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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 MAGGIO 2014
CONFERENZE E CONVEGNI
LE OPERAZIONI PORTO-CENTRICHE CONTINUANO A CRESCERE NEL REGNO
UNITO
I partecipanti alla manifestazione Multimodal 2014,
svoltasi il 30 aprile scorso, hanno sentito dire che la continua
crescita della concezione porto-centrica nel Regno Unito sta a
significare che le linee di navigazione non sono più legate
alle tradizionali operazioni correlate ad un solo porto.
I vettori marittimi che desiderano differenziarsi dai
concorrenti in alleanze del tipo “stessa nave” stanno
offrendo ai clienti collegamenti attraverso diversi porti locali.
Nel corso di una sessione intitolata “Che cosa c'è
in vista per le soluzioni porto-centriche?”, presieduta da
Gavin van Marle, direttore di The Loadstar, sono stati
dibattuti i vantaggi che alla filiera distributiva del Regno Unito
vengono apportati dalle operazioni porto-centriche e che cosa
sarebbe necessario fare da parte dei soggetti interessati allo scopo
di migliorare l'offerta.
Il partecipante al panel in questione Stephen Carr, responsabile
della strategia commerciale e della pianificazione presso la Peel
Ports di Liverpool, ha detto ai delegati alla conferenza che la
logistica porto-centrica non rappresenta in effetti nulla di nuovo e
ha indicato gli esempi nei settori della raffinazione del petrolio e
del magazzinaggio di carichi secchi alla rinfusa.
Carr ha spiegato che l'avvento della containerizzazione nella
seconda metà del 20° secolo ha reso semplice la
lavorazione ed il trasporto di merci dai porti a tutte la parti del
Regno Unito.
Tuttavia, dal momento che i viaggi via strada sono spesso
afflitti da intasamenti e che i prezzi del carburante sono aumentati
sensibilmente negli ultimi 20 anni, la domanda di alternative
porto-centriche è in corso di aumento.
In breve, il deposito portuale è divenuto un'estensione
della nave in mare, ma non viene più utilizzato per
magazzinaggio bensì quale centro di distribuzione in
banchina, afferma Carr.
La PD Ports presso il Teesport è considerato il primo
operatore ad effettuare consegne sulla base del concetto
porto-centrico nel Regno Unito; esso è stato in grado di
incoraggiare ed attirare importanti venditori al dettaglio quali la
Tesco e l'ASDA che hanno aperto centri distributivi presso le sue
infrastrutture.
Geoff Lippitt, il suo direttore per lo sviluppo delle attività,
ha dichiarato che, sulla scia di questi mega-dettaglianti, altri
sono seguiti ed il progetto si è ampliato e “spostato”.
Lippitt e Carr, assieme all'altro partecipante al panel Peter
Ward, direttore commerciale della filiera di distribuzione dei
carichi presso il DP World London Gateway, si è detto
d'accordo sul fatto che un ulteriore sviluppo delle operazioni
porto-centriche si possa conseguire solo mediante la collaborazione
dei consigli locali, in termini di accordi di programmazione per
l'uso di siti sia dismessi da attività industriali sia
edificabili.
Le operazioni porto-centriche, a detta loro, devono “essere
svelte” per riuscire ad essere innovative: ciò porta
all'interessante prospettiva della futura crescita dei 3PL e dei
porti regionali.
I servizi di raccordo sono assolutamente la chiave della
concezione porto-centrica - così come i raggi del nucleo - ma
vi sono altresì opportunità per gli allacciamenti di
alcuni vettori marittimi con scali diretti, così com'è
stato evidenziato dalla “attenzione regionale” della
MSC.
La politica del vettore con sede a Ginevra è quella di
effettuare operazioni da una fascia di porti nel Regno Unito, a
differenza di quanto fanno molti suoi pari, contribuendo perciò
a ridurre le percorrenze stradali dei clienti e la propria impronta
delle emissioni di carbonio.
Si tratta di una strategia che ha dimostrato il suo valore
nell'ultima parte del 2013 ed all'inizio del 2014, quando le
tempeste si sono abbattute su molti porti conducendoli fino alla
paralisi nel sud del Regno Unito, culminando in attese durate una
settimana per avere un ormeggio e provocando notevoli ritardi alle
operazioni terrestri.
Van Marle ha rivolto una domanda provocatoria al panel degli
operatori portuali: “Che cosa viene prima, il caricatore od il
vettore?”.
La risposta è stata unanime: “Il caricatore,
sempre”.
Tuttavia, in seno al panel c'è stato un accordo generale
nel senso che, sebbene le operazioni porto-centriche siano in
procinto di aumentare in futuro, esse siano “solo un altro
strumento per eliminare le inefficienze dalle filiere della
distribuzione”.
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