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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 31 MAGGIO 2014
TRASPORTO MARITTIMO
I VETTORI MARITTIMI IN ROSSO SPERANO NEI RIALZI TARIFFARI DEL
MESE PROSSIMO
Dalla APL alla Zim, per la maggior parte dei vettori marittimi
che hanno pubblicato le proprie cifre il primo trimestre del 2014 è
stato un disastro finanziario, con più di 1 miliardo di
dollari USA di inchiostro rosso versato finora in quella che sembra
essere ancora un'altra corsa al ribasso per la navigazione
containerizzata di linea.
Ovviamente, ci sono eccezioni: il vettore di nicchia taiwanese
Wan Hai ha realizzato profitti per 22 milioni di dollari ed i membri
della rete P3, segnatamente la Maersk Line, probabilmente avranno
chiuso il trimestre in nero quanto alle operazioni.
Tuttavia, malgrado il vantaggio delle economie di scala rispetto
ai rivali di Maersk, MSC e CMA CGM, persino loro non possono essere
tranquille dato il massacro delle tariffe di nolo che adesso si è
diffuso nella maggior parte delle direttrici di traffico mondiali,
grazie all'arrivo a cascata ingiustificato di navi più
grandi.
Com'è stato evidenziato dal rapporto dettagliato della
NOL in relazione al primo trimestre del 2014, la crescita c'è,
il livello di utilizzazione è buono ed i costi sono in via di
diminuzione.
La sua consociata APL ha assistito ad un aumento dei volumi del
2% da un anno all'altro; il suo livello di utilizzazione è
stato ottimale al 95% e la linea ha ridotto i costi delle vendite
per FEU di 120 dollari USA rispetto allo stesso periodo dell'anno
scorso.
Peraltro, se si guarda l'altra faccia della medaglia, le entrate
sono diminuite del 4% in conseguenza del fatto che le sue tariffe
medie sono calate del 6%: di qui la perdita complessiva dei
traffici.
Il malessere della APL si ripete negli esercizi finanziari
provvisori dei suoi simili e persino i grandi vettori della P3
potrebbero non essere stati risparmiati da qualche conseguenza per
le loro contabilità.
Infatti, l'attuale ossessione dei vettori marittimi di ridurre i
costi unitari mediante l'introduzione di navi sempre più
grandi, ignorando apparentemente nel contempo la causa prima
dell'instabilità delle tariffe di nolo, cioè la
capacità in eccesso, dovrebbe essere scoraggiata secondo Ben
Hackett, presidente e fondatore della Hackett Associates assai
rispettato nel settore.
“La riduzione dei costi finora è servita solo ad
alleviare questo problema e, in effetti, la costruzione di nuove
unità da 18.000 TEU crea ulteriore capacità in eccesso
dal momento che la flotta in via di sostituzione è, agli
occhi degli armatori, troppo giovane per essere rottamata”
afferma Hackett.
Egli ritiene che i dirigenti delle compagnie di navigazione di
linea siano dotati di uno “scarso senso dell'economia” e
presentino “una mancanza totale di comprensione delle curve
dell'offerta e della domanda”.
“Non dovremmo incoraggiare il loro impulso edonistico a
costruire navi sempre più grandi” dichiara Hackett,
suggerendo che i vettori dovrebbero essere incoraggiati “a
fare i conti con i loro errori del passato”.
Saggio consiglio, questo, che sembra essere caduto nel vuoto,
dal momento che secondo Richard Ward della FIS Container Derivatives
nel commento settimanale aziendale “le attività
proseguono come al solito” per quanto attiene le tariffe a
pronti nell'Asia-Nord Europa.
Dichiara Ward: “Malgrado il recente rialzo delle tariffe
dall'Asia al Nord Europa, i prezzi sottocosto che sarebbero stati
applicati dai vettori la settimana scorsa si riflettono ora nello
SCFI (Shanghai Containerised Freight Index).
Le tariffe inerenti alla rotta-chiave in questione sono
diminuite di 114 dollari USA sino a 1.287 dollari USA per TEU,
mentre il WCI (World Container Index) mostrava un livello simile
questa settimana pari a 2.570 per FEU”.
Aggiunge Ward: “Non è sorprendente che tutti i
principali vettori abbiano ora effettuato annunci di incrementi
generali tariffari per giugno e che gran parte di loro punti ad una
data di attuazione fissata al 1° giugno.
“Tuttavia, la fascia d'incremento in programma, da 300 a
940 dollari USA per TEU, suggerisce che gli incrementi più
elevati dovranno lottare per essere pienamente attuati”.
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