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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 LUGLIO 2014
TRASPORTO STRADALE
SECONDO GLI AUTOTRASPORTATORI IL RIFIUTO DELLA RUSSIA DI
ACCETTARE I CARNET TIR COSTERÀ MILIARDI AL PAESE
Secondo uno studio prodotto per conto dell'IRU (Unione
Internazionale dei Trasportatori stradali) la mancata accettazione
del sistema dei carnet TIR da parte della Russia potrebbe costare ai
caricatori del paese circa 2,2 miliardi di dollari in spese
aggiuntive.
L'IRU ha esercitato un'azione di propaganda nei confronti del
governo russo allo scopo di fargli ritirare le suddette decisioni,
sebbene queste ultime debbano ancora essere poste in atto
completamente.
Lo FCS (Servizio Doganale Federale) del paese ha deciso l'anno
scorso di porre fine all'accettazione dei carnet TIR degli
autotrasportatori, vale a dire lo schema riconosciuto dall'ONU per
le movimentazioni di trasporto stradale attraverso le frontiere
internazionali ed i regimi doganali che elimina la necessità
per le agenzie doganali dei paesi intermedi di ispezionare i veicoli
e le merci sui quali esiste la garanzia del pagamento di oneri ed
imposte.
Il carnet è il documento TIR distribuito dall'IRU, a sua
volta autorizzato dall'ONU, che funge da prova che la spedizione sia
stata registrata ai sensi del programma TIR.
La decisione della Russia la rende il primo mercato importante a
ritirarsi unilateralmente dallo schema, una mossa che è stata
giudicata come “in contrasto con la realtà” da
una tribunale arbitrale di Mosca all'inizio dell'anno.
Lo FCS afferma che ci sono stati “ripetuti casi di mancata
consegna delle merci trasportate mediante l'utilizzazione del Carnet
TIR e di inadempienze dell'ASMAP (Associazione dei Vettori
Internazionali di Trasporto Stradale, in effetti la filiale russa
dell'IRU) in ordine alla responsabilità circa il pagamento
dei diritti doganali” ed ora richiede una garanzia nazionale
russa aggiuntiva una volta che le spedizione abbia fatto ingresso in
Russia.
Lo FCS ha ulteriormente affermato che l'ASMAP le doveva circa 20
miliardi di rubli (580 milioni di dollari) in tasse non versate,
affermazione che il tribunale ha descritto come “diffamatoria”.
Lo FCS doveva cessare l'accettazione dei carnet TIR dai primi di
luglio.
Tuttavia, all'ultimo minuto esso ha esteso la sua accettazione
dello schema fino alla fine di novembre, quando ci si aspetta che la
sua politica del rischio calcolato possa essere ripresa.
In risposta, il consiglio di amministrazione TIR dell'IRU ha
dichiarato: “Pur avendo preso nota della decisione dello FCS,
il consiglio ha ribadito con rammarico che lo FCS continua ad
implementare provvedimenti che contraddicono le disposizioni della
Convenzione TIR e che comportano gravi conseguenze per il trasporto
internazionale ed i traffici nel suo complesso”.
L'IRU ha incessantemente protestato contro il divieto, affermato
che la sua vittima principale sarebbe il consumatore russo, perché
“il costo diretto correlato al nuovo sistema è
equivalente ad una tariffa addizionale fra lo 0,6% e l'1,4% per il
trasporto stradale che entra in Russia”.
Uno studio elaborato dalla società di consulenza
Copenhagen Economics ha concluso che, aggiungendo i costi indiretti,
il conto complessivo extra potrebbe arrivare a qualcosa come 3,7
miliardi di dollari.
“Oltre ai costi diretti, il nuovo sistema implica anche
notevoli costi indiretti.
L'incertezza inerente al sistema ha portato ad un aumento degli
oneri amministrativi di qualcosa come il 25%” afferma l'IRU.
“Inoltre, poiché la garanzie nazionale, al
contrario del sistema TIR, non assicura alcuna vera garanzia per gli
operatori di trasporto, esiste un crescente rischio finanziario per
gli operatori che rischiano perdite economiche o persino il
fallimento” aggiunge l'IRU.
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