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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 6/2002 - GIUGNO 2002 |
Porti
Tre porti statunitensi in lizza per le navi della PONL
Tre porti della costa orientale degli Stati Uniti stanno avviando
i propri piani strategici finalizzati alla partecipazione alla
corsa per movimentare le nuove grosse navi della PONL, che saranno
operative nell'imminente servizio globale della linea di navigazione.
In lizza ci sono i 50.000 TEU annui della PONL preso il porto
di Filadelfia, oltre ai carichi ausiliari generati dal programmato
servizio giramondo in direzione est del vettore in collaborazione
con la Contship.
Lo sforzo in questione costituisce un paradigma del genere di
revisione infrastrutturale necessario a movimentare le navi sempre
più grandi dettate da fusioni e condivisioni di spazi-containers.
New York sta attualmente ampliando le infrastrutture sia della
PONL che della Maersk Sealand, mentre la Maersk Pacific sta configurando
il proprio nuovo sito di Los Angeles come il terminal di proprietà
più ampio del mondo.
Il discorso in questione attiene alle sempre maggiori difficoltà
di crescita conseguenti alla fusione della PONL. Essa ha chiesto
a Filadelfia, Baltimora e New York di formulare proposte in ordine
al servizio delle navi da 4.100 TEU che verranno impiegate su
questa rotta. Parlando con chiarezza, la PONL ha detto esplicitamente
che le 10 navi programmate per il servizio globale necessitano
di gru post-panamax, di un valido sistema reefer dotato di prese
sufficienti, di acque più profonde e non ha tralasciato
di dire che sarebbe desiderabile un varco dedicato.
Se si confronta tutto ciò con le navi da 1.200-1.400 TEU
attualmente in servizio, l'esigenza di tagliare l'equipaggiamento
destinato alla movimentazione di carichi marginali risulta evidente.
Si dice che le gru containerizzate più vecchie di Filadelfia,
ad esempio, risalgano agli anni '70.
Fortunatamente per Filadelfia, lo stato dovrebbe essere in procinto
di concedere finanziamenti. La Pennsylvania ha promesso circa
20 milioni di dollari (23 milioni di euro) per rinnovare il Terminal
Packer Avenue da 100 acri, l'infrastruttura containerizzata più
grande ed attiva della zona. Leo Holt, presidente della Astro
Holdings, operatore della Packer, è entusiasta delle nuove
gru, che potranno vantare ottimi spreaders.
La Astro è una società holding di alcuni interessi
della famiglia Holt e non ha nulla a che fare con i procedimenti
per bancarotta che hanno abbattuto la Holt Cargo Systems ed il
suo complesso impero di attività di stivaggio. Incidentalmente,
si deve notare come quella tormentata organizzazione stia cercando
di realizzare qualche capitale mediante la vendita della Navieras,
un vettore ai sensi della Legge Jones attivo nei traffici portoricani.
Cinque società hanno partecipato alla gara d'appalto in
relazione al progetto per le gru post-panamax di Filadelfia, come
ha dichiarato Bob McCloskey, capo del settore tecnico gru del
porto. In lizza per tale fornitura ci sono la Fantuzzi-Reggiane,
la Hyundai, la IMPSA, la Noell e la ZPMC. L'ex governatore Tom
Ridge aveva destinato a tali acquisizioni 12 milioni di dollari
(13 milioni di euro).
Le specifiche richieste parlano di un raggio d'azione di 145
piedi (pari ad un'ampiezza di 17 containers), di uno scartamento
(distanza fra le rotaie) di 90 piedi, nonché di 110 piedi
di spazio libero sotto lo spreader. Holt ha dichiarato che gli
spreaders accuratamente registrati effettueranno allineamenti
più precisi con il container, risparmiando tempo e costi
di lavoro. La guida per l'allineamento aiuta il gruista a posizionare
lo spreader sopra il twistlock ed elimina la necessità
di bravura ed esperienza normalmente richieste, come fa notare
John Vickerman, titolare della TranSystem di Reston, in Virginia.
Filadelfia aveva in programma di assegnare l'appalto entro il
17 maggio scorso e potrebbe avere le gru montate e funzionanti
entro il settembre 2003. Peraltro, c'è un potenziale ostacolo
in relazione a tale contratto: la decisione della PONL circa il
porto vincitore.
Il direttore regionale della PONL Paul DuVoisin non ha voluto
parlare del progetto, in quanto il vettore sta valutando i miglioramenti
infrastrutturali offerti da Filadelfia, Baltimora e New York.
Ma l'annuncio è atteso per giugno, come dichiara il portavoce
di Filadelfia Bill McLaughlin. "Se non dovessimo ottenere
il contratto, allora decideremo cosa fare".
Ciononostante, Filadelfia si è messa in moto. Intenzionata
com'è a conservare la propria lucrosa attività nel
settore della carne congelata - che rappresenta il 25% di tutti
i carichi containerizzati che passano per i suoi moli - il porto
sta programmando l'installazione di rastrelliere reefer allo stato
dell'arte, che aggiungeranno 400 spine all'infrastruttura della
PONL. Attualmente ci sono 600 spine in un sistema reefer a linea
singola. L'ingegnere capo del porto Chuck Lawrence ha detto che
la P&O desidera che le sponde destinate ai reefer siano alte
4 piedi e larghe 5 piedi. Le unità integrate richiedono
meno spazio rispetto a quello del vecchio sistema ed i corridoi
di attraversamento facilitano un migliore accesso e la manutenzione.
Il Corpo degli Ingegneri degli Stati Uniti provvederà
al dragaggio del canale sino a 45 piedi e lo stato nonché
l'autorità portuale dovranno coprire i costi per rendere
le acque prossime ai moli profonde allo stesso livello. Il problema,
in questo caso, sta nel fatto che le condizioni dell'economia
e le ricadute dell'11 settembre hanno costretto il governo federale
ad essere in qualche misura tirchio quest'anno quanto alla concessione
di denari. I dirigenti del porto di Oakland sono talmente preoccupati
che hanno dato il via ad uno sforzo lobbystico più intenso.
La quarta componente del programma della PONL consiste in un
varco dedicato od in corsie dedicate. McLaughlin di Filadelfia
ha detto al riguardo che nel bilancio della Pennsylvania relativo
al prossimo anno fiscale stanno per essere stanziati fondi che
saranno disponibili dal 1° luglio. Se tutto dovesse andare
secondo i piani, i lavori potrebbero essere compiuti entro la
fine dell'anno.
La perdita dell'attività della PONL rappresenterebbe un
duro colpo per Filadelfia e per lo stato della Pennsylvania che
possiede il porto. Fortunatamente, il governatore Schweiker è
un tifoso dell'espansione delle attività portuali containerizzate
e recentemente ha stanziato 8 milioni di dollari (9 milioni di
euro) dei 20 milioni di dollari (22 milioni di euro) che ora ci
vogliono per i miglioramenti che egli ha definito "necessari
per competere".
Tuttavia, a New York piacerebbero questi carichi in più
ed il suo PNCT (Port Newark Container Terminal) è entrato
in lizza per averli. Probabilmente, non guasta il fatto che sia
la P&O Ports a gestire il PNCT, in relazione al quale sono
in corso miglioramenti del valore di 150 milioni di dollari (167
milioni di euro). Alan Miles, vice presidente delle operazioni,
ha dichiarato che quattro gru post-panamax Fantuzzi-Reggiane sono
state ordinate e che vi sono sufficienti straddle carriers ed
altre infrastrutture, programmate ed esistenti, al fine di soddisfare
le esigenze della PONL. I canali dovrebbero essere portati ad
una profondità di 45 piedi entro il 2004 ed i lavori per
il dragaggio sino a 50 piedi presso il terminal dovrebbero cominciare
quest'anno.
(da: Cargo Systems, maggio 2002)
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