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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 15 SETTEMBRE 2013
REEFER
STRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUI REEFER INQUINANTI
È possibile che i contenitori refrigerati nell'Unione
Europea vengano assoggettati ad un esame minuzioso dopo che la
Commissione Europea ha sollecitato gli stati membri a far rispettare
l'esistente divieto relativo ai container reefer che danneggiano
l'ozono.
La Commissione ha pubblicato la propria presa di posizione sulla
normativa inerente ai reefer nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione
Europea del 22 agosto scorso, in seguito alle richieste da parte di
soggetti interessati ad un chiarimento delle incertezze sulla
normativa al riguardo.
Il Regolamento sull'Ozono del 2009 dell'Unione Europea vieta
l'importazione e l'esportazione di equipaggiamenti contenenti
sostanze che esauriscano l'ozono.
Fra loro ci sono i container refrigerati costruiti con schiuma
isolante contenente HCFC (idroclorofluorocarburi).
Tuttavia, esiste un'esenzione dal divieto dell'Unione Europea
per i contenitori che non siano collocati nel mercato in modo
permanente.
È stato proprio questo periodo dilatorio provvisorio che
ha comportato l'incertezza giuridica suddetta.
Si tratta della prima volta che la Commissione Europea pubblica
la propria opinione sull'argomento in questione.
Il produttore di reefer MCI (Maersk Container Industry) sin dal
2010 ha chiesto chiarimenti e l'applicazione del regolamento
1005/2009 così come ha sollecitato incentivi da parte
dell'Unione Europea finalizzati alla dismissione dei reefer
contenenti HCFC141b.
Inoltre, articoli sui media ed interpellanze del Parlamento
Europeo in materia hanno spinto la Commissione Europea ad
intraprendere l'iniziativa.
L'opinione della Commissione Europea pubblicata sulla Gazzetta
Ufficiale non ha comportato alcuna modifica al regolamento, ma è
chiaro che questi contenitori non dovrebbero essere rivenduti
nell'Unione Europea e che gli stati membri debbono applicare il
divieto e controllare che i container in circolazione ai sensi
dell'esenzione temporanea lo stiano facendo correttamente.
L'opinione sopra citata dovrebbe inoltre far suonare sirene di
allarme per i proprietari di reefer contenenti HCFC che, ai sensi
del regolamento, dovrebbero sapere con esattezza dove sono i loro
box in qualsiasi momento e da quanto tempo essi stanno circolando
“temporaneamente” nel mercato dell'Unione Europea.
Inoltre, è ora più chiaro perché la
Commissione Europea non si è limitata a vietare del tutto i
container HCFC141b e perché anzitutto esista l'esenzione.
In primo luogo, secondo il Protocollo di Montreal sulle Sostanze
che Danneggiano lo Strato di Ozono, l'uso continuo degli HCFC è
ancora consentito, compreso nella produzione di container
intermodali.
Ciò significa che i contenitori intermodali utilizzati
nei traffici internazionali contengono ancora normalmente sostanze
dannose per l'ozono, malgrado siano disponibili delle alternative.
La tecnologia della schiuma isolante Supotec, ad esempio, è
stata sviluppata e brevettata dalla MCI nel 2002.
Supportata dal W.W.F., essa non danneggia lo strato di ozono
terrestre.
Il costo di acquisto di un container Supotec è di circa
50 dollari USA maggiore rispetto ad uno che utilizzi lo HCFC141b,
una differenza di poco rilievo dal momento che il costo medio di un
box reefer è di 10.000 dollari USA.
Tuttavia, approssimativamente il 15% dei contenitori refrigerati
mondiali viene costruito con la Supotec, mentre il resto è
ancora fatto con l'HCFC141b.
Un piccolo numero di box è stato costruito utilizzando
un'altra alternativa più salutare chiamata Cyclopentane.
In secondo luogo, ai sensi delle convenzioni internazionali,
come la Convenzione relativa all'Ammissione Temporanea o la
Convenzione sul Trattamento Doganale dei Contenitori in Gruppo
utilizzati nel Trasporto Internazionale, la libera movimentazione
dei contenitori intermodali non dovrebbe essere assoggettata a
limitazioni.
Il divieto illimitato dei reefer HCFC141b in Europa potrebbe
essere visto come contrario a queste due convenzioni.
Resta da vedere se la pubblicazione dell'opinione della
Commissione Europea in pratica incoraggerà più
ispezioni da parte degli stati membri ai fini dell'applicazione
della lettera della legge.
Da parte sua, la MCI le darà un'opportunità,
afferma il portavoce della società Erik Høgh-Sørensen.
“La produzione dei reefer con l'HCFC141b continua e la
Commissione Europea ammette senza dubbio che ciò costituisce
un onere ambientale non necessario, il che spiega perché la
Commissione stia chiedendo alle autorità degli stati membri
di darsi da fare in tal senso.
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