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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 6/2005 - GIUGNO 2005 |
Trasporto marittimo
La Hapag-Lloyd dà ancora l'esempio
La Hapag-Lloyd ha distanziato l'anno scorso il resto del proprio settore, con una crescita del 15% dei volumi containerizzati nel 2004, rispetto ad una media globale del 9%.
La Hapag-Lloyd Container Line ha trasportato 2,4 milioni di TEU e ha incrementato le proprie tariffe di nolo di una media pari all'8%. Essa ha contribuito al suo gruppo con 2,6 miliardi di euro alle entrate con un incremento del 13% rispetto al 2003, il che ha rappresentato il 95% dei suoi proventi. La compagnia di navigazione attribuisce tale successo ai 10 nuovi servizi della sua rete ed al miglioramento della propria efficienza.
Adolf Adrion, direttore generale della Hapag-Lloyd Container Line, dichiara: "Siamo riusciti di nuovo a ridurre i costi per TEU. Abbiamo dato impulso all'efficienza ed alla produttività - misurata in TEU per dipendente - in particolar modo con la ulteriore ottimizzazione delle procedure operative". Infatti, i TEU per dipendente sono aumentati del 13% nel 2004.
I traffici Asia-Europa del vettore hanno mostrato la crescita più solida in termini di volumi del 2004, essendo aumentati del 16,3% sino a poco più di 1 milione di TEU, che rappresentano più del 40% dei carichi nel loro complesso. Il transpacifico ha superato il transatlantico, con una crescita del 15,3% sino a 622.000 TEU, rispetto alla crescita del 12,4% per 617.000 TEU di quest'ultimo.
Michael Behrendt, presidente del Gruppo Hapag-Lloyd, si è detto fiducioso circa le prospettive a lungo termine, in risposta alle domande circa l'eccesso di capacità, sottolineando le continue revisioni verso l'alto delle previsioni di crescita e la carenza di capacità cantieristica.
Il gruppo, nel suo complesso, ha dichiarato profitti sulle vendite pari al 14,4%, il che può essere confrontato in termini positivi rispetto a quelli di altri operatori di spicco del settore. Le entrate sono aumentate del 12,5% sino a 2,7 miliardi di euro, mentre i proventi, al lordo di interessi, imposte, deprezzamento ed ammortamenti, sono saliti del 7,2% sino a 388 miliardi di euro.
I profitti netti sono calati del 21,6% sino a 283 miliardi di euro, sebbene Joachim Eiler, dirigente finanziario in capo del gruppo, abbia dichiarato che ciò è stato dovuto a motivi fiscali: nello specifico, il trasferimento di beni dal Gruppo Hapag-Lloyd, non assoggettato ad imposte sul tonnellaggio, alla Hapag-Lloyd Container Line, la quale invece opera in regime di tonnellaggio tassato. Ciò fa seguito alla concentrazione della Hapag-Lloyd sul trasporto marittimo, dopo la separazione dalle sue divisioni logistiche nel 2003.
(da: Containerisation International, maggio 2005, pag. 27)
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