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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 30 GIUGNO 2013
TRASPORTO MARITTIMO
BUONE OFFERTE DAI CANTIERI NAVALI CON L'INCREMENTO DELLE
ORDINAZIONI DI PORTACONTAINER
Gli armatori ed operatori di navi portacontainer si stanno
assicurando buone occasioni contrattuali di pari passo con il loro
ritorno ai cantieri in misura sempre maggiore.
Ci si aspetta che la UASC (United Arab Shipping Co) paghi circa
149 milioni di dollari USA ciascuna per una serie di navi da 18.000
TEU da ordinare alla Hyundai Heavy Industries.
Si pensa che la CMA CGM abbia negoziato un prezzo di circa 145
milioni di dollari USA per tre navi da 16.000 TEU che sarebbero
costate 180 milioni di dollari USA se fossero state costruite al
momento della sigla del contratto di costruzione.
L'attività derivante dalle ordinazioni si è
rivitalizzata negli ultimi due mesi, ma non perché le
prospettive della domanda siano migliorate nei traffici
containerizzati.
Al contrario, le tariffe di nolo sono sotto pressione in molte
rotte, con una guerra dei prezzi che infuria nei traffici
Asia-Europa dal momento che la domanda rimane piatta.
Sebbene molte linee di navigazione stiano adesso pensando ad un
grosso incremento tariffario generale dal 1° luglio, i vettori
non hanno una grande tradizione quando si tratta di riuscire a
sostenere prezzi più alti.
In tali circostanze, essi si concentrano invece sulla riduzione
dei costi degli slot con economie di scala per mezzo di navi più
grandi.
La maggior parte delle navi ordinate nelle ultime settimane sono
state della categoria da 9.000 TEU a baglio ampio, che sono in grado
di sostituire le obsolete e strette panamax che presentano metà
delle loro dimensioni e che sono più costose da gestire.
Una caratteristica della recente ondata di ordinazioni è
stato il ritorno dell'acquirente speculativo.
Un esempio ne è la Ship Finance International di John
Fredriksen, che ha ordinato quattro unità da 8.700 TEU, e la
International Maritime Enterprises collegata alla Embiricos, che ha
ordinato un paio di navi da 9.000 TEU.
Né si ritiene che vi sia una fila di contratti di
noleggio.
La UASC, che dapprima aveva rivelato di essere alla ricerca di
navi da 18.000 e 14.000 TEU a gennaio, ha siglato una lettera
d'intenti con la Hyundai Heavy Industries per cinque navi di
ciascuna categoria, oltre ad una opzione per altre sei delle unità
più piccole.
Ci si aspetta che la linea di navigazione confermi un prezzo
notevolmente più alto di quello della China Shipping, che
pagherà 136,5 milioni di dollari USA per navi da 18.400 TEU
anch'esse in costruzione presso la Hyundai Heavy Industries ed
impiegate in un servizio congiunto con la UASC.
Fonti di intermediazione ritengono che le navi della UASC, con
specifiche più raffinate, costeranno 12 milioni di dollari
USA in più ciascuna.
Anche la Maersk Line ha pagato un sovrapprezzo notevole per le
proprie navi Triple-E da 18.000 TEU - la prima delle quali sarà
battezzata il 14 giugno - allo scopo di poter disporre di una nave
di qualità più elevata.
La UASC è pronta a confermare che ci si aspetta che le
sue navi da 14.000 TEU possano venire a costare 129 milioni di
dollari USA ciascuna.
Nel contempo, si dice che la CMA CGM stia pagando 145 milioni di
dollari USA per tre navi da 16.000 TEU costruite dalla Samsung Heavy
Industries in seguito alla risoluzione di una disputa contrattuale
con l'armatore tedesco Claus-Peter Offen.
L'ordinazione originaria consisteva di cinque navi da 12.600
TEU, al prezzo di circa 170 milioni di dollari USA ciascuna.
La CMA CGM avrebbe dovuto prendere in consegna tre delle navi
ordinate dalla Claus-Peter Offen, ma l'ordinazione è stata al
centro di una disputa quadriennale che è stata risolta solo
da poco tempo.
Le navi sono state ora ingrandite sino a 16.000 TEU.
Se una nave di quelle dimensioni fosse stata richiesta al
momento dell'affidamento dell'incarico, sarebbe costata oltre 180
milioni di dollari USA.
Un armatore che non ha effettuato alcuna ordinazione di nuove
costruzioni nell'ultimo periodo è Gianluigi Aponte della MSC,
che recentemente ha dichiarato di non immaginare un proprio ritorno
ai cantieri navali nel prossimo futuro.
La MSC, invece, si è concentrata sul mercato del
noleggio.
Un broker ha collegato la MSC alla branca di leasing della
cinese Bank of Communications, che si dice sia pronta ad ordinare
quattro nuove navi da 9.400 TEU con consegna nel 2015-2016.
Secondo alcune voci, il noleggiatore sarebbe la MSC.
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