le zone in cui i contenitori vuoti costituiscono
la percentuale più elevata dei contenitori imbarcati complessivamente.
L'apporto di miglioramenti alla logistica delle movimentazioni
di contenitori vuoti ha comportato la riduzione del costo di tali
movimentazioni, ma l'introduzione di containers pieghevoli potrebbe
indurre miglioramenti ancora maggiori. Non solo vi sarebbe meno
spazio occupato a bordo delle navi, ma la movimentazione di un
numero tre volte superiore di vuoti nello stesso spazio in precedenza
occupato dai contenitori standard non pieghevoli avrebbe un effetto
positivo. Il maggior numero di vuoti che potrebbero essere imbarcati
ridurrebbe le attuali esigenze logistiche di deposito.
L'effetto comportato dai containers pieghevoli sul trasporto marittimo
e sui depositi è illustrato dal seguente esempio. Partendo
dal presupposto che un normale gruppo di 100 containers da 20
piedi (100 TEU) venisse sostituito da un 25% di unità non
pieghevoli più un 75% di unità pieghevoli, i volumi
complessivi di trasporto o deposito equivarrebbero a 25 più
75/3, vale a dire 50 TEU.
La Tabella 4 indica l'effetto previsto, calcolato come appena
detto, sui futuri dati mondiali per le movimentazioni containerizzate
dei vuoti e totali conseguenti all'introduzione dei contenitori
pieghevoli.
TABELLA 4
|
L'EFFETTO DEI CONTENITORI PIEGHEVOLI
SULLE MOVIMENTAZIONI CONTAINERIZZATE MONDIALI (IN MILIONI DI TEU)
|
| 50% pieghevoli nel 2010
| 75% pieghevoli nel 2010
|
Anno
|
Carichi
| Vuoti
non piegh.
|
Totale
|
Vuoti
|
Totale
|
Vuoti
|
Totale
|
2000 | 152
| 38 | 190
| 38 | 190
| 38 | 190
|
2002 | 162
| 41 | 203
| 40 | 201
| 40 | 201
|
2004 | 171
| 44 | 215
| 39 | 210
| 39 | 210
|
2006 | 180
| 46 | 226
| 38 | 218
| 36 | 216
|
2008 | 190
| 48 | 238
| 36 | 226
| 31 | 221
|
2010 | 200
| 50 | 250
| 33 | 233
| 25 | 225
|
Fonte: Maurice V. Jarman
|
La Tabella svela il potenziale di riduzione delle movimentazioni
containerizzate complessive in base a due distinti livelli di
utilizzazione dei contenitori pieghevoli entro il 2010. Viene
indicato il livello presunto dei contenitori pieghevoli vuoti
in uso in proporzione a quelli caricati e scaricati, tenuto conto
che i contenitori pieghevoli potrebbero essere impilati tre alla
volta allorquando vengono messi assieme per il viaggio.
Se nel 2010 il 75% dei containers vuoti spediti fossero del tipo
pieghevole, ciò comporterebbe ad un risparmio di circa
25 milioni di TEU all'anno in termini di trasporto marittimo,
ovvero il 50% dei volumi complessivi di contenitori vuoti spediti.
In termini finanziari, ciò equivarrebbe a più di
1.000 dollari USA per contenitore vuoto in caso di utilizzazione
di unità pieghevoli, il che rappresenta un notevole vantaggio
per i caricatori, in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo
industriale in cui le movimentazioni di contenitori vuoti costituiscono
dal 30 al 40% di tutti i contenitori trasportati. Le tariffe inerenti
al servizio aumentano costantemente ma sicuramente l'uso dei contenitori
pieghevoli è l'unico modo che consentirebbe di ridurle.
Passando ora a prendere in considerazione l'effetto di tutto
ciò sulle esigenze di deposito per i contenitori vuoti
sulle preziosissime aree adiacenti alle zone portuali di tutto
il mondo, l'espansione delle infrastrutture portuali e di deposito
di Singapore, Hong Kong e Rotterdam, tanto per citare solo alcune
località, negli ultimi tempi è costata molti milioni
di dollari, comportando l'occupazione di territori di prima scelta
che altrimenti avrebbero potuto essere utilizzati dall'industria.
I governi possono permettere che questa perdita di terreni avvenga
senza discussione alcuna per tutto il prossimo secolo? L'autore
della ricerca ritiene che essi non possano più continuare
ad ignorare questa tendenza.
TABELLA 5 |
L'EFFETTO DEI CONTENITORI PIEGHEVOLI SUL DEPOSITO DI CONTENITORI
A LIVELLO MONDIALE CON INDICAZIONE DELL'INCREMENTO PERCENTUALE
DELLE ESIGENZE DI DEPOSITO DOPO IL 2000
|
Anno | Previsione dei contenitori vuoti
trasportati ogni anno
| Spazio richiesto per il deposito
in base alla percentuale di utilizzazione
dei contenitori pieghevoli
|
| Milioni di TEU |
Incremento % | Incremento %
rispetto a 50% nel 2010
| Incremento %
rispetto a 75% nel 2010
|
2000 | 33 | 0
| 0 | 0 |
2002 | 41 | 8
| 5 | 5 |
2004 | 44 | 16
| 3 | 3 |
2006 | 46 | 21
| 0 | -5 |
2008 | 48 | 26
| -5 | -18 |
2010 | 50 | 32
| -13 | -34 |
Fonte: Maurice V. Jarman |
La Tabella 5 illustra il possibile il possibile effetto che i
contenitori pieghevoli potrebbero avere sulle necessità
di territorio richiesto ai fini del deposito di contenitori vuoti
per il 2010 nel caso che le esigenze di utilizzazione dei contenitori
vuoti restassero quelle mostrate nella Tabella 1, ma con percentuali
variabili di contenitori pieghevoli utilizzati.
Queste cifre mostrano il notevolissimo impatto che l'introduzione
del tipo suddetto di contenitori potrebbe avere sulle esigenze
di territorio per i depositi.
Ma il problema delle movimentazioni dei vuoti nel suo complesso
può essere risolto solamente per mezzo dell'introduzione
di contenitori pieghevoli di nuova tecnologia. Gli attuali containers
"di dimensioni riducibili" per il trasporto presentano
lo svantaggio derivante dalla possibile perdita di parti mobili,
dai problemi di allineamento e dalle limitazioni sotto sforzo.
Alcuni hanno anche dovuto essere sottoposti a saldatura dopo il
trasporto al fine di una completa ricostituzione, oppure non dispongono
di pareti di acciaio e presentano corni d'angolo che si piegano.
Il contenitore pieghevole ideale sarebbe un'unità abbastanza
resistente da poter essere caricata da entrambe le estremità,
che non abbia parti mobili, a tenuta stagna, nonché pieghevole
e rispiegabile in fretta con poco sforzo. Un settore così
grande e prospero può ammettere di non essere in grado
di progettare un contenitore pieghevole dalle suddette caratteristiche
di cui si avverte così tanto il bisogno?
Al fine di far fronte a tale domanda di nuova progettualità
nel settore dei contenitori pieghevoli, non dovrebbe essere troppo
difficile produrre tali unità in quantità sufficiente
a centrare l'obiettivo del 75% entro il 2010 come prospettato
poc'anzi. La produzione delle circa 140 fabbriche di tutto il
mondo potrebbe assicurare il triplo dell'attuale domanda mondiale,
vendendo più di 1 milione di TEU all'anno. Il costo aggiuntivo
dei nuovi contenitori pieghevoli sarebbe senz'altro ripagato dai
notevoli risparmi conseguiti e dai cospicui proventi sul capitale
impiegato.
(da: Containerisation International, aprile 1999)
(1)
Maurice V. Jarman ha ricoperto vari incarichi tecnici ed amministrativi presso industrie
automobilistiche e cantieri navali prima di aggregarsi ad un gruppo multinazionale di Singapore,
dove ha rivestito la funzione di direttore esecutivo. Dopo essere tornato nel Regno Unito quale
consulente manageriale, Jarman ' tornato a Singapore per svolgere il ruolo di capo del
Dipartimento Politecnico, prima di reinserirsi sul mercato operativo del Sud-Est asiatico e
dell'Asia quale libero consulente. Ritiratosi dall'attività, ha elaborato uno studio
particolareggiato sul trasporto ed il deposito dei containers vuoti nel corso degli ultimi
cinque anni.
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