Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
11:19 GMT+1
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 30 GIUGNO 2014
PORTI
GLI OPERATORI TERMINALISTICI DEVONO ALZARE LA POSTA CON LE
PORTACONTAINER DA 24.000 TEU ALL'ORIZZONTE
I partecipanti all'evento TOC Container Supply Chain
svoltosi a Londra il 24 giugno hanno ascoltato l'avvertimento
secondo cui occorre che i terminal container “alzino la posta”
per poter accogliere le più recenti navi portacontainer
ultra-grandi da 16.000-18.000 TEU che vengono impiegate nelle
direttrici di traffico Asia-Europa.
Parlando in occasione del seminario intitolato Shipping
Watch, Andrew Penfold della Ocean Shipping Consultants ha
affermato che la pressione sui terminal potrebbe incrementarsi e che
qualsivoglia fattore negativo potrebbe comportare la cancellazione
di qualche porto ed il trasbordo dei relativi carichi.
Inoltre, Penfold ha dichiarato che non c'è stato “alcun
balzo in avanti tecnico” in relazione alla realizzazione di
navi sino a 24.000 TEU, lunghe 430 metri e con un baglio di 62
metri, di modo che occorre che anche i terminal inizino a prepararsi
per l'arrivo di questi colossi.
Dopo un periodo di quiete per le ordinazioni di navi, Penfold
ritiene che sia “estremamente probabile” che una nuova
tornata di ordinazioni possa iniziare nel 2015 o 2016 da parte di
vettori ossessionati dalla necessità di abbassare ancora
ulteriormente i costi.
Resta da vedere se queste ordinazioni di nuove costruzioni
riguardino navi di dimensioni pari a 24.000 TEU, ma la storia della
containerizzazione ci dice che esse alla fine saranno costruite.
Un precedente relatore, Martin Dixon, responsabile della ricerca
sui prodotti presso la ditta di consulenze in materia di trasporti
Drewry, ha dichiarato che nelle principali direttrici mondiali di
traffico “tutto fa capo ai costi” e che questo è
stato il fattore-guida per i vettori marittimi che finora quest'anno
non sono riusciti a far salire le tariffe medie di nolo sino a
livelli sostenibili, malgrado tutta una serie di annunci di
incrementi tariffari generali.
Penfold suggerisce che questa opinione “a senso unico”
dei vettori in ordine alla riduzione dei costi rappresenta un
“meccanismo di difesa”, mentre Dixon ha aggiunto che
adesso esiste una correlazione minore fra i normali fattori di
domanda/offerta e le tariffe di nolo.
Ad esempio, nel 2013, la capacità stata assottigliata da
una giudiziosa gestione da parte dei vettori, comprese le
cancellazioni di partenze, e nondimeno le tariffe di nolo sono
calate ancora e sono rimaste ostinatamente basse: situazione,
questa, che la Drewry prevede di nuovo per quest'anno.
Come ci si poteva aspettare, il veto cinese in relazione
all'alleanza P3 è stato l'argomento che ha riscosso la
maggiore attenzione nella sessione.
Anthony Woolwich, socio dello studio legale Holman Fenwick
Willan, ha dichiarato come un ulteriore chiarimento circa la
decisione del Ministero del Commercio cinese di bloccare la P3 senza
possibilità di appello sia necessario prima di condurre
un'analisi completa della decisione; peraltro, questo è stato
il primo esempio di reazione con mano pesante da parte di regolatori
nei confronti di alleanze fra linee di navigazione containerizzate,
argomento - questo - che finora era stato trattato con moderazione.
Alcuni relatori ritengono che le alleanze, lungi dall'essere
defunte in seguito a tali avvenimenti, siano ancora vive e vegete.
Infatti, si vocifera che i maggiori vettori mondiali possano
rivedere la proposta di condivisione navi presentando una P2 che
ridurrebbe quel predominio nell'Asia-Europa con una quota di mercato
del 47% che aveva spinto al rifiuto le autorità cinesi.
Cas Pouderoyen, vice presidente anziano del trasporto marittimo
merci globale alla Agility, ha dichiarato che nelle alleanze di
vettori esiste un certo numero di fattori positivi per i caricatori,
suggerendo più scali diretti e la richiesta di meno vettori
quali due esempi.
Il dirigente afferma che la Agility, che carica 650.000 TEU
all'anno quale vettore marittimo non proprietario di navi, ha
bisogno di sottoscrivere accordi tariffari con solo uno o due
vettori per alleanza per essere sufficientemente a posto.
Sebbene la normativa antitrust vieti qualsiasi discussione sulle
tariffe, afferma Pouderoyen, si sa che i fattori di carico e
l'utilizzazione degli spazi sono stati gli elementi-chiave in
relazione al modo in cui le linee di navigazione hanno preso
le proprie decisioni sul mantenimento degli incrementi tariffari
generali, e si sa pure che i loro soci hanno potuto osservare tali
fattori in occasione della sottoscrizione di accordi di condivisione
navi.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore