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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 15 LUGLIO 2014
LEGISLAZIONE
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN'APPROFONDITA INCHIESTA IN
ORDINE ALLE ESENZIONI FISCALI “AIUTI DI STATO” PER
CINQUE PORTI OLANDESI
La Commissione Europea ha avviato un'approfondita indagine in
ordine ad esenzioni fiscali aziendali ricevute da cinque importanti
porti olandesi che potrebbero aver violato le regole sugli aiuti di
stato e ha avvisato che l'inchiesta potrebbe estendersi ad altri
paesi.
A maggio del 2013, le autorità sulla concorrenza della
Commissione Europea avevano chiesto ai Paesi Bassi di abolire le
esenzioni da imposte sulle imprese concesse ad imprese pubbliche,
comprendenti il porto di Rotterdam, l'aeroporto di Maastricht e la
Bank of Industry LIOF, che, a loro detta, facevano concorrenza
diretta a società private a livello sia nazionale che europeo
e distorcevano il mercato.
L'ordine in questione faceva seguito ad una serie di reclami
elevati avverso le esenzioni.
In risposta, i Paesi Bassi hanno pubblicato nuovi programmi
finalizzati a porre fine alle esenzioni a favore di alcuni enti
pubblici, ma aveva esplicitamente escluso da tale provvedimento i
porti di Rotterdam, Amsterdam, Moerdijk, Zeeland e Groninga.
In una dichiarazione rilasciata il 10 luglio, la Commissione
Europea afferma: “Dal momento che le autorità olandesi
non hanno del tutto accettato le misure proposte dalla Commissione
per assicurare la conformità alla normativa sugli aiuti di
stato, la Commissione ha ora avviato un'indagine approfondita.
La concorrenza transfrontaliera svolge un ruolo importante nel
settore dei porti e la Commissione si impegna ad assicurare regole
uguali per tutti nell'ambito di questo importante settore
economico”.
La Commissione ha fatto seguire la propria presa di posizione di
maggio 2013 da un rilevamento delle tasse per le imprese dei porti
di tutti gli stati membri e ha aggiunto che anche Francia, Belgio e
Germania potrebbero violare le regole sugli aiuti di stato.
“La Commissione ha trovato segnali di esenzioni fiscali
settoriali per i porti o di altri vantaggi settoriali quali aliquote
fiscali ridotte” ha dichiarato.
“In certi stati membri, i porti non sono soggetti alle
imposte per le imprese ma ad un regime fiscale alternativo che
potrebbe essere più favorevole.
In altri stati membri, i porti non pagano in realtà
alcuna tassa aziendale perché sono in perdita.
Ciò pone la questione se il finanziamento pubblico di
quei porti - ad esempio la ricorrente compensazione delle loro
perdite - rispetti le regole degli aiuti di stato dell'Unione
Europea”.
La Commissione ha aggiunto che i porti francesi e belgi
potrebbero “trarre benefici ingiustificati da imposte sulle
imprese” e, pur avendo stabilito che i porti tedeschi pagano
tasse sulle imprese, ha altresì chiesto ulteriori
informazioni in relazione a certi porti per assicurarsi che essi non
ricevano vantaggi concorrenziali indebiti”.
Il vice presidente per le politiche sulla concorrenza della
Commissione Europea Joaquin Almunia ha dichiarato: “La
concorrenza leale è fondamentale per tutti i soggetti che
operano nel mercato.
Occorre perciò che la Commissione verifichi che alle
società pubbliche, compresi gli operatori portuali, nei Paesi
Bassi non venga concesso un trattamento fiscale più
favorevole rispetto a quello dei loro concorrenti privati.
Inoltre, dovrebbero esserci regole uguali per tutti fra i porti
dell'Unione Europea, di modo che è importante assicurarsi che
la normativa sugli aiuti di stato sia conforme in tutti gli stati
membri”.
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