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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 30 APRILE 2014
PORTI
HONG KONG CHIEDE PIÙ SPAZIO
Gli operatori terminalistici di Hong Kong affermano che le navi
più grandi stanno causando problemi di congestione e
produttività.
La HKCTOA (Hong Kong Container Terminal Operators Association)
ha chiesto al governo di Hong Kong di rendere disponibile altro
terreno da destinare a spazi per piazzali e ad ormeggi aggiuntivi
per chiatte.
La KCTP (Kwai Tsing Container Port) è sotto pressione da
parte delle navi di maggiori dimensioni, ma non perché esse
apportino più contenitori.
“I contenitori lavorati per ogni scalo di nave stanno
aumentando in proporzione alla lunghezza di banchina aggiuntiva che
viene occupata” ha dichiarato la HKCTOA.
Le navi di dimensioni maggiori stanno sostanzialmente impegnando
più ormeggi per movimentare lo stesso numero di contenitori,
comportando tempi di lavorazione più lunghi e minore
produttività all'ormeggio per metro di banchina.
Meno ormeggio è disponibile per le operazioni con le
chiatte, che sono cresciute del 30% nel corso dell'ultimo decennio.
Nei momenti di punta le chiatte devono aspettare fino a due
giorni per ottenere un ormeggio.
La HKCTOA chiede al governo di rispondere rendendo disponibile
altro terreno per infrastrutture aggiuntive da destinare alle
chiatte.
“I lotti di terreno immediatamente adiacenti ai Terminal
Container CT9 South, CT9 North e CT8 West, così come il sito
lungomare prossimo al CT5, dovrebbero essere assegnati all'uso quali
ormeggi dedicati alle chiatte con accesso diretto al porto”.
L'associazione vorrebbe altresì che i due attuali ormeggi
per chiatte adiacenti al Terminal 9 South ed al Terminal 8 West, le
cui operazioni avvengono in regime di affitto a breve termine,
venissero venduti ad un operatore permanente che investirà in
infrastrutture dedicate alla movimentazione di chiatte.
Gli attuali locatari, afferma la HKCTOA, “sono costretti
ad utilizzare chiatte dotate di gru per movimentare i container fra
le chiatte cariche e la costa.
Questa modalità operativa è molto meno efficiente,
meno sicura, meno sensibile all'ambiente e non è compatibile
con i requisiti operativi dei moderni terminal container”.
La congestione degli ormeggi sta inoltre facendo aumentare i
tempi morti, mettendo maggiore pressione sui relativamente piccoli
terminal di Kwai Tsing.
“Il porto è stato costruito con una media di 14
ettari di terreno per 400 metri di ormeggio rispetto all'attuale
proporzione standard internazionale che prevede per prestazioni
ottimali 25 ettari per ormeggio” ha dichiarato la HKCTOA.
Essa ha individuato oltre 100 ettari di terreno “per un
utilizzo correlato ai container” nei pressi del porto che
potrebbero essere meglio coordinati ai fini dell'uso portuale.
L'associazione raccomanda che 70 ettari siano riservati e
riassegnati per supportare i terminal esistenti.
Infine, la HKCTOA sollecita il Ministero dei Trasporti cinese a
non cedere alle pressioni esercitate da Shanghai, Qingdao e Ningbo
ed a mitigare le regole sul cabotaggio per le navi straniere.
La HKCTOA afferma che la Zona Franca Pilota di Shanghai, che
consente alle navi battenti bandiera non cinese di movimentare i box
fra le aree di Shanghai ed altri porti cinesi, “avrà un
impatto significativo sul mercato di trasbordo in Asia
settentrionale, riducendo pertanto il vantaggio concorrenziale di
Hong Kong di oltre il 30% rispetto ai suoi risultati attuali”.
L'associazione ha avvertito che la potenziale perdita di
attività per Hong Kong “potrebbe essere più
elevata dei volumi produttivi direttamente correlati alla normativa
sul cabotaggio.
Ciò potrebbe minacciare la posizione del KTCP quale hub
di trasbordo”.
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