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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 6/2000 - GIUGNO 2000 |
Trasporto marittimo
La APL colma il gap europeo
L'Europa - o piuttosto l'accrescimento delle sue attività
europee - è prossimo alla cima (se non in cima del tutto)
ai pensieri della APL (American President Lines), la branca per
il trasporto marittimo containerizzato della società di
trasporto e logistica globale NOL (Neptune Orient Lines Ltd),
con sede a Singapore. In effetti, questa intenzione è stata
recentemente indicata dal presidente e primo dirigente del gruppo
NOL, Flemming R. Jacobs, come uno dei futuri obiettivi-chiave
della società.
Per la APL, deve trattarsi del fatto che essa, che ha un alto
profilo per quanto attiene al transpacifico ed all'interasiatico,
non rappresenta invece un marchio largamente riconosciuto nell'ambito
dei circoli trasportistici europei. Meglio conosciuta, ma senz'altro
nemmeno essa un nome di rilievo presso i caricatori, è
la sua società-madre NOL che, fino a quando non ha acquisito
la APL nel 1997, effettuava i servizi europei sotto un marchio
proprio. Globalmente, l'attività di linea della APL ha
costituito il 77% del fatturato della NOL nel 1999.
Vi è molto spazio per la crescita in Europa, dato che
il continente probabilmente ha rappresentato solamente il 12-13%
circa dei 1.238.500 FEU che la compagnia ha realizzato in tutto
il mondo nel 1999. E' questo il "gap europeo" - com'è
stato da lui definito - che Ken Sørensen, presidente della
APL Europa, e la sua squadra di emergenti si sono proposti di
colmare.
Sørensen - nominato da Jacobs lo scorso hanno nel contesto
della sua strategia finalizzata alla ristrutturazione della NOL
- condivide l'esperienza e l'addestramento presso la AP Møller/Maersk
del suo capo; perché Sørensen, sebbene si sia trasferito
alla APL dalle Ferrovie Federali Svizzere, dove era a capo delle
attività di trasporto merci, aveva cominciato la propria
carriera nel 1980 quale allievo dirigente della AP Møller/Maersk,
rimanendo in Maersk fino al 1998. Egli è uno dei tre presidenti
regionali (gli altri due si occupano rispettivamente della Americhe
e dell'Asia) che riferiscono direttamente a Jacobs, il quale,
oltre al proprio ruolo nella NOL, ricopre altresì l'incarico
di presidente della APL. Si rammenterà che Jacobs ha passato
39 anni con la AP Møller/Maersk prima di diventare la figura
più importante della NOL un anno fa.
Sørensen fa una premessa alla propria esposizione della
strategia europea della APL sottolineando la decisione di Jacobs
di decentrare e regionalizzare la compagnia, a seguito della revisione
della propria direzione e struttura strategica lo scorso anno
ad opera della McKinsey & Co. "In precedenza, avevamo
un processo decisionale molto centralizzato" evidenzia Sørensen.
Peraltro, il fatto che vi fossero in effetti due centrali - Singapore
con cultura NOL ed Oakland con cultura APL - ha reso difficile
la creazione di una cultura societaria unica di cui chiunque nella
società possa giovarsi.
"Adesso abbiamo una sola sede centrale che delega un sacco
di responsabilità commerciali ed operative ai presidenti
regionali" spiega Sørensen. Così, dai suoi
quartieri generali regionali di Uxbridge, nei sobborghi occidentali
di Londra ("a 15 minuti da Heathrow ed a 20 minuti dalla
stazione ferroviaria centrale londinese di Marylebone, nonché
vicino alla scuola internazionale" rammenta Sørensen),
egli è responsabile per tutta l'Europa (traffici transatlantici
ed Europa/Asia in direzione est compresi) così come per
i servizi infra-europei, che oggi non esistono ma che verranno
sviluppati. Egli ha inoltre la completa responsabilità
delle questioni attinenti a marketing, finanza, risorse umane
ed agenzie.
Sottolinea ripetutamente Sørensen: "Ci stiamo davvero
decentrando. Abbiamo gli strumenti tariffari per questi traffici
specifici. Anche i contributi vengono decisi a livello regionale".
Allo stesso tempo, le riunioni mensili del comitato esecutivo
che comprende Jacobs, i tre presidenti regionali, il dirigente
capo finanziario e tre vice presidenti anziani responsabili rispettivamente
per vendite/marketing, operazioni e supporto clienti/strategie
informatiche, fanno sì che ognuno si attenga alle direttive
societarie ed in accordo con la strategia globale.
Detto questo, Sørensen come intende innalzare il profilo
europeo della APL ed incrementarne le relative attività?
"Prima di tutto, dobbiamo costruire su qualcosa che già
abbiamo e sviluppare una squadra europea" nota, sottolineando
come la squadra che ha reclutato (e che ancora sta reclutando)
è composta da personale di 13 diverse nazionalità
"per lo più europee". Le prime nomine sono state
per lo più relative a gente dotata di esperienza nel settore.
Tuttavia, nella prossima ondata di nomine la rete potrebbe essere
ben più ampia.
Ad organico completo, la squadra regionale della APL sarà
costituita da 75 persone: 50 ad Uxbridge (alla fine dello scorso
mese di marzo, ne erano presenti 35), mentre il resto dovrà
occuparsi delle questioni intermodali a Rotterdam. Inoltre, vi
sarà personale della APL a livello nazionale. "Dato
che adesso siamo qui davvero, in Europa si avvertirà la
nostra presenza sul campo" suggerisce Sørensen, rammentando
che in precedenza l'Europa veniva gestita rispettivamente da Oakland
e da Singapore.
Una seconda priorità, a detta di Sørensen, consisterà
nell'avere la bandiera o la denominazione della APL in tutti i
paesi in cui opera. "Questo è già il caso del
Regno Unito, del Benelux e della Germania, mentre la Francia ha
recentemente assunto una simile organizzazione il 3 aprile scorso,
allorquando la APL France ha rilevato dalla AMC (Agence Maritime
et Containers) le funzioni di agente marittimo inerenti a tutti
i servizi APL in quel paese.
Questa procedura verrà progressivamente ripetuta nella
maggior parte dei paesi europei. Sørensen non ritiene di
precisare quale sarà il prossimo paese. Afferma infatti:
"Non lo abbiamo ancora deciso, ma, com'è ovvio, se
si guarda la carta geografica non sarà difficile accorgersi
dov'è che non siamo molto forti oggi. Il Mediterraneo ha
bisogno di essere rafforzato, dobbiamo partire all'attacco della
Scandinavia ed anche dell'Europa orientale. La Polonia è
in cima alla mia agenda. Vi ho trascorso quattro anni e mezzo
quando ero alla Maersk: avevo cominciato come dirigente territoriale.
C'ero solo io, a quei tempi; quando me ne sono andato, la Maersk
aveva il 35% delle quote di mercato".
Lo spiegamento della bandiera della APL in tutta l'Europa non
porrà necessariamente fine alla collaborazione tra il vettore
marittimo ed i suoi agenti. Illustra Sørensen: "Dire
che la APL avrà il proprio nome sulla porta non significa
per forza che la APL avrà uffici propri dappertutto. Ciò
di cui invece disporremo sarà un'agenzia della APL, di
proprietà della APL oppure in associazione commerciale
con gli attuali agenti se lo vorranno; noi pensiamo che essi possano
davvero rappresentarci nel modo che desideriamo. Pertanto, non
stiamo chiudendo la porta in faccia ai nostri attuali accordi;
quello che vogliamo davvero è il controllo e, se avremo
un coinvolgimento finanziario, la APL avrà una partecipazione
di maggioranza".
Avere l'ambizione di crescere in Europa non basterà: "Dobbiamo
avere anche gli strumenti al riguardo" afferma Sørensen,
sostenendo altresì che "c'è un accordo societario
in base al quale avremo più capacità a servizio
dell'Europa". Al momento, la capacità complessiva
della APL da e per l'Europa è di 6.000 TEU/settimana, "e
noi siamo al completo, così come lo sono le nostre navi"
informa sorridendo Sørensen.
Fonti di mercato suggeriscono che tali navi, e specialmente quelle
da e per l'Asia, sono state riempite per mezzo di una politica
tariffaria molto aggressiva. Sørensen smentisce il fatto
asserendo che "è vero che vogliamo fare altri affari,
ma non siamo aggressivi in termini tariffari
Al contrario,
siamo davvero dei "bravi ragazzi"
Si fa un gran
parlare nel settore in ordine a ciò che stiamo facendo.
Sentiamo che si tratta di qualcosa di positivo, ma un sacco di
gente sta cercando di rivoltarcelo contro dicendo che ci stiamo
procurando altro lavoro in ragione del fatto che pratichiamo una
politica tariffaria aggressiva, ma questo non è vero. Abbiamo
portato nella nostra squadra gente che ovviamente ha portato con
sé alcuni contatti con i clienti".
TABELLA 1 |
RIASSUNTO DEI SERVIZI CONTAINERIZZATI DELLA APL DA E PER L'EUROPA AL 1° APRILE 2000 |
Servizio | Porti di scalo | Alleanze/Soci |
AEX | Le Havre, Rotterdam, Amburgo, Southampton, Rotterdam, Singapore, Hong Kong, Kaohsiung, Kwangyang, Busan, Hakata, Kaohsiung, Hong Kong, Singapore, Le Havre | New World Alliance (APL, Hyundai & MOL) |
CEX | Southampton, Anversa, Bremerhaven, Rotterdam, Colombo, Singapore, Hong Kong, Shanghai, Yantian, Hong Kong, Singapore, Colombo, Southampton | New World Alliance |
JEX | Rotterdam, Amburgo, Southampton, Le Havre, Jeddah, Singapore, Kobe, Nagoya, Shimizu, Tokyo, Hong Kong, Singapore, Rotterdam | New World Alliance |
MED | Genova, Barcellona, Fos, Port Said, Jeddah, Singapore, Hong Kong, Keelung, Busan, Kobe, Nagoya, Yokohama, Kaohsiung, Hong Kong, Singapore, Port Kelang, Jeddah, Port Said, Genova | New World Alliance |
NA1 | Bremerhaven, Thamesport, Anversa, Le Havre, New York, Norfolk, Charleston, New York, Anversa | Lykes, MOL |
SA1 | Anversa, Thamesport, Bremerhaven, Charleston, Miami, Houston, New Orleans, Charleston, Norfolk, Anversa | Lykes, MOL |
SA2 | Anversa, Thamesport, Bremerhaven, Le Havre, Houston, Charleston, Anversa | Lykes, MOL |
Note: Tutti i servizi sono settimanali
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Fonti: APL e dati tratti da Containerisation International Yearbook
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La capacità europea della APL si espande dall'Europa/Asia
ai traffici transatlantici. Come mostra la Tabella 1, la APL offre
quattro servizi settimanali da e per l'Asia (AEX, CEX, JEX e Mediterraneo).
Tutti vengono tenuti in piedi con i suoi soci della NWA (New World
Alliance), e cioè la Hyundai Merchant Marine e la MOL (Mitsui
OSK Lines). Complessivamente, la NWA offre circa 1,3 milioni di
TEU all'anno di capacità da e per l'Europa sui servizi
AEX, CEX e JEX.
La capacità settimanale della APL rientra altresì
in tre programmi transatlantici, cui la APL partecipa con la Lykes
Lines e con la MOL. Com'è indicato dalla Tabella 2, il
vettore non è ancora uno dei soggetti principali di questi
mercati, specialmente da e per il Golfo del Messico.
TABELLA 2 |
VOLUMI TRANSATLANTICI 1998 E 1999 DELLA APL IN TEU |
Rotta | TEU 1998 | Quota di mercato 1998 | TEU 1999 | Quota di mercato 1999 |
Nord Europa/Costa Orientale USA | 45.051 | 4,50% | 52.172 | 4,80% |
Costa Orientale USA/Nord Europa | 41.705 | 5,10% | 35.478 | 4,70% |
Nord Europa/Golfo USA | 2.960 | 1,90% | 3.456 | 1,70% |
Golfo USA/Nord Europa | 3.931 | 2,10% | 3.456 | 1,70% |
Fonte: Rapporto globale sui containers statunitensi del Piers/Journal of Commerce
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Sørensen è riluttante a fornire dettagli in ordine
a come verrà messo in atto "l'accordo societario"
finalizzato a fornire maggiori spazi dedicati all'Europa. Tuttavia,
egli ricorda che la APL ha nuove navi sotto ordinazione con consegna
prevista nei prossimi due anni. Tra esse vi sono quattro navi
da 5.500 TEU e 24 nodi di velocità in corso di costruzione,
che verranno noleggiate a lungo termine dalla Danaos Shipping
del Pireo, e - secondo Sørensen - altre quattro navi gemelle
erano in fase di contrattazione al momento dell'intervista. Tutte
e otto le navi sono state programmate per l'impiego sull'Europa/Asia
nell'ambito del NWA, ma la cautela di Sørensen - a detta
del quale ciò non è ancora confermato - rivela che
potrebbe esserci una disputa tra i membri del comitato esecutivo
della APL prima che si possa finalmente pervenire ad un accordo
circa l'impiego delle nuove costruzioni.
In relazione all'Atlantico, Sørensen conferma che la APL
parteciperà alla riorganizzazione al momento in corso tra
alcuni dei vari raggruppamenti. "Ma, così come stanno
le cose adesso, noi partecipiamo all'accordo della Lykes"
afferma.
La APL ha una sola nave impiegata nell'Atlantico (una unità
battente bandiera statunitense gestita dalla Lykes) ma Sørensen
non esclude la possibilità che possa esservi immesso altro
tonnellaggio. Commenta infatti: "Se si osservano i traffici
transatlantici, in definitiva, si nota come le tariffe stiano
cominciando a risalire, di modo che non ci accingiamo certo a
mettere in acqua altro tonnellaggio proprio in questo momento,
ma nemmeno possiamo escludere di farlo in futuro. Dipenderà
dal successo delle nostre attuali trattative e dal fatto che noi
si abbia una base per crescere".
Si rammenterà che a febbraio di quest'anno il programma
NA1 ha dovuto essere interrotto allorquando venne scoperto che
due navi presentavano difetti di progettazione ai motori e dovettero
quindi essere ritirate a fini di riparazione.
Quanto alle nuove zone di servizi a lungo raggio attualmente
non servite dall'Europa, come il Sudamerica o l'Africa (quest'ultima
rientra nelle competenze di Sørensen), egli ha commentato
che "esse al momento non hanno le carte giuste, poiché
c'è l'esigenza di concentrarsi sui servizi esistenti".
Tuttavia, ammette Sørensen, data l'affermata presenza della
APL nel Medio Oriente e nel Sub-continente indiano, lo sviluppo
di servizi dall'Europa verso tali zone costituirebbe un progresso
naturale. "Si potrebbe anche dire che ciò è
imminente perché per noi è possibile farlo, ma prima
abbiamo bisogno di lavorare con i nostri soci al fine di adeguare
i servizi Europa/Asia" rivela.
In Europa, l'ambizione è quella di realizzare qualcosa
partendo dall'esistente sistema della APL in fatto di servizi
di cabotaggio, ferroviari, stradali e fluviali, creando successivamente
una rete integrata. Lo scopo continuerà ad essere quello
di servire le esigenze intercontinentali dei clienti della APL.
Peraltro, come spiega Sørensen, le trattative in ordine
alle esigenze di trasporto marittimo e di logistica dei principali
clienti europei potrebbero facilmente progredire sino a comprendere
anche le loro implicazioni infra-europee.
Pur evitando di descrivere nei dettagli i piani relativi alla
rete europea della APL, anche in ragione del fatto che essi non
sono stati ancora decisi, il dirigente riferisce di avere intenzione
di assumere presto un direttore per le attività infra-europee.
"Dovrà riuscire a movimentare contenitori entro sei
mesi, altrimenti verrà licenziato" celia Sørensen.
Incalzato perché fosse più preciso in ordine ai
piani della APL per i servizi di cabotaggio, ferroviari, stradali
e fluviali, tutto ciò che Sørensen ha voluto dire
è stato che gli accordi ad essi relativi saranno confermati
con i soci locali. "Il mercato è così grande
un vettore globale non può venire e far fronte a tutto.
Non saremo mai tanto grandi da provvedere a tutto" asserisce.
Un'altra delle ambizioni della APL sarebbe quella di razionalizzare
gli scali portuali e terminalistici in Europa. Sørensen
ha espresso il proprio sollievo poiché la NWA ha "finalmente"
consolidato il proprio porto di scalo nel Regno Unito a Southampton.
"A me non importava molto che esso fosse Felixtowe o Southampton;
ciò di cui si aveva in realtà bisogno era che vi
fosse un solo porto per tutti i nostri servizi asiatici nel Regno
Unito" ha dichiarato.
Un esame degli orari della APL mostra come vi sia spazio per
una qual certa razionalizzazione portuale e terminalistica, sebbene
ciò possa essere fatto solamente di concerto con i soci
del vettore. Commenta Sørensen: "Mentre c'è
la necessità di tagliare i costi, allo stesso tempo bisogna
essere flessibili. Ma incredibilmente nel nostro settore l'incremento
della flessibilità significa un incremento dei costi e
non quello della profittabilità". Nel contempo, nel
Mediterraneo, la ricerca riguarda due centri di snodo, uno per
la parte orientale dell'area ed uno per quella occidentale. "Arrivare
ai centri di snodo mediterranei giusti è in cima alla mia
agenda" afferma Sørensen.
Pertanto, perché i caricatori europei dovrebbero servirsi
della APL? "Perché stiamo cercando di rendere più
semplice per i clienti fare affari con noi" replica Sørensen.
"Penso che nel corso degli anni la APL si sia data molto
da fare per far sì che sia più facile per i caricatori
lavorare con essa. Tuttavia, ritengo che il settore marittimo
sia in genere noto per essere poco flessibile nonché un
soggetto con cui non è facile lavorare
Molto onestamente,
il prodotto che possiamo offrire - o piuttosto che già
offriamo oggi - è ben più avanti di ciò che
viene offerto da altri".
Allo scopo di illustrare la sua argomentazione, egli sottolinea
la crescente gamma di prodotti di servizio fondati su Internet
della APL e la tendenza in ambito europeo, così come negli
Stati Uniti ed in Asia, dei clienti della APL a servirsene. Per
coloro che preferiscono modalità di comunicazione più
tradizionali, continueranno ad essere utilizzate opzioni più
convenzionali. Per quanto, secondo Sørensen, il messaggio
potrà essere "ci piacerebbe insegnarvi come potreste
farlo in modo più efficace, poiché sarebbe più
semplice per tutti e due".
In Europa, come altrove, il mercato sarà frammentato a
seconda delle diverse esigenze dei clienti, siano essi aziende
piccole, di medie dimensioni o grandi multinazionali con necessità
globali. Sørensen conferma che la APL continuerà
a disporre di una rete di vendita in Europa. "L'ufficio vendite
tipico, a Francoforte o Stoccolma o dovunque si trovi, opererà
e sarà supportato localmente e dovrà tenere una
contabilità locale. Poi ci sarà il livello seguente,
quello dei grossi clienti europei, che potrebbe essere gestito
da una sede nazionale, quale ad esempio Amburgo. E poi ci saranno
le realtà globali, come la Ikea, la Kingfisher eccetera,
che verranno trattate su base globale e regionale" spiega
Sørensen.
Allo scopo di far fronte a queste realtà globali, esistono
quattro direttori vendite globali, ciascuno dei quali dispone
di un portafoglio di contabilità globali con sede in Europa
con cui essi dialogano su base diretta. Essi hanno altresì
una approfondita conoscenza di specifici settori quali i prodotti
forestali o quello automobilistico.
Sørensen spiega che questi direttori vendite globali avranno
la caratteristica - unica nel genere - di poter "dire l'ultima
parola sui prezzi". Egli infatti sottolinea come ciò
sia ben lungi dall'essere un dato comune nel settore marittimo,
dove i prezzi vengono normalmente decisi a livello di direttore
traffici. "Ciò ci metterà in grado di reagire
meglio alle tendenze globali" si entusiasma Sørensen.
I direttori vendite globali europei, il cui ruolo è uguale
a quello delle altre zone della APL, sono spalleggiati da una
squadra supporto societario ad Oakland. Quest'ultima li assiste,
così come fa con i direttori vendite globali delle altre
zone, nella movimentazione di carichi relativi alle commesse globali
sempre più complesse che coinvolgono molti traffici diversi.
Continua Sørensen: "Un altro aspetto di tale organizzazione
è rappresentato dal fatto che noi non desideriamo passare
attraverso trattative annuali sulle tariffe di trasporto marittimo.
Abbiamo molta gente che ogni anno ci affida la propria parte di
trasporto marittimo e - com'è ovvio - li serviremo ancora,
ma a lungo termine non la vediamo in questo modo. Ciò che
prevediamo è invece una forma di partecipazione in cui
si possa procedere a discutere quale valore si possa trarre da
una stretta collaborazione".
Gli obiettivi della APL e di Sørensen sono chiari. Innalzando
il profilo, crescono le attività e si colma il gap europeo.
"Se si dice che sarà difficile farlo, allora lo diventerà
davvero" riflette Sørensen ed aggiunge "ma il
mercato sta crescendo molto rapidamente". Fiduciosamente,
come i tanti anni alla Maersk gli hanno insegnato, Sørensen
conclude: "Stiamo infine arrivando a fare la differenza".
(da: Containerisation International, maggio 2000)
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