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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 31 OTTOBRE 2012
CONFERENZE E CONVEGNI
I PROGRESSI DEL BRASILE NELL'AUTOMAZIONE DEI TERMINAL
PORTUALI
Il Brasile continua imperterrito ad avanzare verso l'automazione
dei terminal portuali, suscitando negli esperti di tecnologia della
movimentazione dei contenitori il desiderio di sapere quali saranno
i prossimi passi intrapresi dal paese.
Di questo si è discusso in occasione della “Container
Handling Technology Brazil Conference” di Port Finance
International, svoltasi a São Paulo dal 25 al 26 settembre
scorso.
Con l'implementazione presso i porti di tutto il paese della
tecnologia OCR (Ricognizione Ottica dei Caratteri) dei varchi
portuali, si prevede adesso l'automazione ergonomica dello spazio
terminalistico.
Dal momento che il governo sta adottando piani finalizzati ad
affrontare i colli di bottiglia cronici presso i porti brasiliani,
si attende ora entro la fine di ottobre una nuova normativa che
comporta l'istituzione di una nuova struttura giuridica mirata ad
attirare gli investimenti privati.
Anche se i provvedimenti del governo hanno accelerato il
processo di automazione, i responsabili del settore in Brasile
adesso si aspettano che la nuova normativa sulle concessioni
portuali possa contribuire ad innescare un nuovo percorso di
automazione presso le infrastrutture portuali, compresa la gestione
dei carichi e la loro localizzazione.
Le animate discussioni svoltesi fra i partecipanti all'affollata
conferenza Container Handling Technology Brazil riflettono le
aspettative del mercato in termini di nuove opportunità di
investimento in Brasile.
Nella propria relazione, Marcelo Patricio, direttore
dell'operatore portuale Brazil Terminal Portuario ha dichiarato che
il Brasile - avendo trasferito le operazioni portuali al settore
privato - sta adesso attraversando una fase di adeguamento del
mercato in vista dell'apertura della prossima porta, quella
dell'automazione.
Nel contempo, Paulo Vaz, dirigente del settore tecnologia presso
l'operatore portuale Tecondi, ha affermato: “La conferenza è
stata assai positiva in ragione del suo approccio al mercato
portuale brasiliano, che includeva non solo le nuove tecnologie, ma
anche la valutazione di quanto queste ultime si adattino all'attuale
scenario delle leggi brasiliane, alle infrastrutture disponibili ed
alle sfide che stanno davanti alla futura crescita”.
“Tutti i relatori si sono detti d'accordo sul nuovo buon
momento dell'economia brasiliana, nonché sull'importanza di
investire ed utilizzare le migliori tecnologie per fare di più
con meno, ed a causa di tutto questo sto pensando di partecipare
alla prossima conferenza CHT Brazil” ha dichiarato Vaz.
Le opportunità di lavoro presso i porti brasiliani sono
state moltiplicate dalla combinazione dell'aumento dei volumi di
contenitori con lo scalo presso i porti di navi più grandi,
il che significa che ora vengono richieste nuove capacità ed
il miglioramento di quelle esistenti.
Poiché la capacità delle navi cresce, i nuovi
carichi devono essere containerizzati, specialmente per quanto
attiene la tratta in uscita, come ha sottolineato Robert Grantham,
presidente della ShipConsult, che ha presieduto la conferenza nella
prima giornata di svolgimento.
C'è ora una crescente tendenza a containerizzare derrate
come lo zucchero, i semi di soia, il mais e persino i minerali come
i minerali di ferro.
“Non ci sono dubbi che fra i cosiddetti paesi BRIC, fatta
eccezione per la Cina, il Brasile sia il paese con il maggiore
potenziale di crescita e, di conseguenza, con grandi opportunità
nel settore containerizzato” ha detto Grantham.
Il Brasile ha movimentato circa otto milioni di TEU nel 2011 e
gli esperti del settore affermano che nel giro del prossimo decennio
i volumi containerizzati raddoppieranno.
Grantham ritiene che i traffici containerizzati in Brasile
potrebbero raggiungere qualcosa come 27 milioni di TEU in un dato
momento, se il paese dovesse raggiungere il medesimo livello di
sviluppo dei paesi del G8.
Il suo punto di vista favorevole per quanto riguarda la crescita
in Brasile è stato condiviso da Mauricio Piccinato Xavier,
vice presidente della banca d'investimenti Banco Caixa Geral.
“Nel giro dei prossimi quattro o cinque anni ci saranno
nuove opportunità d'investimento nel settore portuale, fra
cui nuove concessioni e noleggi che assicureranno rendite
compatibili con i rischi comportati da questo tipo di risorse”
ha dichiarato Piccinato Xavier.
Al di là dell'ulteriore normativa statale sulle
concessioni portuali, Piccinato Xavier ha spiegato che il governo
brasiliano ha adottato una serie di provvedimenti nel corso degli
ultimi due anni al fine di ingenerare credito privato a lungo
termine per progetti infrastrutturali e per l'acquisizione di
equipaggiamento portuale.
“Data l'elevata domanda di investimenti portuali fra cui
l'acquisizione di equipaggiamento, le obbligazioni incentivate
possono essere utilizzate ai sensi della normativa brasiliana allo
scopo di integrare le tradizionali fonti di finanziamento da parte
delle banche commerciali e di sviluppo e/o da istituzioni
internazionali quali le agenzie per il credito all'esportazione”
ha sottolineato Piccinato Xavier.
Egli ha avvertito i potenziali investitori che il livello del
debito accumulato dovrebbe essere adeguato alla produzione del
flusso di liquido dell'impresa o del progetto per alleviare ogni
rischio correlato alla finanza (cambio con l'estero e tasso
d'interesse).
I provvedimenti del governo comprendono gli incentivi fiscali
per le obbligazioni emesse dai Veicoli per Scopi Speciali a fini di
finanziamento dei “progetti prioritari”.
La spiegazione dello scenario normativo in Brasile ha rivelato
alcune delle complessità del sistema legislativo brasiliano.
Ad alcuni partecipanti e relatori, fra cui Luis Resano,
direttore tecnico della ABTP (Associação Brasileira
dos Terminais Portuários, l'associazione brasiliana dei
terminal portuali), sarebbe piaciuto vedere un rappresentante del
governo alla conferenza.
Resano afferma che ciò avrebbe consentito al settore
portuale di mostrare al governo le proprie esigenze di predisporre
piani di investimento in nuova tecnologia, così come di
consentirgli di esprimere tutte le preoccupazioni del settore in
merito all'automazione.
Allo scopo di raccogliere finanziamenti per l'acquisto di
equipaggiamento portuale in Brasile è essenziale un piano
d'investimento finanziario strutturato, afferma Piccinato,
sottolineando come il costo del capitale in Brasile continui ad
essere elevato se confrontato con quello di altre economie.
Se viene richiesta la necessità di un'attenta
pianificazione e di una corretta esecuzione dei programmi di
finanziamento, allora, a detta di Alejandro Plascendia, dirigente
della Hutchison Port Holdings, diventa un “must”
l'implementazione dei progetti di tecnologia informatica.
In mezzo al complessivamente positivo scenario delle opportunità
in Brasile, un avvertimento è stato espresso da alcuni
relatori della conferenza in ordine al corretto impiego di
tecnologie allo stato dell'arte al fine di assicurare che l'elevato
costo dell'automazione e della sua messa in atto non abbiano maggior
peso dei vantaggi conseguiti mediante tali investimenti.
“La tecnologia è una buona cosa ma dev'essere
implementata con buon senso e deve comportare guadagni reali nel
raffronto fra costi e produttività.
Oltre a ciò, una considerazione di cui occorre sempre
tener conto è quella della conformità con i requisiti
formulati dalle autorità di controllo” ha dichiarato
Grantham.
I fornitori nel contempo hanno avvisato gli operatori che
bisogna adattare gli equipaggiamenti alle limitazioni geografiche e
fisiche di un dato porto e che un certo numero di terminal hanno
limitazioni in termini di spazio territoriale disponibile.
“Ci sono molte disponibilità, ma gli operatori
debbono scegliere con attenzione ed intelligenza il corretto
equipaggiamento per le loro specifiche esigenze” ha affermato
Matt Ramsey, vice presidente vendite presso il fornitore di
automazione Identec Solutions e presidente della conferenza nella
seconda giornata di svolgimento.
In quella circostanza, Ramsey ha detto ai partecipanti di
condividere l'opinione secondo cui la simulazione terminalistica va
bene solo se vanno bene anche i punti di accesso ai dati.
È stato evidenziato come per creare valore ed avere un
reale impatto sulla produttività, riducendo nel contempo le
emissioni ambientali, sia richiesta una visione di fondo.
Come ha detto un partecipante alla conferenza, non è
possibile limitarsi a copiare i congegni di automazione esistenti
presso gli altri porti.
La planimetria dei terminal, ad esempio, può determinare
quale modello di automazione può essere efficace per gli
operatori. (da: portfinanceinternational.com, 16.10.2012)
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