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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 7/2005 - LUGLIO 2005 |
Trasporto marittimo
Tariffe stagnanti per i traffici transpacifici
Fonti del mercato hanno indicato che i vettori marittimi hanno, per il secondo anno di fila, avuto vita difficile nel far accettare le proprie proposte inerenti all'incremento tariffario generale in ordine alla stagione contrattuale inerente al transpacifico 2006/06.
Un osservatore del settore ha dichiarato: "i soldi ci sono, qua e là, ma tanti soldi non ci sono da nessuna parte. Dal punto di vista dei vettori, i sovrapprezzi relativi alla stagione di punta sembrerebbero buoni per luglio ed agosto, poiché gli incrementi tariffari sono stati relativamente scarsi. Sebbene i vettori abbiano perso un sacco di tempo ad attenersi all'incremento tariffario generale che essi pensavano di poter ottenere, alla fine si sono ritrovati al di sotto dell'obiettivo".
Un altro dirigente marittimo afferma: "La proposta d'incremento suggerita dallo TSA non è mai stata conseguibile. Anche se un modesto incremento è stato ottenuto per la Costa Orientale, per la Costa Occidentale non c'è stato nulla. I caricatori hanno detto ai vettori che essi stavano conseguendo profitti da record. E, dal loro punto di vista, essi hanno subito un duro colpo due anni fa per quanto riguarda i costi".
All'inizio di maggio sono stati conclusi molti contratti favorevoli ai proprietari della merce. Ma, ancora una volta, si mormora che la Wal-Mart, il maggior caricatore mondiale, non stia pagando alcun incremento rispetto alla propria base tariffaria 2004/05. Inoltre, molti contratti con nvoccs sono stati prolungati per un altro mese, principalmente a causa del periodo di ferie asiatico della Settimana d'Oro all'inizio di maggio.
Nel complesso, le tariffe di nolo marittimo dall'Asia ai porti della Costa Occidentale statunitense sono rimaste molto basse. Uno nvocc ha addirittura riferito che la propria società ha ottenuto una riduzione di 100 dollari USA/FEU rispetto al contratto dello stesso anno. A causa della riluttanza dei caricatori ad utilizzare la porta d'accesso della California meridionale di Los Angeles/Long Beach in ragione della congestione, alcuni servizi viaggiavano pieni solo all'85-90% all'inizio di maggio. I vettori marittimi hanno avuto troppo poco potere contrattuale con i propri clienti per poter incrementare le tariffe relative a tali destinazioni.
I vari rapporti indicano che le tariffe di nolo di base da Hong Kong a Los Angeles variano da 1.700 dollari USA/FEU per i grossi dettaglianti fino ad un tetto massimo di approssimativamente 2.100 dollari USA/FEU per i piccoli caricatori. Rispetto a 12 mesi fa, ciò indica in effetti un piccolo calo delle tariffe medie.
Al contrario, data la preferenza dei caricatori a favore dell'utilizzazione dei servizi tutto-mare attraverso il Canale di Panama per evitare le probabili congestioni sulla Costa Occidentale, ai vettori marittimi è andata meglio con le destinazioni della Costa Orientale statunitense. Le tariffe medie spaziano dai 2.700 dollari USA/FEU per i grossi dettaglianti ai 3.100 dollari USA/FEU per i piccoli caricatori, con un incremento generale di 200 dollari USA/FEU sulle tariffe del 2004. Tuttavia, si tratta di meno di quanto ci si aspettava da sei ad otto settimane fa.
Il dirottamento dai porti della California meridionale a quelli del Pacifico nord-occidentale ha messo sotto una maggiore pressione le infrastrutture esistenti. Lo scorso anno, di questi tempi, 24.000 FEU in media alla settimana venivano movimentati alla volta di Oakland, Tacoma, Portland e Seattle, ma nello scorso mese di maggio questa cifra è raddoppiata fino a 47.000 FEU settimanali.
Una fonte anonima ha dichiarato: "Il Pacifico nord-occidentale sarà il primo ad intasarsi, e solo dopo avverrà lo stesso a Los Angeles. Non vi sono abbastanza infrastrutture per farvi fronte. Non sarà dura come lo scorso anno, ma gli intasamenti si verificheranno lo stesso".
(da: Containerisation International, giugno 2005, pag. 23)
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