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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVII - Numero 9/99 - SETTEMBRE 1999 |
Trasporto intermodale
Il dominio della DB nel settore intermodale
Essendo il più grande operatore ferroviario di merci in
Europa, non sorprende il fatto che qualsiasi cosa la DB (Deutsche
Bahn, società ferroviaria tedesca) faccia, l'intero settore
del trasporto merci debba tenerne conto. Alla fine di giugno,
c'è stato l'annuncio ufficiale dell'intenzione di fondere
i servizi ferroviari merci della DB con quelli della sua controparte
olandese NS Cargo allo scopo di costituire la RCE (Rail Cargo
Europe).
L'iniziativa in questione, secondo Johannes Ludewig, dirigente
capo della DB, rappresenta "la prima impresa europea di trasporto
ferroviario". Essa assicura altresì alla DB Cargo
l'accesso al più grande porto containerizzato europeo,
cioè Rotterdam, mentre incrementa notevolmente il raggio
d'azione della NS Cargo al di là della propria piccola
patria. Ludewig ha commentato che la creazione di un vero e proprio
gruppo di trasporto merci ferroviario transnazionale europeo era
stato finora ostacolato da singoli interessi nazionali.
"Dato che in origine le ferrovie europee si sono sviluppate
come ferrovie nazionali e, in gran parte, hanno operato come tali,
oggi abbiamo una situazione caratterizzata da barriere tecniche
ed opposizioni nazionalistiche all'apertura delle reti" afferma
Ludewig. "In tal modo, la forza delle ferrovie diventa debolezza,
dal momento che le lunghe distanze in Europa sono sempre trasfrontaliere.
Mentre i nostri concorrenti da lungo tempo hanno preso provvedimenti
per organizzarsi al fine di far fronte alla domanda di un mercato
paneuropeo, le ferrovie hanno colto in pochissime occasioni le
opportunità di collaborare tra operatori diversi".
Soci, per favore
Ludewig aggiunge che la RCE è aperta alla partecipazione
di altri operatori ferroviari, di spedizionieri, autotrasportatori
o gruppi di trasporto terrestre. La fusione, che è soggetta
ad approvazione da parte della Commissione Europea e di varie
autorità sulla concorrenza, avrà effetto dal 1°
gennaio 2000.
La NS andrà a detenere appena il 6% del nuovo gruppo,
mentre la DB sarà proprietaria del rimanente 94%. Questo
riflette le relative dimensioni delle due società. Mentre
la DB Cargo genera vendite per 6,6 miliardi di marchi tedeschi,
le vendite della NS Cargo assommano ad appena 330 milioni di marchi
tedeschi. In termini di volumi di trasporto annui, la DB Cargo
trasporta 289 milioni di tonnellate, mentre i volumi della NS
Cargo ammontano semplicemente a 24,7 milioni di tonnellate.
La Rail Cargo Europe avrà sede a Magonza, in Germania,
dove attualmente la DB Cargo ha il proprio quartier generale.
Essa agirà quale società a responsabilità
limitata (GMbH) fino alla seconda metà del 2000, o al più
tardi fino all'inizio del 2001, allorquando verrà convertita
in una AG (società per azioni). La nuova società
comprende anche le divisioni relative a marketing, vendite e personale.
La nuova organizzazione, a detta di Ludewig, otterrà dei
profitti ma inizialmente dovrebbe far registrare una crescita
solo moderata. Ci si aspetta che dalla fusione vengano ingenerate
delle sinergie, ma non sono ancora stati quantificati i risparmi
che da queste ultime dovrebbero derivare.
Tuttavia, la rivendicazione da parte della DB di essere il difensore
della causa della liberalizzazione ferroviaria in Europa non convince
nessuno. In occasione di Intermodal 98, a dicembre dello scorso
anno, nientemeno che Tim Harris, dirigente esecutivo capo della
P&O Nedlloyd, aveva espresso le proprie riserve.
"La DB afferma di non voler trasportare carichi intermodali
alle tariffe odierne e sta mirando ad incrementare le tariffe
del 20% per il 1999" ha commentato. "Nel duro mondo
degli affari, realizzare profitti è un obiettivo rispettabile,
ma vi è il rischio che un tale approccio possa finire per
minare la politica complessiva con cui si cerca di dirottare il
traffico dalle strade".
"La domanda che sorge spontanea è se le iniziative
della DB Cargo abbiano qualche probabilità di ostacolare
la realizzazione di una corretta struttura concorrenziale per
il progresso dell'intermodalismo
Resta una questione aperta
se la costituzione della RCE rappresenti un vantaggio per il settore
nel suo complesso".
Si dice che anche alcuni caricatori siano diffidenti nei confronti
dell'iniziativa, sostenendo essi che i supposti benefici derivanti
dalla possibilità di acquistare presso un solo ufficio
non siano bilanciati dalla riduzione della concorrenza. La EVO,
organizzazione dei caricatori olandesi, ritiene che l'avvento
della Rail Cargo Europe renderà più difficile conseguire
prezzi concorrenziali per il trasporto ferroviario, in special
modo da Rotterdam.
Il gruppo di caricatori europei ESC afferma che il raggruppamento
delle risorse tra le imprese ferroviarie, così come le
altre iniziative finalizzate all'armonizzazione, sia una cosa
giusta, ma solamente se considerata nel contesto di una maggiore
concorrenza e della liberalizzazione del mercato trasportistico
ferroviario.
Nessun cambiamento per la Transfracht
Qualcuno si è chiesto se la RCE possa comportare delle
conseguenze per le operazioni della Transfracht (TFGI), la branca
per il marketing dell'intermodale della DB Cargo. Il direttore
delle comunicazioni Bengt van Beuningen, tuttavia, afferma che
la costituzione della RCE non influenzerà direttamente
le attività: "Abbiamo sempre avuto buone relazioni
con entrambe le imprese ferroviarie che hanno dato luogo alla
fusione e sono sicuro che continueremo così" ha dichiarato.
"Non facciamo e non faremo concorrenza alla Deutsche Bahn:
la Transfracht è la società di marketing dell'intermodale
della DB Cargo per il trasporto di contenitori d'oltremare da
e per la Germania ed altri porti europei. E la DB Cargo non comincerà
certo a competere con la propria società "figlia".
Dallo scorso anno, la Transfracht ha riorganizzato le proprie
attività. Il traffico nazionale tedesco è stato
lasciato alla DB Cargo, mentre il suo traffico trasfrontaliero
è cresciuto. Adesso, oltre ad effettuare treni-blocco dagli
scali marittimi tedeschi, la Transfracht commercializza altresì
un servizio da Rotterdam ed Anversa.
Nel 1998, i convogli containerizzati della Transfracht hanno
trasportato complessivamente 788.000 TEU: di questi, 692.000 erano
costituiti da contenitori d'oltremare da e per i porti tedeschi,
72.000 erano TEU internazionali da e per Rotterdam, Anversa e
Zeebrugge, mentre 24.000 sono stati dovuti al traffico transcontinentale.
Quest'ultimo settore sta crescendo in modo significativo. I treni
della Transfracht ora viaggiano da Berlino a Mosca, da Duisburg
alla Polonia e da Francoforte a Parigi. Sebbene le crisi economica
della Russia abbia comportato una diminuzione del traffico locale,
nel complesso questo settore ha fatto registrare un aumento delle
movimentazioni pari al 25%.
Poco più di un anno fa, la società ha sostituito
il proprio servizio Albatros con l'Albatros Express. Il sistema
assicura 21 treni containerizzati giornalieri da Amburgo e Bremerhaven
all'hinterland tedesco ed al vicino hinterland europeo. Alla fine
dello scorso anno sono stati aggiunti servizi alla volta dell'Austria
(Vienna, Salisburgo e Linz).
All'inizio del mese di marzo di quest'anno, la Transfracht ha
introdotto un nuovo convoglio containerizzato da Rotterdam a Colonia.
Effettuati in collaborazione con la HGK-Hafen und Güterverkehr
Köln e con la società trasportistica olandese Shortlines,
i treni hanno una capacità di 72 TEU giornalieri. La HGK
è una delle più grandi imprese ferroviarie private
della Germania e gestisce una rete di 310 km di binari. Gli attuali
servizi della HGK comprendono collegamenti alle fabbriche ed alle
ferrovie industriali nell'ambito della propria rete.
La HGK impiega sulla tratta tre locomotori diesel-elettrici del
tipo DE1024 che sono in grado di fornire la trazione ai treni
dritto fino ai terminals senza bisogno di cambiare locomotore
alla frontiera. La HGK si prenderà cura di tutti gli smistamenti
e trasferimenti a Colonia. I containers destinati alla regione
di Colonia saranno consegnati dalla HGK al terminal CTS nel porto
di Colonia-Niehl, ovvero alle reti ferroviarie delle industrie
locali.
Nello stesso tempo, la Transfracht ha aggiunto all'inizio di
marzo due partenze alla settimana su una nuova tratta Anversa-Colonia
che trasporta anch'essa 72 TEU su ogni treno.
(da: Container Management, luglio 1999)
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