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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 31 MARZO 2014
STUDI E RICERCHE
GLI ASSICURATORI TEMONO I RISCHI DERIVANTI DALLA NUOVE GRANDI
PORTACONTAINER
L'assicuratore marittimo Allianz ha espresso pubblicamente le
proprie preoccupazioni in ordine alla minaccia che l'incremento
delle dimensioni delle portacontainer potrebbe apportare al settore
nel caso di emergenze in mare.
Nella sua pubblicazione Safety and Shipping Review 2014,
relativa all'analisi delle linee di tendenza delle perdite
complessive nel trasporto marittimo nell'annata precedente, la
Allianz congettura che, secondo l'attuale tendenza di crescita,
l'avvento di una nave da 24.000 TEU potrebbe essere previsto nel
giro di quattro anni.
L'affondamento della MOL Comfort nell'Oceano Indiano a
luglio del 2013, in rotta dall'Asia ai mercati del Nord Europa, ha
dimostrato l'enorme impatto sulla filiera della distribuzione
derivante dal naufragio di una portacontainer di appena un terzo di
quelle dimensioni.
Nel caso della sventurata nave da 8.100 TEU, sono andati perduti
in mare 4.382 contenitori, molti dei quali carichi di prodotti
elettronici hi-tech, comportando una rottura della filiera
distributiva just-in-time e la necessità di provvedere ad una
urgente sostituzione delle merci trasportate poi spedite per via
aerea.
Due anni prima, la Rena da 3.3.51 TEU noleggiata dalla
MSC si era arenata sulla barriera corallina Astrolobe nei pressi di
Tauranga in Nuova Zelanda, riversando contenitori e olio
combustibile pesante nelle aree protette della Baia di Plenty prima
di spezzarsi in due ed affondare.
L'incidente non è stato solo il peggiore disastro
ambientale marittimo del paese, ma ha inoltre causato enormi
problemi alle industrie locali della pesca e del turismo che hanno
indotto difficoltà finanziarie per molte attività
locali.
“Basti pensare all'interruzione delle attività di
porti e terminal se un incidente dovesse bloccarne l'ingresso”
afferma il Dr. Sven Gerhard, responsabile dei prodotti globali della
Allianz.
“Inoltre, il salvataggio potrebbe richiedere un impegno
senza precedenti ed operazioni complesse; in alcuni casi, la
rimozione di tutti i container, in particolare se l'incidesse
dovesse verificarsi in una località remota, potrebbe
richiedere parecchi mesi o addirittura un anno o più”.
Nel contempo, notando che l'uso del gas naturale liquido per
alimentare le navi si accinge ad “aumentare sensibilmente”
da qui al 2020, la Allianz esprime la propria preoccupazione in
ordine alla sicurezza per il fatto che ci sarà un incremento
del numero dei porti che allestiranno impianti di bunkeraggio di gas
naturale liquido pur non avendo esperienza in relazione al
trattamento di tali gas.
Il capitano Rahul Khanna, consulente in materia di rischi in
mare, dichiara: “Dobbiamo chiederci quali rischi presenteranno
per il settore le navi alimentate a gas naturale liquido.
Il problema attiene l'immagazzinamento del gas naturale liquido
come carburante ed il suo trattamento a bordo.
Le competenze del trattamento del gas naturale liquido non sono
facilmente disponibili: occorre un cambiamento di mentalità e
nell'addestramento”.
Tuttavia, malgrado questi rischi emergenti, la Allianz riferisce
che le 94 perdite complessive di naviglio di oltre 100 tonnellate di
stazza lorda nel 2013 sono state inferiori a 100 solamente per la
seconda volta negli ultimi 12 anni, e sono state del 20% inferiori
rispetto a quelle dell'anno precedente.
“Anche se la tendenza verso il basso a lungo termine delle
perdite marittime è incoraggiante, c'è ancora lavoro
da fare al fine di migliorare la sicurezza complessiva di queste
navi così come dei loro carichi, equipaggi e passeggeri,
specialmente nelle acque asiatiche” afferma Tim Donney,
responsabile mondiale per la consulenza sui rischi marittimi.
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