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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 15 OTTOBRE 2013
PORTI
COALIZIONE DI UTENTI PORTUALI PREME PER L'APERTURA DEI
SERVIZI
Una coalizione di rappresentanti dell'utenza portuale ha chiesto
alla Commissione Europea di includere il lavoro portuale, la
lavorazione dei carichi ed i servizi passeggeri in una nuova
normativa sul libero accesso al mercato in corso di discussione a
Bruxelles.
I rappresentanti di agenti marittimi, spedizionieri di merci ed
armatori hanno fatto in modo che il proprio appello fosse
tempestivo, dal momento che il 2 ottobre si è svolta la prima
discussione in seno alla Commissione Trasporti del Parlamento
Europeo in ordine alla proposta della Commissione di istituire una
struttura relativa all'accesso del mercato ai servizi portuali ed
alla trasparenza finanziaria dei porti.
L'organismo degli agenti marittimi ECASBA, la CLECAT per gli
spedizionieri ed il gruppo ECSA degli armatori hanno dichiarato in
una pubblicazione congiunta che la direttiva proposta sta a
significare che “entrerà in vigore una base giuridica
in relazione all'accesso al mercato ed alla trasparenza dei porti”.
La dichiarazione prosegue con un avvertimento: “Gli
utenti, tuttavia, si rammaricano per la differenza di trattamento
dei servizi portuali, e più precisamente per l'esclusione del
lavoro in porto, della lavorazione dei carichi e dei servizi
passeggeri dalla libertà di fornire i servizi.
Anche se gli utenti comprendono le ragioni politiche che stanno
dietro a questa decisione, sottolineano peraltro che questi servizi
essenziali non dovrebbero essere esclusi”.
Nel documento si legge inoltre: “Non includendo la
lavorazione dei carichi ed i servizi passeggeri, non esiste alcuna
base giuridica per occuparsi delle attuali pratiche restrittive ed
anticoncorrenziali, dal momento che la libertà di fornire
servizi non si applica direttamente ed occorre una normativa
ausiliaria.
Ciò implica altresì il rischio di un effetto a
cascata, nel senso che anche altri servizi potrebbero essere esclusi
dalla proposta normativa”.
Quando la Commissione a maggio aveva annunciato la revisione
della propria politica del settore, aveva proposto nuove direttive e
modifiche legislative al fine di “evitare possibili abusi
tariffari da parte di operatori dotati di diritti esclusivi”
presso i porti dell'Unione Europea.
È importante notare che la proposta escludeva la
lavorazione dei carichi - in passato, questo, motivo di duro
conflitto con i sindacati dei portuali europei - ed i servizi
passeggeri dalle regole inerenti l'accesso al mercato.
I portuali europei, guidati dai colleghi di Anversa e Rotterdam,
hanno bloccato tali proposte di liberalizzazione dei servizi
portuali almeno due volte in passato, con dimostrazioni di massa
all'esterno del Parlamento Europeo.
Tuttavia, la triplice alleanza degli utenti portuali sostiene
che i provvedimenti proposti sull'accesso al mercato sono “in
effetti ben equilibrati e proporzionati, e che pertanto non c'è
alcuna necessità di escludere nessun servizio”.
Continua l'alleanza: “La proposta difficilmente andrà
ad interferire con i sistemi in atto oggi che funzionano bene.
Gli utenti possono accettare che in qualche porto vengano
applicate restrizioni ai servizi; tuttavia, tali restrizioni debbono
essere assoggettate a condizioni rigorose.
È del tutto logico che se ai fornitori di servizi
venissero concessi diritti esclusivi, dovrebbe esserci una maggiore
trasparenza ed un maggiore controllo.
Questo meccanismo consentirebbe un corretto e buon funzionamento
a tutti i fornitori di servizi portuali, rispettandone le relative
particolarità”.
Gli utenti portuali evidenziano come i clienti dei porti
desiderino sapere che cosa pagano: “Pertanto l'aumento della
trasparenza degli oneri è visto con favore.
Peraltro, dev'esserci spazio per le trattative commerciali.
Le variazioni degli oneri relativi alle infrastrutture portuali
devono rimanere a discrezione delle autorità e degli utenti
portuali”.
L'alleanza vorrebbe assistere ad una “rapida adozione”
della proposta da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo,
“senza la clausola che esclude la lavorazione dei carichi ed i
servizi passeggeri”.
Continua l'alleanza: “La proposta assicurerà gli
strumenti per affrontare il problema delle attuali inefficienze nei
porti con il dovuto rispetto per le attuali difformità fra i
porti dell'Unione Europea”.
“Qualsiasi ulteriore ritardo ostacolerebbe lo sviluppo
sostenibile del sistema trasportistico dell'Unione Europea nel suo
complesso e comporterebbe un impatto negativo sulle prospettive di
crescita economica”.
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