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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 7/2005 - LUGLIO 2005 |
Legislazione
La Commissione Europea non cede sul "pacchetto dei porti"
Malgrado le voci provenienti da molte parti circa le obiezioni sollevate da esponenti del settore, la Commissione Europea resta convinta del fatto che la propria proposta di riforma dei porti dell'Unione Europea sia necessaria.
Parlando ad una recente conferenza organizzata dalla ESPO (European Sea Ports Organisation), Fotis Karamitsos, direttore della divisione trasporto marittimo ed idroviario interno della Direzione Generale Trasporti ed Energia della Commissione Europea, ha dichiarato: "E' normale che i pori dell'Unione Europea sia quasi il solo settore a non disporre di una struttura giuridica comunitaria?
Si dice che i nostri porti siano già efficienti. La Commissione Europea concorda su ciò, ma questo significa che nulla possa essere migliorato? Una maggiore efficienza non agevolerebbe il dirottamento modale dalla strada al trasporto marittimo, che la Commissione Europea cerca e tutti quanti vogliono? Gli opachi sistemi monopolistici od oligarchici, secondo i quali la fornitura dei servizi portuali sembra essere organizzata in molti scali, sono compatibili con il necessario sviluppo del settore?
Le attuali prassi agevolano l'indispensabile flessibilità nella fornitura di tali servizi necessari per lo sviluppo del cabotaggio marittimo a corto raggio e delle "autostrade del mare"? Quel tipo di organizzazione è economicamente valido e, addirittura, del tutto corretto?".
La Commissione Europea, pur ritenendo che le proprie proposte prendano in seria considerazione tutte le suddette questioni, ha richiesto uno studio indipendente di valutazione economica delle proposte medesime, i risultati dei quali sono attesi a breve. Nel contempo, la ESPO afferma che essa continuerà a fare pressioni per una revisione delle proposte della Commissione Europea, in particolar modo rispetto alla spinosa questione delle movimentazioni in proprio, che consentirebbero all'equipaggio della nave di espletare le operazioni relative ai carichi.
Il suo presidente, Giuliano Gallanti, ha dichiarato: "Le movimentazioni in proprio sono già un fatto in molti porti europei oggi. La loro domanda, inoltre, non è enorme: è limitata a traffici specifici, quali i ro-ro ed i traghetti. La loro importanza, perciò, non è proporzionale alle agitazioni sociali che la loro inclusione nella Direttiva sui porti andrebbe a suscitare nuovamente in molti porti.
Il diritto a movimentare i carichi in proprio, quindi, dovrebbe essere regolato meglio a livello (solamente) nazionale o locale".
Oltre a questo, la ESPO resta convinta che le proposte della Commissione Europea così come sono redatte oggi potrebbero scoraggiare ulteriori investimenti in infrastrutture portuali.
(da: Containerisation International, giugno 2005, pag. 39)
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