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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 31 GENNAIO 2014
TRASPORTO MARITTIMO
LA MAERSK SCORPORA I SERVIZI INTERAMERICANI E LI AFFIDA AD
UNA SOCIETÀ INDIPENDENTE DENOMINATA “SEALAND”
Il gigante danese di trasporto marittimo contenitori Maersk Line
ha dichiarato il 9 gennaio di avere costituito una società
indipendente al servizio delle direttrici di trasporto marittimo
interamericane, battezzando la compagnia di navigazione con uno dei
nomi più celebri - per quanto da tempo in disuso - della
storia marittima.
Ai sensi dell'accordo, la Maersk con sede a Copenaghen, la
maggiore potenza mondiale in fatto di trasporto marittimo di
container, ha scorporato i propri servizi interamericani affidandoli
ad una società consociata denominata “SeaLand”
che darà il via alle operazioni il 1° gennaio 2015.
A detta della Maersk, la transizione alla SeaLand verrà
effettuata per fasi nel corso dell'anno.
Il vettore di linea ha dichiarato che il personale della nuova
compagnia di navigazione, che sarà guidata
dall'amministratore delegato Craig Mygatt, da tempo dirigente della
Maersk, sarà operativo dal 1° luglio.
È stato detto che l'attuale rete interamericana della
Maersk Line, che consiste di 22 servizi, costituirà la base
dei prodotti marittimi della SeaLand.
La SeaLand rileverà la gestione di quei servizi e sarà
libera di collegarsi ad altri vettori per effettuare operazioni di
partenze feeder.
La struttura della nuova compagnia di navigazione - afferma la
Maersk - sarà modellata su quella operativa della
società-madre.
La nuova società servirà per lo più clienti
minori le cui necessità sono spesso diverse da quelle dei
grandi gruppi multinazionali.
L'obiettivo, secondo la Maersk, è quello di un livello di
servizio più congeniale dal punto di vista geografico a
questo tipo di clienti rispetto a quello che potrebbero ricevere da
una rete globale non dedicata alle loro attività.
“Abbiamo sentito dai nostri clienti che essi considerano
di valore i servizi della Maersk Line, ma richiedono una maggiore
stabilità ed un maggiore impegno dedicato” ha
dichiarato Mygatt.
Timothy R. Simpson, un portavoce della Maersk, ha detto che i
clienti minori situati nelle Americhe “hanno bisogno di
un'organizzazione che sia vicina a loro e che sia raggiungibile”.
Simpson ha dichiarato che le operazioni a livello mondiale della
Maersk non prevedevano una costante fornitura di servizi nel
contesto americano perché “non eravamo riusciti a
risolvere il problema di come essere il vettore giusto per tutti in
questo traffico”.
“I caricatori e coloro che prendono possesso dei carichi a
destinazione alla fine trarranno vantaggio dal fatto di lavorare con
un soggetto indipendente che è locale e concentrato sulle
loro esigenze” afferma il portavoce.
Il nome “SeaLand” proviene dalla compagnia di
navigazione per il trasporto di contenitori Sea-Land Services, che
una volta era uno dei nomi più conosciuti nel settore e che
era stata acquisita dalla Maersk nel 1999.
La Maersk aveva poi abbandonato la denominazione congiunta di
Sea-Land nel 2006.
Secondo Simpson, Mygatt ha deciso di far rivivere il marchio
dopo avere scoperto in occasione di vari viaggi all'estero che i
clienti lo associavano alla Sea-Land più che alla Maersk.
La nuova società avrà sede negli Stati Uniti,
sebbene - a detta della Maersk - debba ancora essere individuata la
località.
Indipendente dalla P3
Le operazioni della SeaLand non avranno niente a che fare con la
proposta alleanza “P3”, l'accordo di condivisione di
navi e porti fra Maersk, CMA CGM Group e Mediterranean Shipping Co.
(MSC) che ha in programma di effettuare operazioni sulle direttrici
di traffico che collegano il Nord America, l'Asia e l'Europa.
L'alleanza proposta darà ai tre vettori il controllo di
circa il 43% del mercato del trasporto marittimo Europa-Asia, il 24%
del transpacifico ed il 40-43% del transatlantico.
I regolatori negli Stati Uniti ed in Europa, che hanno indagato
in ordine alle preoccupazioni relative alle allenze riguardo
all'eccessiva concentrazione del mercato ed all'eccessivo potere
tariffario, sembrano pronti a benedirle.
I regolatori asiatici devono ancora essere sentiti.
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